otto

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«Qui si muore, infatti vedo solo sagome
Mica anime, pusillanimi»

Zorba-Izi

Siete tutti vuoti, non avete niente da dare a nessuno. Siete vuoti, tristi, come fate a mascherare tutto con finto buonismo? Come fate a nascondere il fatto che sostanzialmente siete tristi.
Non vi capirò mai, fortunatamente.

Non ho mai creduto alle promesse, e quella che mi aveva fatto Diego era una di esse, non voglio dargli del bugiardo. Ma semplicemente, perché ha promesso di esserci se non c'è stato quando gli ho chiesto aiuto?
Non ha mai avuto neanche un momento per pensare a me? A come stavo? Non lo capivo, e non intendevo capirlo. Non mi interessava. Era solo uno dei tanti.

Quella piccola parte che sa, ma non vuole sapere, quella parte che dice di essere in un modo ma non lo era. Forse sto facendo accuse troppo profonde per una semplice cose, ma ogni volta che sento o vedo queste cose mi viene spontaneo pensarlo. Ho sempre odiato le promesse, mi fanno venire in mente il mio passato. Quando mi promettevano che presto avrebbero sistemato la situazione, e che i miei genitori sarebbero venuti a prendermi.

Perché non è mai stato così? Perché illudiamo i bambini fin da subito?
Giudichiamo sbagliato dire ai bambini la verità, ma quando essi diventano grandi, risultate che sia inconcepibile che non gli venga detto la verità.
Siete seri?

-Marti- disse mio fratello -dimmi - risposi con tono passivo -tutto bene?- chiese -sì, sto bene...diciamo- risposi incrociando le braccia sotto al seno -sei ancora incazzata per Diego?- chiese -no, non mi interessa. Infondo chi lo conosce?- dissi con indifferenza -ma sembrava che andaste d'accordo...- rispose sussurrando -sembrava- risposi infastidita

Matteo non rispose
-davvero, però ti prego, non dire niente. Non voglio sentire scuse- lo pregai -sicura...?- chiese -sì Matteo, non voglio sentire più niente, mi annoia.- continuai portando gli occhi al cielo. Mio fratello alzò le spalle e andò in cucina.

Aveva qualcosa da dire, ne eri sicura. Ma cosa non lo sapevo, mi domandavo però per quale motivo non si fosse esposto, non mi avesse detto ciò che pensava.

Il vero riconosce il vero, giusto?
Perché lo dicono in molti e nessuno lo fa? Sono l'unica che pensa che sia una cosa giusta da fare?

[...]
-ehi marti- disse la voce di Diego, che mi fece rabbrividire, mi girai lentamente e la prima cosa che mi colpì furono gli occhi. Grandi, scuri, seri.
-ciao Diego, vedo che ti ricordi dove abito- dissi senza mezzi termini -Marti, lo so, hai ragione...ma davvero io...- lo interruppi prima che la solita scusa "avevo da fare" venisse utilizzata, per scusarsi.

-no Diego, smettila, nessuno è così impegnato da dimenticarsi di una cosa a cui dice di "tenere"- dissi -hai ragione, lo ammetto...ma davvero, eri convinto che tu potessi farcela da sola. Tu sei qualcosa di unico Martina, sei l'unica ragazza a cui ho dovuto offrirlo, invece di sentirmi dire di aver bisogno di aiuto.- disse con tono dolce, nella speranza che potesse farmi cambiare idea -sì, belle parole. Complimenti- risposi sbuffando -smettila- continuai -con me non attacca- conclusi ricevendo da parte sua uno sbuffo.

Non avrei lasciato che vincesse, aveva sbagliato, e non può sempre avere ragione.
-Martina, invece di chiuderti nella tua testa. Cerca di capirmi- disse -non mi interessa capirti, non riesco a capire me stessa!- risposi, credevo che mi avesse capito. Ma a quanto pare non era così.
-Martina...dai non fare cosi- disse spazientito -io voglio solo scusarmi, rimedierò- continuò -non mi interessa questa cosa, avevi modo di farlo. Ma sei scomparso, adesso ti prego. Va via- dissi gentilmente
-dai...- rispose posando una mano sulla spalla
-Diego...- dissi seria.

Lui annuì e se ne andò.

Finti, finti, siete tutti finti. Maledizione.

Ma non era finita così, era ovvio.

Sono viva🥰

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora