ventinove

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«Io non ho nulla però lo divido con te, le senti le urla che ho in testa?»

Habitué (Italian Remix) - Dosseh feat Izi

Mi ero completamente chiusa in me stessa, non parlavo, se non a monosillabi. Non guardo né rispondevo al telefono. Probabilmente Matteo si stava preoccupando, ma non mi interessava. Più stavo lontano dalla mia "famiglia" più ero felice, o almeno pensavo.

-bimba, mi si distrugge il cuore a vederti così... - disse Diego posando la mano sul ginocchio, con sguardo preoccupato. Alzai le spalle, lui sospirò, quasi stesse rinunciando. Ma deve capire che accettare queste cose per me è difficile.  Che forse deve ancora capire come sono, anche se onestamente nemmeno io so chi sono, come sono, cosa voglio... Non so nulla di me, so poche cose. I miei innumerevoli errori, quelle poche cose che mi rendono felice. Tutto questo, solo questo. Non c'è nient'altro.

-magari non ti interessa, ma te lo dico comunque- sorrise - mi ha chiamato Matteo, so cos'è successo Marti- continuò, alzai un sopracciglio. E quindi? - dovresti dare la possibilità a Matteo di spiegarti ciò che è successo- disse, scossi la testa - no-risposi semplicemente - immagino, so che sei incazzata, si vede. Ma ascoltami... - disse provando a farmi ragionare, portai gli occhi al cielo e lui rimase in silenzio capendo di dover chiudere il discorso.
-Martina... Vorrei poterti aiutare, vorrei soltanto sapere cosa ti passa per quella testa, tutti i tuoi pensieri, toglierti tutti i dubbi. Vorrei che tu vivessi felicemente, perché te lo meriti, mi credi?-disse con occhi dolci e sinceri, sospirò - ma finché tu stessa non ti lasci andare, io non posso farci nulla. Ma per me va bene, aspetterò quanto vuoi, per me è importante che tu ti fidi di me. Prenditi tutto il tempo che ti serve- disse, senti il cuore stringerti.

Ma che ho fatto per averti nella mia vita

Le lacrime iniziarono a voler scendere lungo le mie guance, mi sembrava così assurda quella situazione, distolsi lo sguardo da lui e asciugai gli occhi - dimmi qualsiasi cosa, sorridi, fallo per me. Ti prego, tutto questo silenzio mi opprime- disse, rialzai lo sguardo, lo guardai per qualche minuto. Lui attese, sembrava davvero speranzoso.
Ma niente, il nodo alla gola sembrava essersi fatto ancora più ingombrante, più soffocante.

Diego distolse lo sguardo, rassegnato, fece per rialzarsi ma lo bloccai il braccio, si girò verso di me confuso. - non so esprimermi, non ho mai avuto questa capacità. Ma di una cosa penso di esserne sicura, mi dispiace per tutto. Davvero. Grazie per sopportarmi e almeno per provare a starmi dietro... ti amo Diego- dissi per poi posare le mie labbra sulle sue

Zorba|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora