Seokjin

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A Yoongi non sono mai piaciute le urla.

Forse da piccolo gli erano indifferenti, quando all'asilo i suoi compagnetti urlavano non ci faceva particolare caso. Ma crescendo, le cose erano cambiate. Più Yoongi cresceva, e più l'idea che qualcuno gli urlasse contro lo terrorizzava.

Non ha mai saputo gestire i rumori forti, che sia per l'ansia che lo perseguita da anni, o che sia perchè gli piace il silenzio, non importa. La sola cosa che sa, è che ogni volta che qualcuno gli urla contro, non ha la forza per rispondere, non ha la forza per litigare, e sembra che l'unico metodo di difesa che il suo corpo possiede è il pianto.

Col tempo ha capito qual è la migliore scelta per qualcuno come lui: stare in silenzio, abbassare la testa, e non farsi sentire troppo. Finché l'altra persona non finisce, non gli butta addosso tutta la merda che vuole, e poi lo lascia andare.

E questo, per una sola ragione: Yoongi, non può, e non vuole accettare che qualcuno lo veda debole. Lui è Agust D cazzo, il rapper swag e senza sentimenti; non è accettabile che qualcuno lo ritenga un piagnucolone.

E così, è quello che fa ogni volta: aspetta, provando a non sentire le dure parole che gli vengono rivolte, mentre impiega tutta la forza che possiede nel trattenere le lacrime fino alla fine.

Ed è esattamente quello che sta facendo in questo momento, mentre Seokjin gli grida contro pervia della caduta di Jimin. Non lo ha fatto apposta, non oserebbe mai farlo apposta, ma mentre provavano la coreografia dell'ultima canzone, aveva sbagliato, facendo finire Jimin per terra.

Che cosa ne avevano guadagnato? Jimin un naso rotto. Yoongi sguardi di rabbia da parte di tutti i membri. Forse, quello che ha fatto più male durante la giornata, non sono state le parole che gli sta rivolgendo in questo momento il maggiore; ma lo sguardo deluso di Hoseok, ancora una volta insoddisfatto dalle sue scarse doti da ballerino.

Il castano non aveva nemmeno provato a nascondere la cosa, aveva semplicemente scosso la testa, guardandolo con così tanta rassegnazione, che Yoongi aveva avuto l'istinto di vomitare. Di farlo fino a quando non sarebbe rimasto più nulla di lui.

"Yoongi, almeno fai finta di ascoltarmi cazzo!"

Il ragazzo alza immediatamente lo sguardo, incontrando quello infuriato di Seokjin, che sembra davvero sul punto di esplodere.

"Capisco che per te non sia poi così importante! Ma potevi almeno aiutarci a soccorrere Jimin invece di andartene."

Ora, non fraintendete, non è che Yoongi volesse lasciare da solo il suo amico in una situazione del genere, il pensiero non lo avrebbe nemmeno sfiorato normalmente; ma dopo lo sguardo di Hoseok, Yoongi aveva sentito quel sentimento così familiare che ultimamente lo accompagnava troppo spesso.

Mani e gambe tremolanti, battito del cuore irregolare, vista appannata, e giramenti di testa: era sul punto di avere un attacco di panico. Così, si era allontanato il più in fretta possibile dal gruppo. Chiudendosi in un bagno dello studio a piangere, e provando a calmarsi al meglio delle sue possibilità.

Non voleva che i ragazzi venissero distratti dal naso sanguinante di Jimin, soprattutto non per aiutare un coglione come lui che riesce ad avere un attacco di panico per un semplice sguardo.

Aveva passato l'ora successiva a respingere l'impulso di entrare nel Little Space. Ripetendosi che dopo aver fatto del male ad uno dei suoi migliori amici, non si meritasse di dimenticarsi dei suoi problemi, di scordarsi del terribile senso di colpa che attanagliava il suo cuore. Non lo meritava. Esattamente come non merita di distrarsi dalle parole di Seokjin.

"M-Mi dispiace Hyung."

"Non fare finta che ti interessi solo adesso Yoongi. Dovresti andare a scusarti con Jimin per il tuo comportamento da immaturo."

Ed eccolo lì, l'aggettivo che Yoongi odia più di ogni altra cosa: immaturo. Lo odia, perchè sa perfettamente che è vero. Come altro si può definire un adulto che ha bisogno di un ciuccio per sentirsi meglio?

E così, alzandosi dalla sedia, si muove lentamente fuori dalla stanza, sotto lo sguardo arrabbiato di Seokjin, che non sembra per nulla propenso a perdonarlo in fretta.

Vuole piangere, vuole davvero tanto andare a chiudersi nel suo studio e piangere per tutta la notte, senza dover affrontare Jimin, che probabilmente adesso lo odia. Quale amico ti rompe il naso e poi non ti aiuta nemmeno a medicarti?

Bussa alla porta, sentendo il suo intero corpo tremare dalla paura, terrorizzato dall'idea che da lì a poco persino il membro più gentile e carino gli rivolgerà uno sguardo d'odio, come ultimamente stanno facendo tutti loro.

Ma quando la porta si apre, rivelando un Jimin con delle fasce in viso, Yoongi si aspetta tutto tranne che il ragazzo gli sorrida. Cosa che fa, come sempre, invitandolo ad entrare nella sua camera da letto. Il grigio entra lentamente, rimanendo immobile nel mezzo della stanza, dubitando di avere il permesso di sedersi su uno dei preziosi mobili del minore.

E poi, Jimin, essendo Jimin, lo osserva, notando immediatamente lo stato di preoccupazione del maggiore. Ed è così fottutamente gentile, come sempre; gli fa capire di poter fare ciò che vuole, ma senza sottolineare il fatto che il grigio sia a disagio.

"Hyung, puoi sederti dove vuoi."

E Yoongi lo fa immediatamente, si siede sul letto del ragazzo, non perchè voglia farlo o perché si senta sufficentemente a suo agio, ma perchè le sue gambe tremano così tanto che ha paura che da lì a poco cadrà sul pavimento.

"M-Mi dispiace così tanto Jimin."

"Hyung, per cosa ti stai scusando? Non l'hai fatto apposta. Quante volte ti sono venuto addosso mentre ballavamo?"

Il grigio alza le spalle, non riuscendo a capire come quello possa giustificare il suo inccettabile comportamento.

"I-Io me ne sono andato."

E Jimin gli sorride dolcemente, posando delicatamente una mano sulla sua spalla, come se fosse il suo Hyung ad avere il naso rotto, e non lui.

"Hyung, davvero pensi che non abbia notato il tuo viso pallido? Ti ha fatto impressione il sangue, no? Dovresti dirlo invece di sparire e gestire tutto da solo."

E Yoongi vorrebbe piangere, il minore è sempre così fottutamente buono, così gentile; e lui non merita tutto questo, perchè non è quella la motivazione per cui se n'è andato.

Ma, alla lunga lista di difetti di Yoongi, c'è anche quello della codardardia; così annuisce, senza spiegare che il minore si sbaglia, che quello che ha fatto non ha alcuna scusante. Invece, si lascia stringere dalle braccia del ragazzo, chiedendosi quando è diventato così patetico da desiderare così ardentemente un abbraccio.

Milk - LittleYoongiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora