Yoongi si ricorda di quando ha fatto coming out con i suoi genitori. Non ricorda quasi nulla della conversazione che aveva seguito la sua confessione, ma saprebbe raccontare alla perfezione ogni singola emozione che l'aveva mangiato vivo prima di dire la verità alle due persone che gli avevano dato la vita.
Ricorda distintamente il modo in cui il suo cuore tremava, insieme alle sue mani. Se fosse per il terrore che qualcosa sarebbe andato male, o se fosse per l'aspettativa di una reazione positiva, che gli avrebbe finalmente permesso di essere libero, non lo sapeva.
Ma la ricorda, ed in questo momento vorrebbe sentirsi allo stesso modo, mentre scende le scale del loro appartamento, vorrebbe sentire quella sensazione così contraddittoria. Eppure, non riesce a fare a meno di provare solo la parte negativa di essa; e per quanto non vorrebbe ammetterlo nemmeno a sé stesso, sa quale sia la motivazione dietro a tale cambiamento. Quando aveva parlato con i vuoi genitori, era sicuro di una cosa: che loro lo amassero. Quando invece pensa agli altri ragazzi, sa perfettamente di essere lì per caso, non perchè lo vogliano davvero lì.
E si odia, perchè razionalmente sa di avere attorno a sè alcune delle persone migliori di sempre, ma queste persone, non pensano lo stesso di lui; e non potrà fare nulla per cambiare ciò.
Jimin e Taehyung sono dietro di lui, il più alto dei due ha una rassicurante mano posata su uno dei suoi fianchi, e ringrazia il cielo che sia lì, perchè in questo momento così disperato e pieno di paura, gli dà così tanta sicurezza che non sa nemmeno come esprimersi al riguardo.
"Andrà tutto bene hyung."
Eccole le parole che non vorrebbe sentire, lo sanno tutti e tre che non c'è nessuna certezza che le cose vadano davvero per il verso giusto, sinceramente, è molto più probabile che le cose vadano all'esatto contrario. Ma nessuno di loro dice niente, aggrappandosi ad un senso di sicurezza che sta lentamente sparendo dai loro cuori terrorizzati.
Quando le scale finiscono, il grigio sente di star per vomitare, ma lo ignora, è solo l'ennesimo sintomo provocato dall'ansia che non lo abbandona mai.
E poi, entrano in cucina, e di fronte a loro, i quattro ragazzi sono nelle stesse posizioni di prima. Come se non si fossero mai mossi, e come se loro non avessero mai lasciato quella stanza per ricucire i margini di un animo ormai spezzato. Tutto è uguale, se non fosse per Seokjin e Jungkook, quest'ultimo è stretto tra le braccia del maggiore, dalle sue labbra escono dei leggeri singhiozzi che impiegano pochi secondi per far crescere un angosciante senso di colpa nel petto di Yoongi.
Gli sguardi di tutti si posano su di loro, e nessuno dice niente, aspettando che qualcuno spezzi quella tensione che non dovrebbe mai esserci tra persone che si conoscono da così tanto tempo. Alla fine, il primo a fare un passo avanti è proprio il grigio, che spaventato, si muove verso i due cantanti stretti in un abbraccio disperato, si muove fino a lì, e poi, fa un leggero inchino di fronte ai due.
"M-Mi dispiace, per favore non piangere."
La sua voce è così incrinata che i ragazzi fanno fatica a credere che stia uscendo dalla stessa persona che, fino a qualche mese fa, abbaiava i versi di Chyper sui palchi dei loro concerti.
A rispondergli non è Jungkook, nonostante quelle parole siano chiaramente rivolte a lui, ma il più alto, un'espressione stravolta sul viso, come se tutta quella situazione fosse stata creata da lui, e forse, anche se nessuno nella stanza lo ammetterebbe mai, è un po' così.
"Non ti devi scusare Yoongi."
Il grigio scuote la testa, passandosi una mano sul viso, e provando a concentrarsi sulla scelta delle parole che sta per usare, per non permettere alla nube di confusione che gli avvolge la mente ogni volta che sta male di rovinare anche quel momento così importante.
"No, invece devo. Per favore hyung, siediti. E... Ascoltatemi tutti ok?"
Il cantante scatta subito in piedi, non volendo dare al più basso più problemi di quanto già non abbia fatto. Ed intanto, Taehyung e Jimin si avvicinano inconsapevolmente al corpo del maggiore, come dei cani da guardia addestrati a fare ciò, un senso di protezione che non possono ignorare che gli suggerisce di farlo.
C'è qualche attimo di silenzio, durante il quale tutti i ragazzi possono vedere Yoongi elaborare le parole da usare, e poi, con molto semplicità parla. E forse tutti un po' in quella stanza se lo aspettavano, ma esentirselo dire direttamente, ha sempre un effetto devastante.
"Sono clinicamente depresso."
Yoongi tiene lo sguardo alto, non si nasconde dietro ai ragazzi alle sue spalle come avrebbe voluto fare, ma non incontra lo sguardo di nessuno, ed invece, continua a parlare senza tenersi nulla dentro.
"Qualche mese fa ho scoperto di-"
Il grigio si ferma, e sente la mano di Taehyung tornare dov'era prima, dietro di lui. La sua mano trema, non sa se sia per paura o forse perchè sentire le sue parole precedenti abbia colpito anche lui, eppure, sapere che non è l'unico in quelle condizione gli provoca un'ondata di tranquillità. E prende un profondo respiro.
"Ho scoperto di essere un little: significa che mi comporta come un bambino in caso ve lo stiate chiedendo. È un modo per scaricare lo stress, ed è iniziato quando ho ricominciato ad avere attacchi di panico. Quando Jimin si è rotto il naso, non sono scappato dalla sala perchè non volevo aiutarlo, ma perché stavo per avere un attacco di panico. E quando ho fatto perdere la partita a Jungkook è stato perchè il mio lato da little ha paura del buio, o forse io ho paura del buio, sinceramente non lo so più, fatto sta che mi dispiace."
Yoongi prende una piccola pausa, cercando di ricordare tutto, e poi continua con un fiume di parole che si susseguono.
"Poi ci sono state la parole di Namjoon, che non hanno fatto altro se non peggiorare la situazione, e... quando ha provato a scusarsi, non sono riuscito ad ascoltarlo perché mi sentivo in colpa. Io... So di non essere abbastanza per il gruppo, dovrei fare di più, e ci sto provando seriamente, ve lo giuro. Come se non bastasse ho litigato con Tae e Jimin e... Non lo so, la cosa importante qui è che dovete avere un po' di pazienza con me. Mi dispiace così tanto se sono così."
E quando quelle parole iniziano seriamente a prendere posto nella mente di ognuno dei ragazzi, il silenzio della stanza diventa puro dolore fisico.
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Milk - LittleYoongi
FanfictionDove Yoongi è un little, e preferirebbe morire piuttosto che confessarlo agli altri membri del gruppo. #1 in Yoongi per non lo so Scritta nel 2019