Capitolo 1

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Beth's pov 1

Mi chiedo come sia possibile?

Perché le mie giornate, sono sempre l'una uguali alle altre?

Come sempre, dopo aver bevuto la mia solita tazzina di caffè, essermi lavata e pettinata, inizio a disperarmi e chiedere a me stessa cosa sia meglio indossare, alla fine, come ogni giorno, chiudo gli occhi e pesco uno dei tanti stupidi maglioni larghi che mia madre mi compra da quando avevo 10 anni.

Corro in bagno, prendo un elastico e improvviso una coda, alta ma spettinata.

Sento già mia madre urlare, afferro al volo gli stivaletti, li annodo e scendo.

Vi presento la mia vita: sono circondata da centinaia di oggetti preziosi e costosi, anche loro, sono tutti uguali, tutti dannatamente belli ma privi di fatica, è proprio questo il punto, tutti questi oggetti sono privi di storia, di sentimento, proprio come la mia vita monotona e noiosa.

I miei pensieri vengono immediatamente interrotti da mio padre che comincia a urlare e suonare il clacson -sbrigati, sei sempre in ritardo! - ma perché si deve aggiungere la parola "sempre" ad ogni frase?

Solo per far sembrare il tutto, ancora dannatamente solito.

Salgo in macchina, appena arrivo a scuola vedo ragazzine esaltate all'idea di iniziare una nuova avventura, altre che sono concentrate a guardare i capelli delle " amiche" e altre ancora che hanno un sorriso fantastico e il classico comportamento da "ho una vita perfetta" anche se provo una sorte di invidia per loro, le vedo felici.

Mentre aspetto che suoni la campanella, wow sembra strano dirlo dopo 3 mesi che non frequento la scuola, noto un'estesa macchia nera espandersi sempre di più, composta da ragazzi inquietanti, con tanti piercing e tatuaggi, solo a vederli vengono i brividi.

Mi inquieta il loro modo di camminare,di restare in silenzio, ma riuscire a far sentire il bisogno di aiuto, la loro tristezza, la loro insicurezza.

Altri riescono, pur avendo la bocca chiusa, a urlare che sono i padroni. Ma di cosa?

Del Liverpool International College? Delle persone insicure? O c'era qualcosa di più?

Sono troppo sovra pensiero per accorgermi che è suonata la campana, che da oggi ricomincerò da capo.

Ho chiuso con Manhattan, ho deciso di dare una svolta alla mia vita.

Qui a Liverpool aprirò un nuovo capitolo fatto da 365 pagine.

È il momento di cominciare a scrivere la mia storia.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora