Capitolo 59

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Beth's pov

Sento dei passi avvicinarsi alla porta, poi un rumore metallico mi avverte che qualcuno sta provando a forzare la serratura.

-Beth! Cazzo dove sei?- la voce di Zayn è affannata e carica di tensione, non posso vederlo in faccia ma so che sta vagando per la stanza.

-Zayn, sono qui- dico fievolmente, mi sono svegliata da poco e siamo nel cuore della notte.

-Beth, non vedo un cazzo, che vuol dire qui?- improvvisamente sento un grande rumore provocato dalla caduta del vaso sopra al tavolino.
-diamine, stai attento- lo rimprovero alzandomi dal divano, raggiungendolo dopo aver capito la sua posizione.

-stare attento? Non conosco ancora bene la disposizione dei mobili. E poi, Non sono io quello che pesta i piedi- si giustifica con voce sarcastica.
Non mi sono accorta di essere sopra le sue scarpe.

-mi vuoi spiegare cosa hai combinato?- mi dice alzandomi lievemente per poter passare.
-non ho fatto nulla, ti giuro- cosa pensa che abbia fatto alle cinque di mattina?

-sei sicura? Forse non te ne sei accorta. Voi ragazze avete la mania di accendere tutte le cose insieme. Hai acceso il forno o magari un asciugacapelli? - parla con tono sicuro ed esperto.
-davvero? Conosci ragazze a cui piace fare tante cose contemporaneamente alle cinque di mattina?- chiedo scherzando corrugando la fronte, è una cosa inutile dato che non può vedermi.

-anche sotto non si accende la luce ed effettivamente anche i lampioni della strada sono spenti. Mi sa che c'è un blackout.-dice gettandosi sul divano, è buio, ma il rumore dei cuscini mi fa capire che si é appena seduto.

-non hai neanche il cellu...Ahi- È davvero difficile muoversi senza riuscire a vedere nulla. Il bordo del tappeto mi ha fatto scivolare.
-diamine, stai attenta- mi rimprovera imitando la mia voce. Si alza dal divano e mi afferra il braccio per aiutare ad alzarmi, ci mette un po' prima di raggiungermi e quando lo fa emette un sospiro soddisfatto.

-ti sei fatta male?- mi chiede una volta arrivati al divano. Questo ragazzo é davvero lunatico.
-no, fortunatamente non hai scelto un tappeto con spuntoni di metallo- dico cercando di essere divertente, forse non ci sono riuscita.
-spuntoni di metallo? Dici sul serio?- chiede con voce seccata, ma so che sta scherzando.
-che c'è? Un tappeto non può avere del metallo incorporato?-
-d'accordo, hai vinto tu.- si arrende dopo aver ricevuto un mio colpo involontario.
-vuoi ancora parlare di tappeti o possiamo fare qualcos'altro?- chiede con voce beffarda.

La sala è sempre più gelida, i riscaldamenti non funzionano e siamo in pieno dicembre.

-ho freddo, dammi la torcia del tuo cellulare così prendo la coperta di là-
-il mio l'ho lasciato nel cofanetto della moto, perché non usi il tuo?- è davvero snervante non riuscire a vedere l'espressione di chi ti parla, né sapere a che distanza si trova.
- perché il mio è scarico, non funzionano le prese- gli ricordo.

-intanto tieni questo- dice passandomi la sua giacca e appoggiandola sulle mie spalle.
Non dico nulla e un insopportabile silenzio cade fra noi.
- come ti sei accorta che mancava la corrente?- mi chiede
- non riuscivo a dormire, quindi mi sono alzata per disegnare , Ho provato ad accendere la luce ma nulla, volevo aspettare un po' prima di chiamarti ma avevo il cellulare quasi scarico quindi dovevo parlare velocemente.- Dalla pesantezza dei respiri che aumenta sempre di più posso giurare che si stia avvicinando.

-aspetta, tu disegni?- domanda sconvolto.
-perché, tu che fai?- lo sfotto indicando i murales sul muro, ma ovviamente non può vedermi.
-io almeno sono capace- ricambia l'offesa.
-davvero e,che mi dici dello skaters sul tetto? Ha una proporzione totalmente errata.- mi riferisco ad uno dei tanti graffiti che ho analizzato l'altra notte.
-per quello ho seguito una tecnica che neanche conosci- con chi crede di parlare?
- so bene che hai cercato di riprodurre un esempio di 'trompe l'oeil' , ma l'inchiostro che hai usato non è quello adatto.- concludo.
- il trompe l'oeil, è una tecnica complicatissima. Per riuscire ad ottenere un effetto tridimensionale, devi dosare perfettamente la distanza e la pressione con la quale spruzzi il colore- mi spiega.
-lo so bene, tu hai applicato troppa forza e non hai usato la qualità di colore giusta- so che quando ha realizzato quel murales era arrabbiato e deluso. È un grande esperto e, di certo avrebbe comprato una cromatura a lunga tenuta quindi deduco che aveva voglia di sbrigarsi.
-avevo fretta- conferma la mia teoria.

-hai ancora freddo?- mi chiede, accorgendosi della mia voce che trema leggermente. Sbuffa.

Si avvicina sempre di più allungando un braccio e poggiandolo sulle mie spalle, non riesco a soffocare l'impulso di portare le gambe al petto e poggiare la testa sul petto del moro.

-fottuto blackout- mormora coprendomi anche con l'altro braccio.
Cerco di stendere le gambe ma la forte presa di Zayn mi fa perdere l'equilibrio.
Per prendermi, anche lui si sporge eccessivamente e ci ritroviamo l'una sull'altro.
I nostri fiati sono sempre più vicini e sempre meno calmi, posso sentire il suo calore avvicinarsi, il mio battito accelera sempre di più.

Improvvisamente un bagliore accecante si diffonde per la stanza. Restiamo fermi a guardarci per un minuto. Mi allontano velocemente cercando di alzarmi, vengo immobilizzata dalle mani di Zayn che mi tirano giù, chiudo gli occhi e pochi secondi dopo, labbra morbide e vellutate premono violentemente contro le mie. Il sapore di fumo lotta contro quello di pesche della mia bocca, un retrogusto acido si fa spazio fra gli sporadici respiri. Spinta dal desiderio, riapro gli occhi, voglio perdermi nei suoi color caramello. Sfortunatamente li tiene chiusi, poi afferra la mia mano costringendomi a sfiorare gli alti zigomi, tratti rigidi e una mascella scolpita si aprono e si chiudono seguendo un ritmo costante, con le dita esploro la folta cresta, massaggiandola.

Le sue labbra non si staccano neanche quando centinaia di antifurti creano un rumore assordante, abbaii e miagolii si sommano ai clakson delle auto che suonano insieme per la ripresa dei semafori, lo scorrere dell'acqua avanza fra i tubi, le luci dei negozi penetrano dalle finestre, si sente la forte musica house proveniente dal bar difronte, il cellulare inizia a vibrare e la televisione a lampeggiare, tutto dannatamente incasinato, tutto prende vita ; eppure noi, forse i più vivi e impassibili, continuiamo ad aggiungere il silenzio dei nostri fiati al l'insopportabile rumore del mondo

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora