Capitolo 18

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Beth pov

Sospiro lentamente appoggiata al muro, cerco di riprendermi.

Com'è possibile? È successo così in fretta, non sono stata capace nemmeno di tenergli testa.

Mentre sto per tornare in biblioteca esce Tom -Dio, Beth che è successo?- mormora in maniera abbastanza preoccupata.

-Non fa niente sto..bene- mento cercando di sorridergli, ma fallisco pienamente -sono solo stanca- conlcudo abbassando lo sguardo.

-di cosa?- mi chiede aggronttando la fronte.

-di tutto- mormoro facendomi scappare un leggero sorriso nervoso.

È bruttissimo trattenere le lacrime, brucia la gola, non si riesce a parlare bene e manca il respiro. Cerchi di trattenerle come in un'interna vita si trattengono i problemi.

-suppongo che tu non sia andata a firmare alcune carte per l'iscrizione, non è così? - chiede in maniera comprensiva.

Annuisco e mi sento in colpa per avergli mentito, non dovevo, ma Zayn era così vicino.
Zayn.

Non dovevo seguirlo. Dovevamo essere due perfetti sconosciuti.

Vedo Tom guardarmi con aria preoccupata, mi sorride e mi apre le braccia.

Non ci penso due volte, lo stringo il più forte possibile ed in quel momento sono grata di avere una persona come lui al mio fianco.
Lui non fa male.

-ti accompagno a casa- sussurra tra i miei capelli

-ma..abbiamo ancora altre lezioni e poi agli altri? Cosa diciamo?- mormoro ansiosa.

-stai tranquilla- dice ridendo allontanandomi gentilmente dall'abbraccio

Dovrei esserlo? Insomma non è bello saltare le lezioni una settimana dopo l'inizio. Poi, abbasso lo sguardo e vedo le mie mani umide di lacrime: forse ha ragione Tom, sono troppo stanca emotivamente per affrontare altre ore di lezione.

-hai ragione tu- mormoro sorridendo, questa volta per davvero.

Ci dirigiamo verso il parcheggio, mi apre la portiera della sua macchina e,salito anche lui, accende il motore per partire.

Il tragitto a casa è abbastanza silenzioso e suppongo che un giorno vorrà delle spiegazioni riguardo quello che è successo poco prima.

Dopo aver dato alcune indicazioni su dove abito, la macchina si ferma.

-eccoci arrivati- afferma guardandomi e sorridendo.

Sarebbe scortese non invitarlo dentro, tra l'altro è ancora presto e non credo che i miei ritorneranno prima di stasera.

-bhe mi chiedevo se...-cerco di trovare le parole giuste -be se magari vuoi salire?- mormoro tutto di un fiato

-sarei onorato- scherza ed io emetto una leggera risata

Fortunatamente tengo sempre in tasca delle chiavi di casa, in caso di emergenza.

Questa è un'emergenza giusto?

Appena entriamo Tom spalanca la bocca -Dio! Beth è pazzesca- dice alzando le braccia.
Io odio questa casa, vorrei confessargli ma mi limito ad alzare gli occhi al cielo in maniera divertente, in realtà, lo faccio sembrare divertente.

Per quanto gentile possa essere Tom con me, nessuno mi capirà mai a pieno. È questa la verità.

Tutti sono uguali, dannatamente uguali.

Eppure vedevo in Zayn qualcosa di diverso, evidentemente mi sbagliavo.

Mentre gli faccio strada per la mia stanza penso a come sarebbe stato senza quella conversazione.

Appena entriamo continua ad avere quell'espressione completamente estasiata, gli sorrido e mi siedo in uno dei tanti divani della mia stanza, lui mi segue e fa lo stesso.

-allora Elisabeth Johnson- mormora

-mi vorresti spiegare perché prima stavi piangendo?- la sua voce e calma e pronta ad ascoltare.

Dovrei dirglielo? Dovrei raccontargli tutto dall'inzio? Che idea potrebbe farsi di me?

Sospiro, chiudo gli occhi e cerco di eliminare tutte le domande che annebbiano la mia testa.

-non sei costretta ovviamente- continua poi.

Lo guardo e gli sorrido e senza neanche pensarci mi ritrovo a raccontargli tutto.

Inizio da Keira, dal suo invito e dall'arrivo di quello spaventoso ragazzo di nome Louis che mi aveva nominato come "una di loro", gli parlo della festa alla confraternita e rabbrividisco al pensiero di quei ragazzi che mi avevano preso di mira, poi inzio a parlare di Zayn gli dico ogni singolo dettaglio e non ometto niente, continuo a ripetergli i miei iniziali dubbi, quelli che ancora non ho risolto: 'come aveva fatto a sapere il mio nome?'

'Perché tutti avevano paura di lui?'.

Mi ritrovo a raccontargli di quello strano ragazzo con i capelli ricci che mi aveva salvato facendomi uscire dalla porta secondaria e poi, arrivo ad oggi.

Gli parlo di come Zayn mi aveva guardato con disprezzo, di come aveva riso di me e di quanto era stato scortese e minaccio le lacrime di impossessarsi del mio viso.

Non mi accorgo nemmeno di aver parlato per un'ora.

Mi ha ascoltato con pazienza e ci siamo ritrovati a discutere di tutto l'accaduto fino a pomeriggio inoltrato.

"Beth a volte diciamo cose che non vogliamo, la lingua parla al posto del cuore...pensa, e se stesse mentendo?"

"Magari quella mattina si era svegliato male" aveva scherzato riferendosi a Zayn.

Si è fatto tardi ed è dovuto andarsene.

Ora, sdraiata su questo divano mi  mi sono fermata a riflettere sul  primo pensiero di Tom e se avesse ragione?

Se Zayn stesse mentendo?

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora