Capitolo 48

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Mi sveglio, accompagnata da un raggio di sole che penetra dalla finestra.

Sono sdraiata nel letto della mia stanza.

Strano, mi ricordavo di essermi addormentata in salone.

Zayn mi avrà portata qui...
Zayn.

Quasi mi ero scordata di

ieri...Sembra tutto così irreale, così magicamente irreale.

I Sigma, i Bianchi, Harry e Zayn sembrano solo delle fantasiose illusioni.

Esco dalla stanza in cerca del ragazzo, molto probabilmente starà dormendo in salone.

Non trovo nessuno.
Se n'è andato? Ovvio, cosa dovevo aspettarmi?

Ha già fatto troppo per me, decisamente troppo.

Mi dirigo in cucina per la colazione, entro nella stanza e apro il frigorifero non accorgendomi minimamente di ciò che è posto sopra il tavolo.

Una tovaglia verde è accuratamente ripiegata alla base, e sopra di essa un piatto bianco sorregge una tazza di caffè macchiato: il mio preferito.

Penso che sia stato Joseph, ma poco dopo mi rendo conto che oggi gli era stata concessa una giornata libera.

In un attimo capisco: Zayn.
È stato Zayn.

Una fitta al petto si impadronisce di me e non posso davvero controllarla mentre sposto lo sguardo su un bigliettino posto accanto alla tazza.

È ripiegato ai bordi ed è leggermente sporco di inchiostro nero.

Lo passo tra le mani varie volte prima di leggerlo definitivamente.
'Ho provato a svegliarti, ma, ovviamente, non hai acconsentito alle mie richieste.
Non potevo buttarti giù dal letto.
Ti sto aspettando in macchina,Beth.
Sbrigati,
Zayn'

La sua scrittura è elegante e precisa.

Questo biglietto ha un velo di sarcasmo, nascosto ovviamente da una sorta di rabbia e impazienza.

Non so il motivo, ma sono felice che sia rimasto.

'Sono felice che sia sempre  rimasto' mi correge il mio subconscio e non posso fare altro che dargli ragione: se lui non ci fosse stato, sarei finita male.

Mi costringo a sbrigarmi, molto probabilmente sarà già irritato ad aspettarmi.

Sorseggio velocemente il caffè ed entro in bagno sistemandomi per quello che posso.

Poi, dopo numerosi tentativi, mi vesto indossando un semplice paio di jeans ed una felpa.

Prendo i libri delle lezioni presumendo che mi porti al college e piego infine il bigliettino di Zayn infilandolo dentro uno dei tanti cassetti della mia stanza.

Esco di casa accertandomi di chiudere bene la porta e, finalmente, mi dirigo nel parcheggio.

Un suv nero arriva verso la mia direzione.

Zayn mi guarda aspettando che io entri.

Non riesco a decifrare il suo temperamento, ma non è certamente calmo come ieri.

Non dice niente appena salgo in macchina, mi rendo conto solo ora che sta parlando al telefono.

-Ti ho detto che ora non posso fottutamente parlare- quasi alza la voce stringendo con le mani il volante.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora