Beth's pov
- mi dispiace , puoi prendere un taxi- riattacca mia madre velocemente al telefono
Non ho nemmeno il tempo di salutarla, la sua acida voce viene sostituita da una martellante voce elettronica che mi informa che il mio credito è terminato.
Fantastico.
Ho affrontato 5 dure ore di lezione senza l'aiuto di Tom,lui è a casa con l'influenza.
Ora sono sola in un parcheggio, senza un passaggio, né telefono per chiamare un taxi o cercare la linea di autobus giusta da prendere. Mentre mi giro per rientrare dentro, lo schiacciarsi della ghiaia provocato dall'avvicinarsi di un suv nero mi spaventa.
Cerco con tutte le mie forze di non girarmi, potrei stimolare il mio presunto aggressore.
Dopo due metri, è ancora dietro di me che, procedendo a passo d'uomo mi segue. La mia curiosità ha la meglio su di me, costringendomi a controllare chi è il guidatore.
Il sole e i vetri oscurati non sono sufficienti, riesco a vedere un'alta e folta cresta bruna che mettono ancora più in risalto gli zigomi scolpiti.
È Zayn.Ha la testa leggermente inclinata dal lato del finestrino, e con il pollice accarezza leggermente la mandibola.
- Ei Beth, sei sola?- mi chiede
Devo pensare velocemente: posso fidarmi di lui una seconda volta? O mi ferirá come ha fatto in passato?
Avevo deciso di non vederlo più, ma ogni volta che prendo una decisione compare lui.
-si- rispondo non fermandomi
-ti serve un passaggio?- mi chiede continuando a procedere a passo d'uomo e mantenendo la posizione di prima.
Rabbrividisco alla pronuncia di quella frase ricordandomi di Louis e dell'altra terribile sera.
- no, e anche quando non lo accetterei da te- rispondo quanto più convinta possibile, senza voltarmi o fermarmi mai.
- okay- risponde con la voce calma
- puoi andare quindi- gli faccio notare senza guardarlo, accelerando il passo.
-certo, potrei, ma non lo farò- mi annuncia procedendo con il suv
- non credo che ci sia qualcun altro disposto ad accompagnarti- mi fa notare, anche se non lo guardo posso giurare che stia sorridendo.
- bhe, andrò a piedi- concludo con voce incerta.
- ah, abiti da queste parti. Pensa che coincidenze: io volevo proprio andare qui in giro. Non ti dispiacerà se ti seguo- mi sta davvero torturando, ma effettivamente non ho altre scelte.
- Posso benissimo chiamare un taxi- lo sfido, con voce ancora più incerta di prima.
-davvero? Qualcosa mi fa dedurre che hai il telefono fuori uso- accelera arrivando alla mia stessa altezza. Sporge la mano fuori dal finestrino e mi strappa il telefono dalle mani, accertandosi di aver ragione.
- ridammelo! - gli urlo contro cercando di afferrarlo.
Troppo tardi. L'ha già messo sul cruscotto.
-sali e riprendilo- mi suggerisce
Ora non ho più scelte, devo per forza salire.
Una volta salita, sbatto la portiera e incrocio le braccia.
-posso riaverlo ora? - chiedo scortesemente.
-cosa? La dignità ? No quella mi sa che l'hai persa quando hai comprato questa- scherza toccando la cover rossa divisa in vignette, con simpatici disegni.
- Mi piacciono i fumetti, ok?
Ora posso riavere il mio cellulare ?- Dico prendendolo dalle sue mani. Con un rapido gesto lui cattura le mie intrappolandole.
- Ma sei impazzito? Lasciami- ordino alzando la voce
- no, prima devi ascoltarmi- dice con voce ferma ma occhi supplichevoli
- sono solo un cazzone, lo so. Alla festa ero ubriaco, non ragionavo. Quando ho fatto quella merdata in biblioteca ero incazzato per conto mio, ti ho salvato anche l'altro giorno e so che ti posso sembrare pazzo, ma dammi una seconda possibilità- persevera con una voce dolce e calda ha ancora i miei polsi fra le mani.
Prendo qualche secondo per rielaborare ciò che ha detto, sapevo che stava mentendo quella volta in biblioteca, ma a mio parere non era ubriaco, so che mi nasconde qualcosa e so anche che odia la mia curiosità.
- E quando sarebbe questa cena? Ammesso che voglia venire - chiedo.
- Fantastico! Preferisci stare fuori o dentro?- mi domanda lasciando la presa dalle mie mani e uscendo dal parcheggio del college
- non ho mai detto che verrò- ribadisco
-ma l'hai pensato. Dove abiti? - continua ad essere così sicuro di sé.
- Clayton square shopping center e non l'ho pensato! - cerco di convincerlo
- wow, sei in una zona da ricchi, sei ricca?- come può cambiare così velocemente argomento?
- no, non sono ricca e non l'ho pensato - rispondo quasi offesa per il tono di voce con cui ha chiesto lo stato della mia famiglia.
- cosa? Di indossare il vestito che avevi l'altra sera?- mi rivolge un insopportabile sorrisetto
- smettila, non so neanche se voglio venire- sto per perdere la pazienza
-quindi non lo indosserai?- ormai ride e io non posso fare a meno di unirmi a lui. Ha una risata davvero mozzafiato.
Esasperata ma divertita, scendo dall'auto quando vedo il piccolo nome sul citofono della mia villa.
-ma figurati, è stato un vero piacere- ironizza Zayn quando sto per entrare.
- non dovrei dirti grazie, mi hai costretta tu a venire- gli ricordo
- ci vediamo venerdì alle 8- mi dice mentre si gira e allunga il braccio verso l'altro sedile per fare marcia indietro.
-ma io...- ormai è troppo lontano.
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Hell bound (#WATTYS2017)
Romance-cos'è?- chiedo davvero incuriosita. - È una lettera greca, e con questa viene denominato il nostro gruppo, i Sigma- •Zayn Malik fanfiction•