Capitolo 21

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Beth's pov
Dopo due ore di lezione, decido di andare in bagno, é piuttosto lontano dall'aula di filosofia ma mi farà bene prendere un po' d'aria. Cammino con lo sguardo a terra, non mi dispiacerebbe incontrare Michelle, so che letteratura è proprio nella porta difronte a me, ma perderei tempo e non arriverei in tempo a lezione di fisica. Dopo aver chiesto a più gruppi di ragazze delle indicazioni, apro sfinita la porta del grande spazio ricoperto di specchi con il pavimento bianco candido. Continuo a tenere lo sguardo fisso a terra anche quando chiudo la porta e in mezzo al chiaro delle mattonelle saltano all'occhio due stivali neri che stringono una caviglia e dei polpacci invidiabili strizzati nuovamente da dei pantaloni neri, stesso colore della giacca di pelle e della matita che impugna la ragazza intenta a contornare con uno spesso strato di nero l'azzurro dei suoi occhi.
-Beth!- quasi urla -che fine hai fatto bellezza? non ti ho più vista dopo... bhe dopo la festa, ora che ci penso non ti ho vista andare via-
Cosa dovrei dirle? Ho notato che Il ragazzo riccio si guardava intorno per accertarsi di non essere visto da nessuno. Che scema, non avrà mica avuto paura di Keira, lei é così dolce, solo non attenta a rispettare i limiti d'alcol permessi dal suo organismo, non é così? Non si è dimenticata di me alla festa, era solo ubriaca. Ma perché Il riccio non l'avrebbe detto a Keira? Prima ancora, perché mi avrebbe fatta uscire, dicendomi di stare 'dall'altra parte'? E, cosa più importante, Keira da che parte è?
-beth?, stai bene?- mi chiede squadrandomi.
-si, tutto ok, scusa. Mi é venuto a prendere mio padre mentre tu eri impegnata a portare le bevande al tavolo con... Mi sembra si chiami Derek?- mento cercando di trovare sempre più notizie sul misterioso ragazzo che tutti temono. Mi chiedo se lui abbia mai avuto paura di qualcuno, forse di Zayn.
-si, si chiama così il mio ragazzo, come fai a conoscere il suo nome?- chiede incuriosita -Sei un po' pallida bellezza- cambia discorso, passandomi un grande pennello intinto in un rosa acceso senza neanche chiedere il mio consenso.
-me l'hai detto tu, sempre quella sera.- le dico 'e quando stavi parlando con Louis' penso, ma mi limito a sorridere.
-e poi ho sentito il suo nome in una rissa, ovviamente potrebbe anche non essere stato lui- mento ancora, cercando di capire quanto possa essere pericoloso.
- bhe conosco un solo Derek che picchierebbe qualcuno ad un festa, quindi presumo sia proprio lui, non è realmente così . È il ragazzo più dolce del mondo, devi solo fare quello e come dice lui altrimenti si incazza e non c'è modo di rimediare- Cerca di nascondere il contenuto della frase dietro uno dei sorrisi più caldi che ho mai visto, ma a me non sfuggono le ultime parole.
- venerdì do un pigiama party a casa... Nella mia stanza, quasi mi scordo che non è casa mia, solo la confraternita dove dormo, perché non vieni? Non ci saranno ragazzi, risse o cose simili, promesso.- mi chiede quando ci incamminiamo verso la porta. Vorrei dirle volentieri di si, infondo se siamo tutte ragazze che rischio c'è? Al massimo potremo giocare ad obbligo o verità e sarebbe una buona occasione per farmi qualche amica. Sto per parlare quando, non appena usciamo dal bagno, un ragazzo con una t-shirt bianca mette il braccio ricoperto di nero intorno all'esili spalle di Keira facendola sobbalzare per lo spavento, sostituito da un violento bacio che le molla sulle rosse labbra. Mi sento fortemente a disagio sto per superarli e accelerare il passo quando la voce di Keira mi ferma.
-Amore mi hai fatto spaventare!- urla al ragazzo
-dovresti sapere che nessuno ti farebbe una cosa simile, tutti sanno che tu sei mia- ghigna il moro. Cerco di allontanarmi da loro il più velocemente possibile.
-Dove corri Beth? Tranquilla lui é...-
-Derek, piacere di conoscerti- mi saluta curioso -ho sentito tanto parlare di te- aggiunge, guardandomi negli occhi.
-anche per me è un piacere - rispondo solo alla sua prima affermazione, sarei tentata dal dirgli che anche a me è arrivato più volte il suo nome, ma vengo frenata dalla paura che attraversa ogni faccia che pronuncia il suo nome. Non voglio sfidarlo.
-verrai?- la presa del ragazzo diventa più stretta, posso capirlo dal cambio di voce di Keira.
- credo di si. Scusate ma sono già in ritardo, e non vorrei farmi mettere in punizione la mia prima settimana- concludo iniziando ad accelerare il passo, dopo che entrambi mi abbiano salutato con cenno.
-te l'avevo detto, Derek.- sento dire a Keira con voce soddisfatta ma siamo già troppo lontane e le voci di un gruppo di ragazze mi confondono.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora