Capitolo 8

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Mi ritrovo all'istante in un corridoio stretto e semi buio dove posso a mala pena distinguere i tratti della persona che mi ritrovo davanti capisco solo che è alta e che dei ricci circondano il suo viso, la pelle è completamente segnata e ricoperta da un inchiostro nero proprio come Zayn, ma non è lui ed in qualche modo speravo lo fosse.
Mi divincolo esasperata
-lasciami- mormoro alzando la voce -ti ho detto di lasciarmi o ti giuro che...che farò qualcosa- dico rivolgendomi a quanto è successo prima, alzo il timbro vocale utilizzando quel minimo di coraggio che ho trovato nelle ultime due ore.
Il ragazzo molla la presa ridendo, una leggera risata che mi lascia senza parole
-pensi veramente di poterne uscire viva con loro?- mormora, la sua voce è profonda, ma non spaventosa -non che tu sia meglio- concludo, ed un profondo cipiglio di disperazione invade il suo viso.
Proprio in quel momento capisco che non mi vuole fare del male.
-Perchè sei qui? Dovresti essere dalla loro parte non dalla nostra-
Dalla loro parte? Cosa dovrebbe significare?
-io non...-
-non capisci, lo so- mi interrompe lui, emette un leggero sospiro e mi guarda come se volesse decidere se portarmi di nuovo in quella stanza o se lasciarmi andare.
Come quando, ormai grandi, si osserva un vecchio oggetto e si decide se buttarlo via o lasciarlo in cassetto.
Sta decidendo tra il bene ed il male, lo posso capire dal suo sguardo. Se decide di portarmi di nuovo lì, è finita.
Ci pensa due volte prima di parlare -in fondo a questo corridoio c'è una porta che dà sul retro del giardino, da lì potrai uscire- emetto un sospiro di sollievo e, mentalmente, lo ringrazio con tutto il mio cuore.
Prima di andare via mi ferma un'altra volta -non farti mai più vedere qui, intesi?-il suo tono è fermo deciso, bquasi arrabbiato
-intesi- mormoro prima di dirigermi verso la porta.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora