Capitolo 61

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Beth's pov

Non sono riuscita a seguire in maniera precisa le lezioni.

Ero stremata per seguire e le parole di Zayn ritornavano continuamente dentro la mia testa.

Entravano senza avvertire e invadevano totalmente i miei pensieri.

Dio, se esistesse qualcosa per rimuovere ciò che è successo,non ci penserei due volte ad eliminare  tutto.

Il professore di storia mi ha guardato stranito per tutto il tempo, e, a fine lezione, mi ha presa da parte e mi ha semplicemente mormorato "conviva bene con se stessa signorina Johnson, bisogna solo trovare una chiave per eliminare i ricordi, quelli, fanno solo parte del passato".

Ho annuito, e volevo con tutto il cuore credere a ciò che aveva detto, ma, il mio passato con Zayn, sarà sempre ed inevitabilmente un presente.

-Beth se Zayn ti ha fatto qualcosa puoi dirmelo, veramente- mormora Tom che nel mentre sta guidando per riaccompagnarmi a casa mia...di Zayn.

-sei sempre così gentile Tom- ammetto, e lo dico veramente.

Nessun Sigma potrebbe vedermi con un Bianco, e lui è stato attentissimo a non farsi scoprire.

'Ora sono sotto la protezione di Zayn, ma fino a che punto?' Mi chiedo ormai senza speranze.

-sei la mia migliore amica, Beth, non importa di tuo padre, tu non sei come lui e stai dalla nostra parte, in un certo senso stai facendo anche tu una sorta di doppio gioco- sorride mentre guarda attentamente la strada.

-come Zayn e Harry- affermo appoggiando la testa sul finestrino.

Non risponde e stranita giro la testa per guardarlo.

Accosta la macchina oramai arrivata a destinazione.

-so che magari non è il momento giusto ma...-dice abbassando il capo.

Ho paura, ho letteralmente paura di quello che possa dire.

-pensiamo ci sia un infiltrato nei Bianchi, qualcuno che anticipi le nostre mosse- mi spiega.

E allora? Cosa c'entrano Zayn e Harry?

-le nostre mosse?Spiegati meglio, cosa fanno esattamente Bianchi per eliminare i Sigma?- chiedo distaccandomi dall'argomento centrale.

-è una storia lunga Beth, e non posso raccontartela qui, se arrivasse qualcuno...-mormora.

Lo interrompo immediatamente -non lo sanno neanche Harry e Zayn, vero? Non sanno cosa fate per eliminarli- cerco di capire meglio e lui annuisce.

-sì Beth, non ci è permesso dirlo- continua.

-Nonostante ciò, loro si fidano di voi- gli faccio notare.

Annuisce lentamente abbassando il capo ed improvvisamente capisco tutto.

-Aspetta. ..sospettate che gli infiltrati siano proprio loro due?- chiedo esterrefatta.

-Sì Beth, esatto- ammette seriamente.

Sorrido visibilmente, tutto questo è assurdo.

-non dovreste sospettare di loro, dovreste anzi proteggerli:chiunque sia, potrebbe dire ai Sigma del loro doppio gioco- spiego ancora, questa volta alzando leggermente il tono.

Mi sorprendono i pensieri di Tom, so che Zayn non si è mai comportato bene con lui, con nessuno in generale, ma arrivare a pensare una cosa del genere mi rattrista molto.

-È proprio questo il punto Beth, pensa: se ci fosse un infiltrato, avrebbe già detto del doppio gioco di Zayn e Harry, com'è che Derek non sta sospettando di nulla? Se fosse venuto a conoscenza delle loro azioni, sarebbero già morti- la sua ultima frase mi congela, non riesco a pensare a qualcuno morto, almeno non a loro due, non a lui.
-e se l'infiltrato si stesse tenendo tutto per se' e stesse trovando il momento giusto per ricattarci e dire tutto?- ribatto, sono sicura sia che sia così.

Sbuffa in una leggera risata -sei perspicace- mi dice prima di annuire.

-comunque, ora non possiamo fare niente, ma ti prego, non pensare male, non abbiamo nessuna pista al momento e loro...-non lo lascio continuare.

Ha ragione, in realtà non hanno nessun indizio -ti capisco, ma vedrete che con il tempo vi renderete conto di stare sbagliando- mormoro.

Sono nettamente convita di quello che sto dicendo.

Nonostante la loro indole e nonostante il loro carattere, so che dimostrano in minima parte ciò che sono veramente.

Scendo dalla macchina mentre lui annuisce e mi sorride salutandomi.

Esco le chiavi che fortunatamente mi sono ricordata di prendere stamattina.

Salgo le scale in pietra bianca e arrivo finalmente a casa, se si può definire così.

Alla vista del divano in pelle nera esplodo e vorrei letteralmente bruciarlo.

Noto la pianta buttata per sbaglio da Zayn ieri sera e mi costringo a ripulire la terra sparsa lungo tutto il pavimento.

Vado quindi in cucina aprendo uno dei tanti cassetti per prendere una stuola, ma proprio in quel momento la mia mano entra in contatto con qualcosa di ruvido: abbasso lo sguardo notando nascosto un piccolo libro che a prima vista sembra un diario.

La pelle nera è rovinata e consumata dal tempo, mi chiedo se sia di Zayn.

Mi siedo appoggiandolo nel bancone e lo analizzo scrutando la copertina in maniera attenta.

So che non dovrei aprirlo, ma qualunque cosa ci sia scritta, mi può condurre al passato di Zayn.

Senza neanche pensarci, apro la prima pagina con iscritto 'Kim' non mi accorgo di leggere questo nome ad alta voce, e suppongo sia proprio lei la proprietaria di questo diario.

Voglio chiuderlo, ma la curiosità mi spinge ancora a girare pagina, vari disegni sono calcati in maniera visibilmente leggera, la tecnica è simile a quella di Zayn.

Degli occhi in bianco e nero catturano la mia attenzione, sono disegnati molto bene e noto che sotto ad ognuno di loro sono inscritti degli orari con precisi giorni.

"Martedì, 3:00, Blue Moon" leggo sotto uno di essi, mi accorgo solo adesso che il Blue Moon è il locale vicino la confraternita maschile.

Proprio lì organizzano feste e riunioni i Sigma.

'Forse è una di loro?' Mi chiedo e per confermare le mie teorie continuo a girare pagina trovando invece solo disegni astratti e incredibilmente precisi.

Ognuno decora ogni pagina, alcuni sono colorati e divertenti relativi, forse, al suo stato d'animo, evidentemente quando li ha colorati era visibilmente serena.

Improvvisamente il ciclo astratto si interrompe ed alcune pagine sono bianche, vuote, senza nessun riferimento.

Continuo a sfogliare in cerca di qualcosa, ma, improvvisamente trovo una pagina totalmente nera, nessun disegno, nessuna incisione ed il colore è calcato in maniera forte, netta: era spaventata o forse arrabbiata.

Seguono pagine di conti, forse di profitto o bancari, sono ordinati per settimana, per mese, o, addirittura, per anno: la scrittura elegante, ora è rimpiazzata da una veloce, frenetica, disordinata.

Quasi sussulto quando, dopo la fila di conti leggo una scritta precisa e calcata "Soldi falsi" è semplice, come un qualcosa da ricordare, un qualcosa di sicuramente importante. Mi accorgo solo adesso che il diario è finito, ho passato più di un'ora ad analizzare pagina per pagina, non accorgendomi di essere arrivata all'ultima.

Questa volta il foglio non è scritto, piegato o disordinato: è totalmente bianco.

Una scritta al centro cattura la mia attenzione,  sono solo due parole sottolineate ripetutamente, sicuramente per rafforzare il pensiero o il concetto:
'Hell bound'  leggo velocemente.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora