Capitolo 43

880 55 0
                                    

Beth pov

Il ragazzo corre velocemente in strada.

Saranno passati bene o male due minuti e già abbiamo completamente sorpassato quel quartiere.

Lui, scuote la testa accostando subito a ridosso della strada.

Cosa vuole fare?

Siamo nel bel mezzo di una via... non possiamo essere arrivati.

-Scendi Beth- mi ordina con lo stesso tono di prima.

Rabbrividisco e faccio ciò che mi ha detto.

Ora conosce pure il mio nome?!

Il misterioso ragazzo toglie il casco scoprendo il suo volto.

Cavolo.

Una cresta marrone incornicia il suo volto, macchie nere sono sparse per tutto il corpo e vari anelli adornano le sue mani.

-Zayn?!- mormoro quasi incredula.

Il moro, senza proferire parola mi passa il suo casco.

-mettilo e poi ripartiamo- è incredibilmente seccato,  lo posso vedere dai suo grandi occhi leggermente socchiusi e dalle sue labbra inferiori che non smettono di essere morse da quelle superiori.

È molto premuroso da parte sua darmi il suo casco, d'altronde è sempre  stato attento nei miei confronti.

Zayn mi guarda attentamente, come se fossi qualcosa di estraneo nel suo mondo.

-Ti hanno fatto male?- domanda aggrottando la fronte.

Sta combattendo per non esplodere, il suo respiro è irregolare.

Mi ricordo del segno che Jake mi ha lasciato sul mio polso, non è profondo ma è comunque spaventoso.

-No- mormoro distrattamente cercando di mentire.

Anniusce aspettandomi mentre indosso il casco.

-Dove vuoi che ti porto?- chiede salendo in moto.

Faccio lo stesso anche io

-i miei non arriveranno prima delle otto, sono senza chiavi- rispondo.

-alla confraternita non possiamo andare, potrebbero esserci loro, andremo al mio appartamento- continua seriamente accendendo il motore.

-Stai scherzando?Tutti gli altri potrebbero essere ancora lì e...-

-saranno già andati via- la sua voce è alterata dal vento che scorre veloce davanti al suo viso.

-ma...-  mi interrompe un'altra volta.

-so che ti viene fottutamente difficile, ma per una buona volta, fidati di me- sta cercando con tutte le sue forze di rimanere calmo, il che gli riesce veramente difficile.

Decido di non insistere, è in strada e non voglio di certo avere un incedente.

In pochi minuti siamo già arrivati nella via del suo appartamento.

Accosta leggermente lasciandomi lo spazio per scendere.

Posteggia il veicolo e prende il casco che mi sono appena tolta.

Si dirige verso il cancello lasciando la sua moto incustodita.

-sai che potrebbero rubarla, vero?- chiedo avvicinandomi a lui che traffica tra le tasche dei pantaloni per prendere le chiavi.

Sbuffa alzando gli occhi al cielo non appena le trova, per poi voltarsi verso di me -chi ruberebbe la moto di Zayn Malik?- mormora.

La sua affermazione suona ovvia, accennata da un leggero sarcasmo e da una sorta di pura verità.

Hell bound (#WATTYS2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora