Nella notte, la tempesta planò in casa nostra, e lo fece nelle sembianze di una giovane regina dalle guance rosse e gli occhi in fiamme.
«Signore!»
Urlai, sconvolta, quando sentii la porta aprirsi di sopraffatto. Un'ascia era volata a pochi centimetri dal mio viso, finendo con l'incastrarsi ad un soffio dal viso funereo della regina del Dyflin.
Corvi, cadaverica e distante, estrasse con un gesto secco l'ascia che Senne aveva usato per tentare di ucciderla, e la lanciò a terra.
«Saresti un pessimo soldato, esiliato.»
Senne strinse le labbra, tenendo un grugnito per sé. In un solo istante, era riuscito a raggiungermi dal suo giaciglio, ed ora restava accanto al mio letto come un lupo da guardia.
La situazione stava già iniziando a peggiorare ed io nemmeno capivo cosa stesse succedendo.
«Corvi, perché sei qui?» Chiesi, confusa. Voltandomi, presi la mano di Senne, costringendolo a guardarmi. «Lei è un'amica.»
Il mezzo sangue sbuffò contro Corvi. «Non mia.»
«I sudditi parlano di un uomo che gira per le tue stanze, Nice,» iniziò Corvi, ignorando Senne. «Credevo fossero solo menzogne - cattiverie di paese - ma suppongo di dovermi ricredere.»
Corvi strinse le labbra in una smorfia schifata. «È un esiliato.»
«Immeritatamente!» Urlò Senne, furioso. «Pago con la vita una colpa dei miei genitori.»
«Le loro colpe non sono forse le nostre?» Chiese lei, ironica. «Sangue sporco.»
«Adesso basta,» ordinai, furiosa. «Corvi, perché sei davvero qui?»
La donna smise per un istante di guardare in cagnesco il ragazzo, tornando su di me. Provò a calmarsi.
«Kåre mi ha detto del vostro incontro. Non avrebbe voluto, ma sta male, e quindi ha ceduto.» Tirò un sospiro. «Quindi, lo ami?»
Lo sguardo di Senne scattò su di me, ed io, di rimando, ricordai delle nostre mani unite. Da lì, presi la mia forza.
«Ho detto di averlo amato. Al passato, Corvi. Ora è tutto...svanito: la persona che credevo di conoscerlo, quello per cui ho provato ogni sentimento, era solo una costruzione della mia mente. Il mio sentimento lo era.» Tirai un breve sorriso. «Dopo così tanto, ho bisogno di qualcosa di vero.»
Corvi sembrava colpita tanto quanto me dalle mie parole. Era abbattuta, quasi incredula.
«Kåre è vero, Nice: ogni parte di lui lo è.»
E lo sapevo, non potevo non ammetterlo, ma, la verità, era che Kåre non era mai stato davvero sé stesso con me. Si tratteneva, si lacerava, si estraniava: ogni volta, vedevo solo la sua ombra, mai l'essenza.
E che senso ha amare qualcuno che non potrai mai raggiungere? È come cercare di stringere una nube di fumo.
Ecco, Kåre era come fumo. Asfissiante, capace di darti alla testa, e, alla lunga, tossico.
«Non posso cambiare le cose,» conclusi, rassegnata.
Corvi si inumidì le labbra, nervosa. «Si sposerà domani, quando il sole sarà più alto.»
Saperlo non cambiò le cose. Le rimarcò soltanto.
Alla fine, mi alzai in piedi, e, con estrema tenerezza, andai da Corvi, sfidandola in un abbraccio. «Grazie per questo, per essere mia amica.»
Lei non ricambiò il mio abbraccio ma seppi con certezza che anche lei provava lo stesso: che mi voleva bene e, in fondo, non se ne vergognava. Era un sentimento semplice e puro, di un'amicizia vera.
Presto si sarebbe rovinata.
«Dovresti tornare a casa: Thorgest ti starà aspettando.»
Corvi tirò un sorriso imbarazzato. Per un momento, si era anche dimenticata della presenza di Senne.
«Domani tornerò con delle provviste.»
«Grazie, ci saranno utili. E buona fortuna per il matrimonio.»
Corvi sorrise ancora, ma era triste. Anche lei, forse, sapeva.
«A presto, Nice.»
E se ne andò, lasciandoci alla notte. Un istante dopo, Senne era già vicino a me, pronto a sorreggermi.
«Nice,» chiamò, ma io subito gli sorrisi, calmandolo.
«Sto bene, Senne,» ammisi, sinceramente. «Kåre domani si sposa. Va bene così.»
Lui non sembrava convinto, ma io non stavo mentendo. Ovviamente, il matrimonio di Kåre non mi esaltava ma, in un qualche strano mondo, lo ritenevo giusto.
Kåre si sposava ed io dovevo accettarlo, perché, solo così, sarei stata finalmente libera. Lui usciva dai giochi, lui andava oltre e, in questo modo, anche io.
Quella non era una fine, ma una nuova possibilità.
Una che fosse solo per me.
«In questi momenti mi rendo conto che non valgo nulla.»
Alzai lo sguardo, confusa. Senne aveva lo sguardo sfuggente ed una faccia afflitta. «Vorrei portarvi via, vorrei donarti una vera casa e la libertà - la vita - che meriti. Ma resto un fallito e tu sei troppo per me.»
Un fallito. Senne si vedeva in questo modo. Esattamente come me, poco prima di incontrarlo - ed era anche grazie a lui, se l'avevo superata.
Ed io vedevo Senne. Lo vedevo per davvero, e in lui trovavo me, una me che era felice al sicuro.
Qualcosa di vero, qualcosa di sincero.
E mi piaceva davvero. Lui e la sua calma; lui e il suo modo di proteggermi e il pensarmi prima di pensarsi.
Era stato vero, sin dal primo istante, ed io lo ero stata con lui. Avevo bisogno di lui, ed un calore brillò nel mio petto.
Fu un istante lungo un'eternità.
«Tu sei perfetto,» dissi, e sorriso. «Ho bisogno di te, Senne.»
Lui restò impietrito per qualche istante, confuso. Mi fece quasi ridere, ed io mi avvicinai a lui, sfiorandogli il volto.
«Sei perfetto,» ripetei, e, infine, lo baciai. Fu tenero, almeno fin quando Senne non si rese conto di cosa stava succedendo, e, poi, il lato del vichingo prese il sopravvento.
Mi strinse i fianchi e mi fece cadere sul letto, sprofondandovi, e continuò a baciarmi con brama, sfogando tutto il desiderio che aveva, fino ad allora, represso.
Non c'era paura, non c'era tensione.
Era meraviglioso. Ed io mi sentivo leggera come una piuma.Sorridemmo, una volta divisi, guardando negli occhi e Senne sfiorò il mio naso con il suo.
Attimi di eterna felicità.
«Credo che dovremo andarcene.»
Angolo
Nuovo capitolo schock??
Ve lo aspettavate questo colpo di scena?
Nice si è lasciata andare con Senne, anche se il suo sentimento sembra meno travolgente di quello con Kåre: chissà cosa accadrà🤔
Domanda: cosa ne pensate del personaggio di nice?
A presto,
Giulia
STAI LEGGENDO
An Dubh Linn
Ficción históricaAnno 844; la città di Dublino sta lentamente prendendo vita, sorgendo dalle ceneri lasciate dal gruppo di vichinghi guidati dall'intransigente Thorgest. Dopo una sola manciata di anni, la conquista è ormai al termine, e Thorgest si appresta a compie...