Capitolo 1

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Era una bella mattinata primaverile, con il cielo poco nuvoloso e il sole di mezzogiorno ad irradiare la città con i suoi raggi. Chris aveva appena finito il suo turno di lavoro d'ufficio in centro, avviandosi verso la fermata dell'autobus per poter tornare a casa. Mentre camminava tra la gente per strada, guardava il cellulare in cerca di messaggi o telefonate perse. Una vibrazione gli fece tremare la mano, facendo apparire sullo schermo la faccia buffa del suo migliore amico Robert che lo stava chiamando. Ogni volta che lo chiamava, gli scappava una risata riguardando quella foto. Prima che rispondesse, la chiamata si interruppe, facendogli scappare una risata questa volta, aveva già capito. Ormai era abituato al suo amico che gli faceva gli squilli per farsi richiamare, ma ora non gli andava di richiamarlo perciò si mise le cuffiette alle orecchie ed iniziò ad ascoltare la musica.

L'autobus non tardò ad arrivare, con appena una decina di persone all'interno. Salendo a bordo salutò l'autista, che da ormai sette mesi vedeva tutti i giorni. Una volta avevano anche chiacchierato per molto tempo, bloccati nel traffico per un'incidente.

Trovò un posto a sedere in fondo all'ultima fila dove era solito mettersi. gli piaceva stare li, sui sedili più alti. L'autobus cominciò la sua corsa, immettendosi nel traffico quotidiano dell'ora di punta.

Chris rimase al suo interno quasi fino al capolinea. La sua fermata era la prossima, il confine della città. Da li avrebbe proseguito a piedi per circa un chilometro, fino ad arrivare ad un immenso spazio aperto con prati verdi. Ogni tanto gli piaceva andare li, era il suo luogo preferito, dove poteva rilassarsi per un paio d'ore dopo il lavoro. Doveva soltanto seguire un piccolo sentiero fuori dalla strada principale, che lo avrebbe infine portato sotto l'unico albero presente. Leggermente rialzato, sopra una piccola collinetta, un vecchio albero, con fronde forti e rigogliose, torreggiava su quella vasta distesa di verde intorno a lui. Chris adorava soprattutto quella piacevole brezza che si alzava, accarezzandogli il viso delicatamente quando si sdraiava all'ombra dell'albero.

Mancavano pochi metri ormai e quando guardò l'orologio vide che era in perfetto orario. Si andò a sedere sotto l'ombra dell'albero, salutandolo come se fosse un suo vecchio amico, poi si sedette aspettando per qualche altro minuto. Il vento finalmente cominciò a soffiare, creando delle onde su quella vasta distesa verde davanti a se. Per molti poteva sembrare una cosa sciocca, stare li a fissare dell'erba che si muove per via delle folate, ma per lui aveva un altro significato. Si recava li dopo una giornata difficile con il lavoro o particolari pensieri per la testa. Anche se per poco, quelle onde sull'erba e la freschezza del vento sul viso, riuscivano a calmare ogni sua preoccupazione.

Scoprì quel posto dopo la morte dei suoi genitori.

Allora erano passati i funerali da un paio di giorni, ma il carattere forte di Chris era ormai scomparso lasciando spazio ad una depressione sempre crescente.

Si trovò a camminare per la città da solo, dimenticando anche il motivo per il quale era uscito di casa. Il telefono era in tasca, spento, non voleva sentire nessuno. Camminò per ore senza una meta specifica, ripensando continuamente a quanto vuoto gli avessero lasciato dentro in quanto molto uniti. Si ritrovò sulla strada principale che collegava la città più vicina. Sembrava non vedere e non sentire nessuno, nemmeno le macchine che gli sfrecciavano accanto. Guardò poi alla sua destra, vedendo in lontananza quella piccola collinetta con quell'unico albero al centro. Anche lui da solo con tutto vuoto intorno, sembrò quasi chiamarlo a se. Si diresse li per sedersi un po' all'ombra delle sue foglie. Una volta arrivato, si appoggiò con la schiena al tronco guardando l'immenso spazio verde davanti a se. Cominciò a soffiare quella leggera brezza che lo fece rilassare a tal punto da dimenticare qualsiasi cosa. Rimase li da solo fino al tramonto, sfogandosi a volte in qualche pianto liberatorio.

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