Il discorso del re era terminato da poco e i presenti si erano ormai allontanati per tornare ai loro compiti assegnati. La regina e Eyrion si erano invece spostati nella sala della fiamma, continuando a discutere del piano trattato poco prima alla riunione.
Meloria si era fissata qualche secondo a ripensare a quanto era stato detto, silenziosa e con gli occhi spenti a fissare un punto nel vuoto.
Eyrion la conosceva ormai abbastanza bene e si capiva che qualcosa non andava, come se fosse più preoccupata del solito. Ticchettava le dita una sull'altra, con le mani conserte sul ventre e lo sguardo spento, mentre pensieri e paure sembravano sovrastarla.
<<Mia regina, qualcosa non va?>>.
Non si mosse, rispose continuando a fissare il vuoto.
<<Temo che questo viaggio sia più pericoloso del previsto>>.
<<Lo so, così come anche il re, ma è la nostra unica opzione in modo che possano adempiere al loro destino>>.
<<Sono solo ragazzi, non posso mandarli attraverso le lande con il rischio che qualcuno possa fargli del male>>.
<<Comprendo le vostre paure, ma ci saremo noi al loro fianco, siamo addestrati per questo>>.
A quelle parole girò la testa per guardarlo negli occhi, quasi a prenderlo con più serietà rispetto a prima, quasi affrontandolo.
<<Sai anche tu cosa c'è là fuori, di come il mondo sia cambiato in questi anni. Non sono i banditi a preoccuparmi, né i rivoltosi. Da quando l'oscurità ha corrotto parte del mondo, sono nate delle creature, delle razze che personificano il male stesso>>.
Eyrion abbassò la testa, conscio delle paure che affliggevano la regina e del suo passato. Le poso una mano sulla spalla, stringendola appena per tranquillizzarla. Lei si lasciò scappare una lacrima, che le rigò lentamente la guancia dopo molto tempo.
<<Ho giurato che li avrei protetti, io come gli altri cavalieri e i guardiani. Non permetterò che gli accada nulla durante il viaggio, a costo della mia stessa vita>>.
Meloria sorrise, forse quelle parole erano le uniche che le servivano in quel momento. Si asciugò con una mano la lacrima e tirò un lungo respiro per riprendersi.
<<Dobbiamo iniziare l'addestramento per i ragazzi>> disse poi cambiando discorso. <<Dobbiamo insegnare loro le basi della sopravvivenza e a controllare i loro poteri>>.
<<Su quello potrei avere già un luogo dove farli allenare senza rischi>>.
<<Bene, gli ho già comunicato ieri di farsi trovare di nuovo qui quando il sole sarebbe stato alto, perciò tra poco li accoglieremo>>.
<<D'accordo, andrò ad avvisare gli altri in modo da non tardare all'appuntamento>>.
<<Ti ringrazio, ora puoi andare>> disse congedandolo.
Batté un colpo sull'armatura e si apprestò ad uscire dalla scala a chioccia della sala della fiamma.
Meloria si sedette su una panca lì accanto, lasciandosi quasi cadere accompagnata da un sospiro sfinito. Si fermò ad ammirare tutte le decorazioni rappresentate su quel tavolo, che da molti anni aveva ormai dimenticato. Passò una mano sopra togliendo quel leggero velo di polvere che si era accumulato, rivelando con più nitidezza alcuni dettagli che man mano sembrava ricordare.
Si lasciò andare in quei ricordi, vedendo ogni singolo casato e ripensando alla sua storia. Da sempre era appassionata come sua figlia della lettura e nel corso degli anni, aveva avuto modo di conoscere più a fondo alcune culture grazie ai suoi viaggi. Alcune erano impresse lì, su quel tavolo avvolto nel buio ma che sapeva ancora raccontare una storia per chi l'avesse compresa.
Tra quei casati, quegli stendardi così belli e variopinti, ne notò uno in particolare che persino lei ormai, credeva fosse scomparso da anni.
Uscì risalendo la scala di pietra, richiudendo la porta nascosta per evitare che i curiosi scoprissero qualcosa. Sbirciò fuori al corridoio per vedere se qualcuno stesse passando, ma nessuno sembrava avere delle mansioni in quell'area del castello.
Accompagnò sotto vari cigolii la porta dietro di sé, per poi dirigersi verso le scale che l'avrebbero portata alla biblioteca.
Una volta arrivata, dopo aver ricevuto svariati saluti dalle guardie e alcuni dei presenti, si mosse all'interno cercando tra le varie corsie il custode Efenrir. Lo notò impegnato a leggere alcune copertine impolverate tra alcuni scaffali che quasi nessuno leggeva, capitoli sulla botanica.
<<Efenrir>> lo chiamò.
Lui si girò, sentendo a malapena con il suo udito ormai vecchio, una voce molto familiare. Alzò la testa e vide la regina camminare sorridendo, con il suo lungo vestito rosso a strascico che faceva girare chiunque.
<<Vostra maestà, che piacere vedervi>>.
<<Efenrir, mio caro, come vi sentite oggi?>> domandò accarezzandogli una spalla.
<<Come sempre, i soliti acciacchi. Voi invece? Posso fare qualcosa?>>.
<<In realtà si, forse solo voi potete aiutarmi. Avrei bisogno di un libro in particolare, quello che racconta la storia degli Artelon>>.
<<È un libro interessante lo ammetto, come mai di cotanto interesse se posso?>> domandò stringendosi nelle braccia.
<<Devo controllare se quello che sospetto sia vero. Abbiamo aperto la sala della fiamma, i custodi si sono rivelati e la fiamma è accesa>>.
Anche se con viso stanco, la sua espressione stupita era ben evidente, non era una leggerezza ciò che la regina gli aveva appena sussurrato.
<<D'accordo vostra grazia, seguitemi>>.
A passo lento ma costante, Efenrir condusse la regina ad alcuni scaffali nascosti nella parte più interna della biblioteca, dove quasi nessuno arrivava perché considerati poco interessanti.
Li erano raccolte le storie di antiche civiltà, razze e biografie di eroi. Efenrir li considerava come alcuni tra i migliori testi che avesse mai letto, ma la mentalità delle persone era cambiata nel corso del tempo, a nessuno interessava più sapere di quei racconti.
Passò il dito su alcuni libri e poi afferrò quello più grande, con una copertina verde sbiadito e consunto, quasi usurato dal tempo. Quando lo afferrò tra le mani, avvertì come una sensazione di malinconia, come se quel libro lo avesse già visto prima.
<<Questo è quello che cercate, spero possa aiutarvi nella vostra ricerca>> disse sorridendo.
<<Lo spero anch'io, ora devo andare, vi ringrazio>>.
Si affrettò ad allontanarsi dalla biblioteca stringendo tra le braccia quel tomo, senza curarsi minimamente di chi la stesse salutando.
Lui tornò a raccogliere alcuni libri e a risistemarli, aveva molto da fare, come sempre.
La regina intanto era quasi arrivata nella sua stanza, dove da poco le inservienti avevano risistemato il tutto rendendola profumata con i fiori freschi e puliti sparsi qua e là.
Si sedette sul suo letto e iniziò a sfogliare il libro dalla prima pagina. Si fermò subito a osservare un simbolo, uno stemma, lo stesso che c'era sul tavolo che tanto l'aveva fatta pensare.
Lo fissò attentamente, controllando se effettivamente fosse stato lo stesso in tutto e per tutto.
Dopo un'ultima occhiata di conferma iniziò a leggere le prime righe introduttive, che raccontavano di alcune terre sperdute e nascoste tra i fitti e verdi boschi di Naema, dove si narrava vivesse una razza ormai dimenticata. Qualcosa sembrò illuminarsi nella sua mente, forse aveva trovato un modo per aiutare quei ragazzi, ma prima doveva discuterne cono Eyrion.
Nascose il libro sotto il letto e uscì dalla sua stanza a passo accelerato, quasi correndo. Si diresse verso la caserma, sicuramente lo avrebbe trovato lì, era il luogo dove si recava più spesso per controllare le sue guardie.
Quando arrivò infatti lo trovò il, appoggiato ad una scrivania con una mano sulla spada e l'elmo affianco, mentre controllava alcuni documenti e dava direttive ad alcuni comandanti presenti.
Tutti si apprestarono a fare il saluto imperiale alla vista della regina, sbattendo i piedi a terra facendo tintinnare l'armatura.
Eyrion si girò vedendola quasi con il fiatone sul ciglio della porta che lo invitava ad avvicinarsi.
<<Vostra maestà, va tutto bene?>>.
<<Devo parlarvi di una cosa>> quasi bisbigliò. <<Ma non qui, seguitemi>>.
Quasi preoccupato, la seguì senza fare storie o domande, lasciando i suoi compiti ai suoi fidati comandanti.
Attraversarono i corridoi, scesero le scale principali della sala d'ingresso e uscirono all'esterno girando intorno al castello, arrivando poco prima del giardino reale, lontano da occhi e orecchie indiscrete.
<<Mia regina, qualcosa non va?>> chiese allarmato.
<<Nella sala della fiamma, sul vecchio tavolo ornamentale dei vecchi casati, qualcosa ha attirato la mia attenzione. Come sapete, quelli rappresentati sono i casati di coloro che parteciparono alla grande guerra contro Gabradus. Tra di essi, nascosto e quasi impercettibile, lo stendardo degli Artelon compariva insieme agli altri>>.
<<Quella razza è ormai estinta, abbiamo controllato più volte i boschi di Naema, ma non abbiamo mai trovato nulla che ci mostrasse la loro presenza>>.
<<Qualcosa invece mi ha dimostrato il contrario. Ho preso un libro dalla biblioteca che narrasse la loro storia e il simbolo rappresentato nella prima pagina, presenta delle piccole modifiche, quasi impercettibili rispetto a quello sul tavolo ornamentale>>.
<<Dove volete arrivare?>>.
<<Il tavolo ornamentale venne commissionato da mio nonno, esattamente settant'anni fa>>.
A quelle parole Eyrion sembrò capire qualcosa, quasi come se avesse intuito il suo discorso.
<<Il libro che Efenrir mi ha dato, che già da piccola avevo visto nella libreria di mio padre è stato uno tra i primi e più antichi tomi scritti nella storia di Eval. Il simbolo è stato modificato, credo che...>>.
Meloria si bloccò, non appena alzò gli occhi al cielo e vide qualcosa di insolito che non era mai accaduto prima. Il cielo, dapprima limpido e soleggiato, ora si era incupito di nuvoloni, neri e tempestosi che preannunciavano un uragano. In poco tempo, il vento si alzò, sempre più forte, sempre più impetuoso tanto da far volare via foglie e arbusti.
Nemmeno il tempo di realizzare, che un grido, un urlo provenì da una delle finestre sopra le loro teste. Il vento stava spostando le tende verso l'interno e subito dopo, con violenza, spalancò anche le altre successive quasi rischiando di frantumarne il vetro. Non ci mise molto a capire e nemmeno Eyrion.
<<La sala dell'ordine...>>.

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Nabradia
FantasySTORIA COMPLETA PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA Restate con me, vivete anche voi il viaggio a Elmorea! Tutto ebbe inizio quando i primi regni vennero eretti dagli uomini nel grande continente di Elmorea. Quattro re magnanimi ascesero al potere, comand...