<<Si sta svegliando>>.
Una sensazione fredda fu quella che Chris sentì prima di aprire gli occhi. Un panno bagnato, imbevuto d'acqua e aceto, era poggiato sulla sua fronte.
Ancora un po' stordito e con la vista appannata, vide delle persone che lo fissavano dall'alto verso il basso. Lui era sdraiato su un letto, con una coperta avvolta fino al petto. La luce era molta e filtrava da una grande finestra sulla sinistra di una grande stanza. Tutto era fatto di una pietra bianca, che risplendeva al sole, simile al marmo.
Quando riuscì a mettere a fuoco vide una donna in piedi alla sua destra, e due uomini con un'armatura poco più distanti.
La donna intanto maneggiava qualcosa su un comodino li accanto, con il suono delle bottiglie che sbattevano tra di loro a stordirlo ancora di più. La testa sembrava girare, come se avesse le vertigini. Provò a tirarsi su con i gomiti lasciandosi aiutare da quella donna sulla mezz'età.
Gli porse poi un bicchiere d'acqua, dal quale bevve un lungo sorso fino a svuotarla. Lentamente cercava di sedersi meglio, ma la sua testa sembrava per scoppiare.
Diede una rapida occhiata nella stanza per capire dove fosse, ma nulla di tutto ciò sembrava essergli familiare. C'erano altri letti come il suo in quella stanza, come se fosse un'infermeria. Alcuni erano vuoti, altri c'erano delle persone che dormivano o parlavano con qualcuno.
<<Dove sono?>> fu la prima domanda che fece.
<<In questo momento sei nell'infermeria del castello>> rispose la donna con voce delicata.
<<Come sono finito qui?>>.
<<Sei stato trovato privo di sensi in un bosco non molto distante dal regno, ma non so dirti altro, ora cerca di riprenderti. Hai dormito per due giorni>>.
<<Due giorni?>> esclamò sorpreso.
Intanto un'altra sensazione sembrava infastidirlo oltre al mal di testa, proveniente dal petto. Indossava una maglia bianca di stoffa, dove dalla sua posizione intravedeva come un simbolo nero stampato sul suo petto. Tutto però era confuso, niente sembrava avere senso per lui, e niente sembrava essergli familiare. Provava un vuoto dentro, come se gli mancassero dei pezzi fondamentali, che non riusciva a ricordare minimamente.
Il rumore della porta che si aprì lo distolse dai suoi pensieri. Nella stanza intanto, entrarono altre due guardie, una con un'armatura differente e con l'elmo tra le braccia, e una donna al suo fianco. Lei indossava un vestito bianco candido, che scendeva fino a terra, avvolgendola in una luce pura risaltandole il viso delicato. Mentre passava, le altre persone si inchinavano al suo cospetto abbassando la testa.
Quando si avvicinarono al suo letto, la prima cosa che fece la donna fu sorridergli dolcemente quasi a tranquillizzarlo.
<<Come ti senti?>> chiese.
Non sapeva cosa rispondere, dato che non capiva nulla di tutto ciò che stava succedendo. Si limitò soltanto ad una smorfia con la bocca e una risposta un po' forzata.
<<Bene, credo>>.
<<Mi rallegra saperlo>> sorrise nuovamente. <<Posso sapere da dove vieni?>>.
Di nuovo quella sensazione, come una grande zona buia dal quale non poteva tirar fuori nulla.
<<Non lo so, non riesco a ricordare>>.
<<Ti abbiamo trovato in un bosco non molto lontano da qui. Da dove vieni?>> gli domandò con autorità la guardia accanto alla regina.
<<Eyrion vi prego, dategli tempo di riprendersi>> lo rimproverò con la sua voce delicata.
<<Non ricordo...>> disse cercando di aprire la mente più che poteva.
<<Il tuo nome invece te lo ricordi?>> continuò poi.
Quella era l'unica cosa che riusciva a ricordare.
<<Chris>> sbiascicò. <<Tu chi sei?>> continuò.
L'uomo con l'armatura intervenne prima che la donna potesse rispondere, imponendo la sua autorità con fermezza.
<<Fai attenzione ai modi che usi ragazzo. Sei al cospetto della regina del regno di Eval, sua maestà Meloria>> disse poi inchinandosi verso di lei.
<<Guillame, vi prego, non ce n'è bisogno>>.
<<Il mio nome è Meloria, consorte del re Albrecht, regina di questo regno, ma puoi stare tranquillo, non mangio nessuno>> disse sorridendo.
<<D'accordo, regina Meloria>>.
Gli scambiò un altro sorriso dolce, poi fece per andarsene. L'infermiera intanto gli passò un altro bicchiere con dell'acqua e del medicinale per farlo riprendere.
Chris invece iniziò ad avvertire una sensazione crescente nel suo corpo. Il suo petto cominciò a fremere, e la testa a far male. Delle immagini, confuse e buie, si materializzarono nella sua mente spaventandolo. Un sussurro rauco, quasi atonale e privo di emozioni, pronunciava termini incomprensibile a lui sconosciuti. La fitta improvvisa gli fece chiudere gli occhi e perdere la presa sul bicchiere facendolo cadere a terra. Un suono strozzato partì dalla sua gola attirando l'attenzione della regina e dei presenti.
Improvvisamente, una corrente d'aria di materializzò nella stanza anche se le finestre erano chiuse. Il vento soffiava verso di lui, muovendo i capelli della regina e le coperte di chiunque nella stanza. Pian piano il vento stava aumentando di intensità, facendo cadere a terra alcune brocche o altri oggetti. Meloria intravide una leggera luce che filtrava sotto la maglia del ragazzo. Poi, riuscì a vederlo. Un simbolo dal colore nero era impresso sul suo petto, che sembrava emettere una luce propria. Gli occhi della regina cambiarono espressione, diventando preoccupati e spaventati.
Eyrion tirò fuori la spada, seguito dalle sue guardie puntandola verso il ragazzo.
La regina gli fece cenno velocemente con la mano per bloccarli restando a guardare.
Chris aprì gli occhi, rivelando le sue pupille bianche come la neve.
Poco dopo il vento cessò immediatamente, così come le forze di Chris che si accasciò velocemente su sé stesso. L'infermiera, ancora spaventata e distante dal letto, si avvicinò per prestargli aiuto, mettendolo di nuovo sdraiato.
Il volto della regina era ancora spaventato, fermo come il suo corpo. Quell’energia, quegli occhi.
Non può essere.
<<Trasferitelo in una stanza propria, che riceva lì le sue attenzioni. Così anche per gli altri ragazzi>> disse a Eyrion.
Lui notò il suo volto, limitandosi ad annuire e ad ordinare alle sue guardie il trasferimento dei ragazzi.
<<Mia regina, cosa succede?>>.
<<I nostri sospetti potrebbero essere fondati>>.Meloria camminava a passo svelto, con al suo seguito Eyrion che faceva fatica a stargli dietro.
Doveva raggiungere in fretta la biblioteca del palazzo, dove avrebbe trovato un'informazione necessaria a svelare i suoi dubbi.
<<Mia regina, posso sapere cosa succede?>>.
<<Non ora, prima devo esserne certa>>.
<<Pensate che quei ragazzi siano una minaccia per il nostro regno?>>.
Si fermò al centro del corridoio, guardandolo dritto negli occhi con aria preoccupata.
<<Se quello che penso è vero, questi ragazzi saranno la nostra unica speranza per combattere un antico male che si sta risvegliando>>.
Eyrion impallidì, cominciando a pensare a quelle parole, temendo della risposta che poteva aspettarsi.
<<Parlate della battaglia del passo di Shalar'dur?>>.
<<Si, e di tutto quello che l'ha preceduta>>.
STAI LEGGENDO
Nabradia
FantastikSTORIA COMPLETA PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA Restate con me, vivete anche voi il viaggio a Elmorea! Tutto ebbe inizio quando i primi regni vennero eretti dagli uomini nel grande continente di Elmorea. Quattro re magnanimi ascesero al potere, comand...