Mi manchi

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Lili :

Io e Chris ci evitiamo da quando siamo tornati da Assisi.
Non abbiamo neanche ripreso le ripetizioni, e i risultati disastrosi su di me si vedono.

Sto uscendo da scuola,dopo un'interrogazione di matematica andata male,non sono riuscita a capire delle cose e ovviamente non avendo più Christian a spiegarmele ho fatto un disastro.

Io e il mio stupido orgoglio! Dovevo chiedergli una mano,ma non l'ho fatto.
Perché poi? Perché sono arrabbiata con lui?La vita del resto è sua.

Mi sono ripetuta più volte che è perché gli voglio bene e vorrei si mettesse sulla giusta via,ma in fondo so che non è questo.

Mi incammino verso la fermata del bus,ho la testa per aria e le mie cuffiette alle orecchie.
Come sempre, nell'ultimo periodo,ascolto gli Zero Assoluto.

Sempre presa dai miei pensieri, non mi accorgo di nulla. Succede tutto troppo in fretta.

Mi ritrovo a terra con qualcuno sopra di me. Ho preso una bella botta al sedere.

Spalanco gli occhi quando vedo che quel qualcuno addosso a me è Chris.
Le cuffiette mi si staccano dalle orecchie e una macchina suona e il tizio alla guida impreca contro di me.

"Stai bene?"mi controlla il viso e me lo tiene stretto tra le mani.

"Sì..."dico appena
Ho il cuore che va a mille e sto tremando.

"Stai tremando nica,vieni,andiamo al bar a prendere un bicchiere d'acqua."mi dice preoccupato

"No...Devo...Devo prendere l'autobus."dico cercando di allontanarlo dal mio corpo.

"Ma dove vuoi andare? Ti riporto io a casa. Sei scossa ancora, ti stavano per investire e tu chissà dove diamine avevi la testa."mi dice con rimprovero

"Non sono affari tuoi!"dico nervosamente,mentre mi rialzo aiutata da lui.

"Perché devi fare così? Che cosa è successo? Da quando siamo tornati mi eviti..."mi dice con la voce leggermente spezzata.

"Niente, voglio solo andare a casa mia."gli rispondo evitando il suo sguardo.

"Cos'è questo?"prende in mano il compito di matematica che il prof mi ha dato per capire gli errori commessi.

"Niente Christian..."provo a toglierglielo dalle mani, ma lui non molla la presa.

"Hai preso 3!"quasi strilla e io con una mossa decisa lo riprendo tra le mani.

"Non ti preoccupare, sono cose che capitano."gli dico freddamente

"Lo sai che se non capisci qualcosa mi puoi chiamare."mi dice dolcemente

"Non sia mai ti sconcentri dalle tue avventure!"dico stizzita.
Mi tappo immediatamente la bocca,perché gli ho detto questa cosa?

Mi sento abbracciare da dietro,in maniera delicata e mi manca
quasi il respiro.

"Tu sei più importante di tutto il resto! E poi...mi sono stancato delle avventure."mi sussurra all'orecchio

Un brivido mi scuote tutto il corpo ma improvvisamente mi ridesto e mi allontano da quella stretta che mi toglie il respiro.

"Mi fa piacere per te,adesso devo andare e grazie per avermi salvato."dico sempre nello stesso tono freddo.

"Perché non resti? Posso spiegarti quello che non hai capito..."mi dice prendendomi la mano.

"Non posso,ho un impegno e c'è l'autobus."dico indicandolo.

Mi stacco da quel contatto che mi brucia quasi la pelle e salgo sul bus,senza più voltarmi indietro.

Stella Gemella Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora