=>Storm
Il mio subconscio mi stava invitando a cercare di essere un po' meno stronzo con Kaito, che fosse colpa della situazione o del caldo non rifiutai la sua offerta di venire con me. Corremmo nella foresta alla cieca per alcuni minuti, non sapendo precisamente in che direzione Nashi fosse andata e non potendone seguire l'odore non potevamo fare altrimenti.
"Quanto diavolo é veloce?" borbottò il biondo al mio fianco, quando ci fermammo per provare a capire più o meno da che parte andare. Mi veniva da ridere, Nashi non era mai stata un asso in velocità, ma quando si faceva prendere dal momento non si accorgeva nemmeno di poter diventare veloce come un razzo."E ora, da che parte?" chiese poi, come se io potessi saperlo.
"Come potrei saperlo?" sibilai, già pentito della mia decisione.
"Non so, non sei tu quello con il naso magico qua?" Oh santa Mavis, il naso magico?
"Gale, nova e Nashi hanno il naso magico, come lo chiami tu. Sono dragon slayer"
"Oh, dragon slayer? Così giovani? Come...?"
"Quinta generazione. Non sono stati cresciuti da draghi, né hanno una lacrima impiantata nel loro corpo. Sono stati cresciuti da dragon slayer talmente abili da essere in grado di trasmettergli la magia dei draghi. Comunque, in un certo senso ce l'hanno nel DNA"
"Wow, i loro genitori devono essere grandiosi" un'ondata di malinconia mi colpì in pieno petto, abbassai lo sguardo, incamminandomi su per una piccola salita.
"Lo sono" chiusi la conversazione, deglutendo il groppo che mi si era formato in gola.
Sentì Kaito alle mie spalle imprecare sottovoce, come se si fosse reso conto solo allora del discorso delicato che aveva tirato fuori.
"Senti, mi di-"
"Ahhhhhh!" voltai di scatto la testa alla mia destra, guardando prima Kaito poi il luogo dal quale proveniva l'urlo disumano che aveva interrotto il biondo.
Un brivido gelido mi corse giù per la schiena.
"Nashi"
Ci gettammo di corsa verso la nostra amica, evitammo alberi, saltammo radici finché proprio davanti a noi non venne gettato il corpo esanime della rosata.
Rimasi paralizzato dalla visione delle ossa del suo braccio, piegato in una posizione decisamente innaturale e di un viola spaventoso. Il suo viso distorto in una smorfia di dolore era di un bianco esagerato e ogni centimetro di pelle era madido di sudore, quella visione mi fece salire un moto di rabbia dentro di una portata tale che credevo sarei esploso.
Alzai lo sguardo incontrando la faccia scura di un uomo di una stazza esagerata, pieno di muscoli pure nei luoghi in cui non avrebbe dovuto averli. Sembrava essere stato gonfiato con una pompa, e sorrideva in maniera malsana, rideva, perché pensava di avere la situazione in mano.
"Oh oh, sono arrivati i rinforzi" ghignò, gonfiando il petto.
"Tre giocattoli al posto di uno. Che bella giornata" sentivo il potere crescere dentro di me, mentre muovevo un passo dopo l'altro verso il nemico."Pensa a lei" sibilai a Kaito, già chinato sul corpo esanime di Nashi, della mia Nanà.
Non gli avrei permesso di fare del male alla mia famiglia e di passarla liscia, solo ora che lo avevo davvero davanti mi rendevo conto di quanta rabbia avessi represso negli ultimi giorni.
"Oh, vuoi essere il prossimo? Da che osso vogliamo iniziare?"
"Da quello del collo, il tuo, però" congiunsi le mani davanti a me, preparando un'attacco. Una corrente fredda roteava attorno a noi, mentre il ghiaccio prendeva forma prima nella mia mente e poi tra le mie mani.
"Ice make: lance!" urlai, decine di lance si scagliarono contro di lui, che però le respinse con un semplice movimento della mano.
"Tutto qua il grande potere di Fairy Tail?"
"Non ho neanche iniziato. Ice make: geyser!" delle colonne di ghiaccio spuntarono dal terreno proprio sotto di lui, imprigionandolo all'interno. Per alcuni secondi nulla si mosse e ne approfittai per dare un occhiata alle mie spalle.
"Come sta?" urlai, per farmi sentire nonostante la distanza.
La colonna di ghiaccio esplose ed i frammenti di ghiaccio andarono a piantarsi a terra e nella corteccia degli alberi, rivelando l'armadio senza nemmeno un graffio.
"Come...?" per spezzare una quantità tale di ghiaccio magico senza nemmeno utilizzare il calore quell'uomo doveva avere una forza disumana.
"Ci hai provato, ragazzino. Ora è il mio turno!" pensavo che data la sua stazza non potesse essere troppo veloce, mi sbagliavo.
Sono comunque sicuro di aver evitato quel pugno, eppure mi feci comunque un volo di diversi metri. Appena atterrai me lo ritrovai nuovamente addosso.
"Ice make: shield!" creai lo scudo giusto in tempo per vederlo frantumarsi sotto i miei occhi. Incrociai le braccia, ricoprendole di ghiaccio appena in tempo per parare un calcio che mi fece comunque volare indietro. Finì accanto a Kaito, che mi guardò con le sopracciglia alzate, una mano dalla quale fuorisciva una luce bianca poggiata sulla spalla della rosata.
"Non sta andando troppo bene, eh?" disse, mentre mi rialzavo in piedi. Il ghiaccio aveva evitato la rottura di tutte le mie ossa, ma l'impatto era stato ugualmente doloroso.
"Sciocchezze, ho tutto sotto controllo. Ice make: sword!" dissi, lanciandomi contro il nemico e tentando un affondo. Quando la lama venne a contatto con il suo petto si disintegrò completamente, fissai il mio sguardo sul punto esatto il cui la spada era andata in frantumi. Non era possibile."il tuo ghiaccio fa pena" per attaccarlo avevo saltato e in quel momento ancora non avevo toccato terra, ero alla sua mercé.
"ice make..." tentai, ma lui fu più veloce. Con uno scatto fulmineo tese il braccio, colpendomi con esso e spedendomi contro un albero che cadde, spezzato a metà. Ogni qual volta scagliasse un attacco fisico causava un onda di una forza tale da colpire anche ciò che non toccava fisicamente.
Una tale forza esercitata su un corpo umano poteva essere fatale. Potevo sopportare il dolore della botta, ma sapevo che se fosse riuscito a rompermi le ossa non avrei più avuto alcuna possibilità.
Mi rialzai, nonostante le mie gambe facessero già fatica a sostenere il mio corpo. Osservai il mio petto coperto da uno strato di ghiaccio che andò in frantumi sotto il mio sguardo. Grazie a quell'armatura improvvisata ero riuscito a salvare la pelle.
Forse era quella la cosa più importante da fare prima di attaccare di nuovo, preparare la difesa."ice make: Armor!" uno strato di ghiaccio resistente ricoprì il mio corpo. Sapevo che non sarebbe durata, ma avrebbe ammortizzato il colpo. E potevo ricrearla ogni qualvolta volessi. Non avrei vinto così, ma era pur sempre un inizio.
"Oh ma che carino, un soldatino" mi schernì lui, un ghigno sadico gli deturpava il viso.
"Ti spezzerò tutte le ossa" si scagliò contro di me, lasciando un solco a terra talmente era forte la spinta che si era dato. Una qualità che mi era sempre stata riconosciuta era la velocità, riuscì infatti a spostarmi abbastanza in fretta da rendere persino quell'onda solo un fastidioso vento.
Ebbi un illuminazione. Vento. Alla fine essa era solo causata dallo spostamento prepotente dell'aria, e forse da un po' di magia. Se avessi trovato un modo per dissolvere quel vento avrei potuto preoccuparmi di una cosa in meno. Quanto avrei voluto che Wendy fosse venuta con noi.
"E quando sarai a terra, senza riuscire a muovere un muscolo, ucciderò i tuoi amici davanti ai tuoi occhi" gli scagliai contro un altro incantesimo, che si dissolse nel nulla come i precedenti.
Eravamo in una condizione di stallo. Io non riuscivo a colpirlo e lui non riusciva a farmi abbastanza male da costringermi a terra. Beh, forse non era proprio uno stallo, cercavo solo di convincermene. Ero cosciente del fatto che, anche solo a furia di prendermi botte, prima o poi avrei ceduto. Dovevo trovare una soluzione prima che ciò avvenisse.
Continuai a schivare e incassare i suoi colpi per diversi minuti, ricreavo l'armatura e lui la distruggeva, era un circolo vizioso che poteva terminare solo con la mia sconfitta.
Pensavo, pensavo ma non mi veniva in mente nulla, per di più, ragionare con un armadio pompato che ti sta attaccato al culo non é facile, ve lo assicuro. Riuscivo solo a ripetermi nella testa che dovevo vincere, che dovevo proteggere Nashi e Kaito ad ogni costo.
Dopo un po', il palestrato sembrò stufarsi di giocare al gatto e al topo.
"Ora basta, ragazzino. Si fa sul serio" lo vidi scagliarsi contro di me ancora prima di riuscire ad elaborare le sue parole. Era più veloce di quanto non fosse mai stato, i suoi occhi erano rossi, fuori dalle orbite. Non avevo mai preso in considerazione l'idea che lui potesse non star utilizzando tutta la sua forza, e questo mi costò caro.
Il suo pugno mi colpì in pieno petto e l'armatura vene ridotta in pezzi, insieme a tutte le mie ossa.
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Our Time [Fairy Tail Next generation]
FanfictionDa quando Acnologia e Zeref sono stati sconfitti, tutti i membri di Fairy Tail sono andati avanti, hanno combattuto per crearsi un futuro, hanno allargato la loro famiglia. La nuova generazione è nata in tempo di pace. I ragazzi sono cresciuti tra m...