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=>Nashi

Non capii perché quella radura era così temuta nemmeno quando fui nel suo cuore. Era una semplicissima foresta, forse solo leggermente più oscura del normale, ma finora non era successo nulla che richiedesse nemmeno un minimo sforzo magico da parte di nessuno di noi. 
Percepivo una strana presenza, ma non ci feci troppo caso, mi sembrava il minimo per una foresta con una così brutta fama.
"Ahhh! Ma quanto è noioso questo posto?" sbuffai, incrociando le braccia dietro la testa ed osservando gli sprazzi di cielo visibili tra le foglie.
"Mai quanto le lezioni di zia Mira sulle buone maniere" mi rispose Gale, lanciando uno sguardo di traverso a Nova, che rabbrividì.
"Non pensare mai nemmeno lontanamente di dirle una cosa del genere, se ci tieni alla pelle" lo avvertì, sorpassando una radice con un salto.
"Zia Mira non gli farebbe nulla, si metterebbe solo a piangere. E quando Mira piange, é di ciò che zio Laxus potrebbe fare che bisogna preoccuparsi" precisò Storm, lanciando la maglietta in aria.
"Non spogliarti !" protestò Nova, tirando un pugno al ghiacciolo che sobbalzò sorpreso quando, guardando verso il basso, si ritrovò in mutande.
"Che diavolo!"
Mi guardai intorno, avevo perso il senso del tempo, non sapevo precisamente da quanto stavamo marciando in quel dannato bosco, ma mi sembrava troppo. Avevo decisamente fretta, ma Storm aveva ragione, non si poteva andare più veloce di così, e aveva avuto ragione anche nel suggerirmi di andare a dormire: in quel momento sentivo la stanchezza fluirmi al posto del sangue, sopprimendo tutta l'adrenalina della nottata. A proposito di granite sagge, era da quella mattina che il corvino aveva assunto strani atteggiamenti: si guardava continuamente intorno, sbuffava ogni dieci secondi e sembrava irritato da qualcosa. Mi domandai se anche lui sentisse la stessa presenza fuori posto che percepivo io. Che fossimo realmente seguiti?
Giungemmo in quel momento in una piccola radura e ci fermammo un istante per decidere da che parte andare. Reiki fece per parlare ma Storm lo interruppe, lasciandoci tutti senza parole.
"Fermo. Sta zitto" 
"Chi ti credi di essere, cervello ghiacciato?" sbottò Nova, sapendo che il rosso era troppo buono per rispondere male a qualcuno. Storm le fece un gesto con la mano, per poi rivolgersi con sguardo omicida verso un povero albero. Era andato più fuori di testa di quanto già non fosse.
"Esci fuori" Il tono autoritario che usò mi fece venire i brividi, venne voglia a me di uscire fuori, anche se non ero nascosta proprio da nessuna parte. Però nulla si mosse da dietro il famigerato albero.
"Sento la tua presenza da ieri. Ma in questo posto é cresciuta di intensità. Hai un aura maligna. Esci fuori" storsi il naso, concentrandomi sulla presenza esterna al nostro gruppo. Il mago del ghiaccio aveva ragione, c'era un aura potente e maligna vicino a noi, molto più intensa di quella che avevo anche io percepito in precedenza, ma c'era qualcosa di strano. Come poteva essere aumentata così tanto in così poco? Guardai i miei compagni, alcuni erano più sconcertati di altri, ma lo stupore generale era comunque di un livello notevole. In realtà nessuno di noi si aspettava ulteriori complicazioni durante il nostro viaggio, non così presto.
Passò un  istante in cui nulla si mosse, poi da dietro lo spesso tronco uscì una bambina, ma non una bambina qualsiasi, una bambina che io conoscevo fin troppo bene. Non volò una mosca, nessuno osava muoversi o parlare. Kasumi, la bambina che aveva chiesto aiuto a mio fratello e che era venuta a cercarmi dopo la sua morte era lì, di fronte a noi, lo sguardo puntato a terra e le gote arrossate. Cosa ci faceva lei lì ? Mi resi conto che la presenza che avevo percepito prima apparteneva proprio a lei, ma ancora peggio, mi resi conto che non si era intensificata e decisamente non era maligna. La presenza oscura era un'altra, non era Kasumi la fonte di quella malvagità.

"L'aura maligna non appartiene a lei" il mio fu un sussurro quasi impercettibile che diede inizio ai problemi. Attacchi magici volarono a pochi centimetri da noi, facendoci voltare di scatto verso una sporgenza del terreno, sulla quale stavano una quindicina di uomini tutti con la stessa divisa rosso scarlatto, le loro mani erano illuminate da attacchi tutti uguali, come sfere di energia color sangue, in capo al gruppo stava un uomo sulla trentina, completamente pelato e con una veste che assomigliava esageratamente a quella di un monaco buddista, sulla spalla scoperta, in un vivacissimo nero, spiccava un teschio sulla cui testa era infilzato un pugnale, attorno a questo simbolo vi erano delle fiamme stilizzate. Conoscevo fin troppo bene quel marchio, avevo passato giornate intere ad inveire contro milioni di sue repliche su carta, distruggendole come se cancellare ogni segno di quella gilda avesse potuto restituirmi mio fratello. 
Hell's Hunter.

Improvvisamente la stanchezza che mi appesantiva sembrò essere volata via, una rabbia incredibile esplose nel mio petto e senza pensarci un secondo mi lanciai verso di loro. 
Non sentivo più niente e nessuno, volevo solo fargli male come loro ne avevano fatto a noi.
"Karyu no tekken!" il mio pugno colpì dritto in faccia il monaco, ma mi resi conto troppo tardi che le fiamme non avevano risposto al mio richiamo. Il mio pugno non lo aveva scalfito. Rimasi con la mano sulla sua faccia per un periodo che mi parve interminabile, gli occhi spalancati. Perché diavolo la mia magia non funzionava?
"Pessima scelta, ragazzina" alzai lo sguardo sul viso del nemico, il suo sorriso mi riscosse dal mio stato di trance e incendiò il mio spirito combattivo, ma solo quello, perché le mie fiamme non davano cenno di voler comparire. 
Presi a tirare pugni e calci con tutte le mie forze ma il monaco dell'inferno sembrava fatto di ferro, forse avrei potuto chiedere a Gale di mangiarlo. 
Bloccò il mio piede e mi spinse all'indietro, facendomi cadere dalla sporgenza. Reiki alle mie spalle mi impedì di schiantarmi a terra. Tutti i miei compagni erano accanto a me, pronti a combattere. Kasumi ci guardava da lontano, terrorizzata. Quegli uomini avevano portato via la famiglia e la casa a quella bambina, e io non li avrei mai perdonati. Ripresi stabilità e guardai in cagnesco l'esercito che ci attendeva a braccia aperte. 
"Nemmeno i nostri poteri funzionano" mi informò Gale, una smorfia furiosa sul viso. 
Guardai negli occhi ognuno di loro, trovandovi solo divertimento. Ciò mi fece solo arrabbiare di più.

"Fairy Tail, poveri sciocchi. Vi siete scavati la fossa da soli" rise la palla da bowling aka monaco impazzito. Perché loro brillavano di magia mentre noi eravamo disarmati?

"Si vede che non avete idea di dove vi trovate" aggiunse, prendendo pause estremamente lunghe per aumentare la tensione.
"Siamo nella foresta Yin. Qua ogni forma di magia che ha origine positiva non funziona"

"Qua dentro, il bene non può vincere"

Our Time [Fairy Tail Next generation] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora