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=>Nova

Potevo solo sperare che quelle urla non fossero nulla di cui preoccuparsi, soprattutto perché nemmeno noi eravamo messi molto bene.
Avevamo raggiunto la cima della montagna e, anche se non ci contavo troppo, l'idea di Gale aveva dato i suoi frutti. Si poteva vedere chiaramente, sull'altro versante dell'isola, una città anche di una grandezza notevole.
Dopo che Reiki aveva preso Kasumi sulle spalle avevamo iniziato a scivolare cautamente giù per la ripida discesa. Arrivati finalmente in città, la trovammo deserta. Non un soffio di vento, non una finestra che non fosse sbarrata. Era comunque tutto di una bellezza incredibile, le prime case appartenevano chiaramente all'elité della città, erano enormi e decorate nei più fini dei modi. Facendo il giro del posto, che infondo non era  grande come sembrava, ci accorgemmo che pure la casa più modesta sembrava appertenere ad una famiglia piuttosto ricca. Era tutto impreziosito da centinaia di pietre sberluccicanti, una delle meraviglie naturali per cui era famosa l'isola di Kobotsu.
Nonostante l'evidente bellezza, era tutto trascurato, la polvere stanziava ovunque, sui davanzali, sulle panchine e perfino sui lampioni.
Provammo a bussare ad un paio di case, ma non ricevemmo alcuna risposta, nonostante ciò, le porte erano blindate dall'interno.
"Magari si sono chiusi dentro" Gale passò una mano sulla finestra sporca, sperando di scorgere qualcuno all'interno. Continuava a strizzare l'occhio dando la colpa all'innocuo fulmine che gli avevo lanciato contro, ma per me era tutta una scusa per poter ammiccare ad ogni ragazza avesse avuto la sfortuna di incrociarlo.
"In ogni caso, se sono qui, non mi sembrano tendere all'ospitalità" fece notare Reiki, guardandosi attentamente intorno.
Nonostante l'osservazione di Nashi fosse corretta, avvisare il popolo per evitare attacchi di panico ci sembrava comunque una buona idea. Però loro non sembrava fossero molto disposti ad ascoltarci.
Nel silenzio più assoluto, sentimmo un urlo che ci fece rabbrividire, rimbombò per tutta la valle, allertando i nostri sensi.
Riconobbi la voce di Nashi e guardai preoccupata gli altri.
"Cosa facciamo?"
"Ci sono Storm e Kaito con lei. Dovremmo raggiungerli?"
Un lieve terremoto rispose ai nostri quesiti. Anche se avessimo voluto raggiungerli, non ne avremmo più avuto l'occasione.
Fu in quel momento che iniziarono i problemi.
Inizialmente l'avevo scambiata per un albero, a mia discolpa c'è da dire che la pelle lignea traeva piuttosto in inganno. Capí non fosse un normalissimo melo quando cercò di appendermi a testa in giù insieme ai  frutti presenti nei suoi capelli, che subito scambiai per foglie.
"Forza, Nova, non è il momento di giocare, scendi da lì" Gale mi fece l'occhiolino, osservandomi con le braccia incrociate.
"Razza di pezzo di ferro, non sto giocando!" urlai, mentre il sangue iniziava ad andarmi alla testa.
"Gale, guarda. È una donna" fece notare Reiki, guardando stupito la tizia albero che stava piano piano avvolgendo i suoi capelli-foglie attorno alle mie gambe.
E quei due babbei rimasero fermi, senza fare nulla. Si vedeva che erano uomini.
"Che figata, questa mi mancava. Ehi, bella piantina!" la richiamò il ragazzo, ghignando con un chiodo tra i denti.
La donna indossava una gonna composta da foglie verdi identica al top che le copriva il seno prosperoso. La pelle era lignea, sembrava seriamente ricoperta da corteccia, perfino il viso era di una tonalità scura di marrone. Gli occhi erano verdi come i capelli che, lunghissimi e spessi, sembravano fluttuare verso l'alto, ad ornarli c'erano delle mele rosse e, a fare compagnia ai frutti, c'ero io.
"Fairy Tail! Io sono Sakura, la donna che causerà la vostra morte. Meru!"
"Meru? Significa melo. Molto originale" commentò Gale, strizzando l'occhio.
Sentivo piano piano i capelli percorrere il mio corpo, sembrava volesse rinchiudermi in un bozzolo.
"Tu, tu! Mi stai facendo l'occhiolino?! Meru!" oh, ma veramente? Non potevo credere che quella sarebbe stata la causa scatenante dei nostri guai, una semplice scossa? Andiamo, che sfiga.
"No! Per carità, saresti anche carina, non fossi un albero. Ma io preferisco le ragazze in carne ed ossa. Nova, ti vuoi dare una mossa o è un tentativo per sedurmi e farti salvare?" dondolare a testa in giù dopo un po' era quasi diventato piacevole, e forse avevo perso di vista l'obbiettivo principale. Quella donna faceva parte di Hell's Hunter e noi dovevamo sconfiggerla. Sollevai il busto, riuscendo ad afferrare con le mani quei... rami? foglie? capelli? Insomma, qualunque cosa fossero.
Pensai che avrei potuto dare una bella scossa alla nostra amica e lanciai una scarica, aspettando di venire liberata.
Qualcosa però andò storto, che novità.
"Cosa diavolo ?" la posizione che avevo assunto stava mettendo a dura prova gli addominali, che infatti cedettero quando, con uno scatto, i capelli salirono ancora di più sul mio corpo, arrivando fino ai miei fianchi e avvolgendosi attorno ai miei polsi.
Ricaddi nella posizione iniziale, tirando con tutta la mia forza quelle liane-capelli-foglie che stringevano con una forza assurda la parte inferiore del mio corpo.
Il mio grugnito sembrò riscuotere Gale e Reiki che, vidi al rovescio, scattare verso di lei. I riflessi della donna-albero però furono notevolmente più veloci delle azioni dei miei compagni. Delle radici spuntarono dal terreno, creando una sorta di muro che ci divideva da loro.
Iniziava a girarmi la testa, il mio viso era arrossato per la quantità esagerata di sangue che vi affluiva.
Cercai di pensare e di capire cosa potesse essere andato storto. Nonostante avessi i polsi intrappolati stavo continuando ad inviare scariche che però non arrivavano mai a destinazione. La terra tremò leggermente e altre radici si innalzarono attorno a noi, creando una cupola completa che impedì a Gale e Reiki di raggiungerci. Quando sei in una situazione di merda, cerchi di vedere il lato positivo, se il lato positivo non c'è ne crei uno tu.
Decisi di vedere il lato positivo, mentre i piedi iniziavano a perdere sensibilità.
Kasumi e i due exceed avevano modo di mettersi al sicuro. E in casi estremi, anche Gale e Reiki sarebbero potuti scappare.
"Che cazzo. Brutto albero dei miei stivali!" strillai, quando quelle specie di tentacoli raggiunsero il mio petto, stringendo così tanto da farmi mancare il respiro.
Sentivo il rumore dei colpi che si schiantavano sulla barriera, mentre Gale urlava come un pazzo. Le radici che ci dividevano dal mondo esterno si intrecciavano tra loro in maniera così fitta che mi stupì di poterli anche solo sentire.
"Che rumorosi, quei due. Meru" sbuffò la donna, mentre i capelli-rami si spostavano portandomi all'altezza del suo viso. Raggiunsero il mio collo e iniziarono a diramarsi sulla mia faccia, graffiando e strappando la pelle.
Dimenavo le braccia e le gambe, usavo la magia, ma ogni mio tentativo falliva sul nascere, gli attacchi venivano soffocati dallo spesso bozzolo che si era formato attorno al mio corpo e non avevo abbastanza fiato per caricare un ruggito.
"La vostra forza é il lavoro di gruppo. Quando siete da soli non vi si può considerare null'altro se non insetti rumorosi, questa è la tua fine, e non sono sicura che tu sia la prima a morire" quello che si poteva intendere dalle sue parole mi spaventò a morte
"I tuoi amici stanno facendo una chiacchierata con Shou. E, parola mia, nessuno é mai uscito vivo dalle sue grinfie. " fece una pausa, mentre i suoi capelli mi avvolgevano completamente il viso.
Piano piano la mia bocca ed il mio naso vennero coperti, lasciando liberi solo gli occhi che mi permisero di vedere la sua faccia compiaciuta. Non riuscivo più a respirare.
"Oh beh, in realtà nemmeno dalle mie"
E poi non vidi più nulla.

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