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=>Nashi

Mi misi seduta sul letto, lo sguardo assonnato puntato verso la finestra dalla quale entravano le prime luci dell'alba. Era passato un giorno da quando i ragazzi mi avevano trovata, quella mattina saremmo ripartiti.
Non avevo le forze per muovermi, mi sentivo come in una bolla nella quale  pensavo nulla potesse riuscire a penetrare. Invece ci era riuscito Gale, la sera prima, ed aveva aperto un piccolo buco che si stava piano piano allargando.
Sentivo il mio cuore costantemente stretto in una morsa, ma sentivo anche una piccola luce brillare al suo interno. La speranza, la forza che stavamo tutti cercando di tirare fuori per affrontare il nemico.
Strinsi gli occhi, voltando la testa verso il fondo del letto. Individuai il profilo del gatto blu, seduto come me su di esso, la coperta blu stretta tra le zampe. Non sapevo se avesse dormito o meno, ma una tristezza immensa mi sopraffava quando lo guardavo. Aveva perso il suo compagno, il suo migliore amico. In un certo senso, Natsu era un padre anche per Happy. Accanto a lui, una piccola palla di pelo bianca dormiva serenamente, avvolta nella coperta.
Happy e Charle erano partiti qualche settimana prima con il loro uovo, erano andati a cercare gli altri exceed per condividere con loro quella nascita, Panther Lily era andato con loro. Non sapevo cosa ci facesse Happy lì, con suo figlio Ryu e senza Charle e Lily, non avevo avuto il tempo di chiederglielo, ma credevo non potesse essere nulla di buono.
Gli accarezzai la testa, riportando lo sguardo sull'alba fuori dalla finestra. Non pensavo che mi sarei mai trovata in una situazione del genere, la pace sembrava eterna, ma ormai era chiaro che non lo fosse.
Mi alzai sulle gambe che quella mattina sembravano già più salde rispetto al giorno precedente. Sentivo un dolore persistente in tutto il corpo, ma ci avevo fatto l'abitudine.
Mi diressi verso il bagno e lasciai che l'acqua lavasse via tutti i miei pensieri e la stanchezza della notte passata per buona parte a rigirarmi tra le lenzuola. Più cercavo di non pensare più venivo investita dai ricordi. L'unico modo per evitare di autodistuggermi era tenermi occupata. Mi prefissai l'obbiettivo nella mente e cominciai a pensare a varie strategie per contrastare quella gilda. Conoscevo alcuni dei suoi maghi, avrei potuto condividere le informazioni con i miei compagni ed elaborare qualche strategia.
Elaborare piani non era mai stato il mio forte, ma ero sicura che tra Gale e Reiki ne sarebbe uscito fuori qualcosa di utile.
Non avevo più visto gli altri. E in quel momento la possibilità che fossero furiosi e non volessero più vedermi fece capolino nella mia testa.
Sperai solo di non aver perso anche loro.
Mi avvolsi nell'accappatoio e recuperai il cambio che mi aveva portato Gale ieri sera, erano vestiti di Nova. Il top nero aveva le maniche lunghe con dei buchi sulle spalle, lo misi dentro i pantaloni beige che si gonfiavano a palloncino verso metà polpaccio. Mi stavano abbastanza bene, forse i pantaloni erano leggermente lunghi  in quanto la bionda era almeno una spanna più alta di me.
Odiavo non indossare i miei soliti abiti da missione, ma erano veramente distrutti e tutti i cambi che mi ero portata erano andati persi insieme al mio zaino e a tutto ciò che conteneva. Non potevo nemmeno tornare a Magnolia e andare nel solito negozietto dove una vecchia maga in pensione si divertiva a riparare vestiti e piccoli oggetti.
Mi avvicinai al cassetto che avevo fissato tutta la notte e posai una mano sul piccolo pomello in legno aprendolo lentamente.
Piano piano che la sciarpa bianca entrava nella mia visuale il mio battito accellerava e una sensazione di oppressione invadeva ogni fibra del mio corpo.
Mi sembrava che qualcuno mi stesse schiacciando il petto mentre afferravo il tessuto morbido e me lo avvolgevo attorno al collo. Aveva ancora il suo odore, odore di casa. Odore di papà e in qualche modo anche di mamma, e forse anche di Nihal, della Gilda e dei miei compagni.
Odore di ciò che mi mancava di più.
Mi asciugai velocemente una lacrima che era riuscita a sfuggire dai miei occhi, presi un bel respiro e mi avvicinai ai due exceed. Il piccolo Ryu dormiva ancora, mentre Happy rivolse lentamente lo sguardo su di me. Gli sorrisi, per quanto fosse possibile.
"Andiamo, Happy ?"
"Aye"
Presi tra le braccia il gattino bianco mentre il più grande iniziò a svolazzare al mio fianco, seguendomi giù per le scale.
Sentì un vociare provenire dal piano terra, ma prima che potessi raggiungerli venni chiamata alle spalle.
Riconobbi la voce e mi voltai subito, incrociando lo sguardo impassibile del ragazzo che mi aveva salvato la vita. Non ero cosciente quando sono stata portata da lui, ero davvero in pessime condizioni e se non fosse stato per Happy sarei morta sul colpo dopo quella caduta. Non sapevo molto sul biondo che mi aveva ospitata e guarita se non che anche lui era un mago, non avevo idea di quale fosse la sua magia principale ma, come Nova, anche lui se la cavava con gli incantesimi di guarigione.
Che stupida, stavo per andarmene senza nemmeno averlo ringraziato per bene.
Invitai Happy ad andare avanti senza di me e lui, dopo essersi caricato sulle spalle il figlio, eseguí la mia richiesta.
"Grazie di tutto" iniziai, davvero riconoscente per la sua ospitalità.
Lui fece un sorriso, squadrandomi da capo a piedi.
"Mi sembri più in forma"
"Lo sono"
"Perché non mi hai detto di quello che ti é successo?" rimasi piuttosto spiazzata da quella domanda. Okay, era stato disponibile e gentilissimo, ma davvero si aspettava che raccontassi una cosa del genere ad una persona appena conosciuta?
"Cioè, so di non essere nessuno per te, mi conosci a mala pena. Però se avessi saputo almeno in generale la situazione avrei potuto gestirla meglio" continuò, grattandosi la nuca.
"Kaito, sei stato gentilissimo, davvero. Ma non mi sembrava il caso di venire a raccontare certe cose ad uno appena incontrato, senza offesa"
Lui sembrò rendersi conto della richiesta assurda e annuì, mordendosi il labbro.
"Hai ragione. Comunque, vorrei venire con voi" così, dal nulla. Dire che mi colse di sorpresa era un eufemismo.
"Io..."
"Nashi, ho questo presentimento, so che è la cosa giusta da fare. Non ho mai avuto occasione di esercitare la magia in battaglia e non penso che restando qui riuscirò mai a farlo. Ho ascoltato la tua, la vostra storia e se c'è una causa per cui vale la pena impegnarsi, é questa. Fammi dare una mano" corrucciai la fronte, combattuta.
Non sapevo precisamente cosa rispondere, era tutto già abbastanza complicato per i miei gusti anche senza trascinare qualcun'altro in quel casino. Ma la sua grinta mi attirava, la sua stupidità mi suonava famigliare.
Riflettei un secondo, osservando il ragazzo che sembrava totalmente sicuro di quello che affermava.
Ci teneva davvero a darci una mano.
" Va bene, se riesci a tenere il passo" feci un sorrisetto, voltandomi per scendere le scale.
Lo sentì ridere flebilmente alle mie spalle.
"Ti seguo, capo"

Spazio autrice⚠️⚠️
Pensavate fossi morta, lo so.
E invece sorpresona, eccomi di nuovo.
So quanto possa essere frustrante leggere una storia lasciata a metà e aggiornata ogni volta di papa, scrivo, ma prima di tutto sono una lettrice.
Per questo nonostante sia un po' bloccata con Our Time mi impegnerò in ogni caso a finirla nel migliore dei modi possibili.
Vi avverto già che è passata una vita dall'ultima volta che ho visto fairy tail e potrei fare qualche errore o scrivere qualche incongruenza, non fatevi problemi a farmelo notare! Le critiche costruttive sono sempre ben accette.
In ogni caso non prometto aggiornamenti frequenti perché vi mentirei, ma tranquilli che non ho nessuna intenzione di lasciare la storia incompiuta.
Per ultima cosa voglio ringraziarvi tutti, chi lascia commenti (vi leggo tutti e mi fate spaccare dalle risate), chi si prende la briga di lasciare una stellina e anche chi si limita a leggere.
Siete voi che mi fate venire voglia di finire questa storia quindi grazie davvero❤️

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