=>Black
Raggiunsi il laboratorio con una fastidiosa sensazione che mi pungeva lo stomaco, continuavo a rivedere nella mia testa lo sguardo perso della maga senza un apparente motivo. Notavo qualcosa di famigliare in lei, ma probabilmente era solo una stupida impressione. Comunque, a quell'ora era già probabilmente nel mondo dei morti. Non sapevo perché, ma non riuscivo a pensarci con l'entusiasmo che avrei dovuto provare.
Avevamo il potere, le pietre magiche si stavano fondendo in una sola e, quando quest'ultima fosse stata finalmente pronta, lui sarebbe potuto rinascere, cento volte più forte.
"Ruby, sono qua. Mostrami il ragazzo" slacciai la mantella e la lasciai cadere a terra, avvicinandomi alla colonna nella quale galleggiava l'exceed in forma umana. Il liquido in cui era immersa sembrava emettere una luce chiara che illuminava il viso impassibile della rossa.
"Sì" disse, spostandosi verso una colonna molto più piccola collegata all'altra. Al suo interno galleggiava un liquido rosso e denso: il sangue di Storm Fullbuster, recuperato da Tsutomu e grazie al quale potevamo seguire i suoi movimenti.
Sul muro in pietra si proiettò un immagine che piano piano prendeva forma. Ciò che vidi non mi sorprese troppo.
Il corvino si trovava a terra, mentre di fronte a lui Shou se la stava vedendo con la Dragneel ed un biondino che non ero sicuro di aver mai visto.
Lo sguardo sul viso del corvino mi ribaltó lo stomaco. Sforzai un sorriso.
Erano banalmente in svantaggio e di lì a poco non avremmo più dovuto preoccuparci di quei tre.
"Sakura é andata al villaggio, é convinta che troverà alcuni dei maghi lì" mi aggiornò la rossa, con uno sguardo freddo e vuoto.
Annuí e mi voltai, intenzionato a tornare nella sala principale nella quale lui, di lì a poco, sarebbe risorto.
"Tienimi aggiornato e preparati, Ruby, tra poco comincerà il nostro dominio."
Sul momento non la sentì, ma la ragazzina sussurrò una frase al vento, forse sperando in un miracolo, forse rivolta alla giovane albina che soffriva per colpa sua, forse perché era l'unica cosa che poteva effettivamente fare a riguardo.
"Fairy Tail, per quanto possa contare, tifo per voi..."=>Storm
Funzionò. Grazie a Dio funzionò davvero.
Improvvisamente ogni movimento mi tornò possibile, doloroso, ma possibile.
Ogni crepa era stata riparata con il mio ghiaccio, ogni osso era tornato intero e il dolore era diminuito in modo esponenziale.
Un'onda di ottimismo mi pervase mentre mi alzavo in piedi con fatica. Era estremamente gratificante essere riuscito nella mia impresa, ed era rassicurante sapere che ora, per quanto potessimo essere ammaccati, sia io che Nashi potevamo combattere.
"Ehi, calippo, lo sai che questo non dovrebbe essere possibile?" mi domandò la rosata, riferendosi al mio stare nuovamente in piedi.
Era fianco a fianco con Kaito, ed insieme stavano cercando di evitare gli attacchi di Shou. Non avevano tempo per pensare a colpirlo, ogni muscolo e tutta la loro concentrazione era puntata all'evitare i suoi pugni spaccaossa.
"Lo sai, fiammifero, mi piacciono le cose impossibili" dissi, arrancando accanto a loro. Ogni mio muscolo sembrava andare a fuoco e avevo utilizzato una buona parte della mia magia per aggiustare le mie ossa. Ma ero con la mia amica e con il mio non più nemico e la mia determinazione era alle stelle.
"Adorerai questa situazione, allora" sorrise Nashi, saltando indietro e ponendo distanza tra lei e l'armadio, seguita da Kaito.
Raggiunsi la ragazza, fronteggiando l'uomo che mi osservava confuso."Io ti ho spezzato tutte le ossa"
"E io me le sono aggiustate"
"Non è possibile"
"Ma per favore. Sono un mago di Fairy Tail"
Questa era l'unica spiegazione necessaria, l'unica che avrebbe ottenuto.
Volevo si mettesse bene in testa che Fairy Tail l'avrebbe stracciato, lui e la sua gilda di psicopatici.
"Il problema sono le onde che crea quando colpisce, per non venire colpiti dobbiamo distanziarci troppo" mormorai, tenendo lo sguardo fisso sul tizio che ci stava osservando irritato, pensai che non dovesse piacergli vedere ciò che rompeva di nuovo intero.
Nonostante la situazione, io e Nashi riuscimmo ugualmente ad iniziare un battibecco. Mai una volta che provasse anche solo ad ideare una strategia che non prevedesse menare le mani a caso.
"Lo prendo a pugni lo stesso"
"Nashi..."
"Che c'è, principessa delle nevi, hai idee migliori?"
"Migliori di questa? Centinaia"
"Prego, allora, a te l'onore"
"Non fare la bambina"
"A chi hai dato della bambina, ghiacciolo?"
"Non vedo nessun'altra qui, braciola"
"Altro che menare lui, io meno te!""Ragazzi, io potrei fare qualcosa, forse" fu Kaito ad interromperci, grattandosi la nuca.
"so usare la magia del vento, in una forma molto basica, ma forse potrei riuscire a neutralizzare le onde in modo da poterci avvicinare" oh... Ma dirlo prima?
Mi accorsi in quel momento di non conoscere per nulla la magia del biondo, se non l'incantesimo curativo che aveva usato su Nashi.
Rilassai la schiena, lasciandomi alle spalle la ragazza irritata. Provai a mettere le mani in tasca, ma non trovai i pantaloni.
"Ma qual'é la tua magia, esattamente?""I pantaloni!" Kaito sorrise lievemente al rimprovero della mia compagna.
"Mi definisco un tuttofare. Un po' di tutto, insomma" ah. Dovevo ammettere che non me l'aspettavo. Inclinai la testa, pensieroso.
Non sapevo se essere stupito in positivo o negativo. Conoscere le basi di ogni magia poteva essere un vantaggio come uno svantaggio. Avresti sempre potuto trovare la magia giusta da usare in situazioni scomode, ma solo le meno pericolose. Non appena ti fossi trovato davanti un nemico davvero potente nessuna magia non ben sviluppata avrebbe potuto salvarti.
Però in quel caso tornava comodo, meglio così.
"Okay, fai quello che devi, ti copriamo" ghignò Nashi, incendiando i pugni. Questa volta non potei fare a meno di notare il colore e l'intensità delle sue fiamme. Erano diverse, dorate, quasi.
"Nashi, il tuo fuoco è strano" le feci notare, alternando lo sguardo dalle sue mani al suo viso confuso.
"Tu dici?"
"Anche un cieco lo noterebbe"
Aprí e chiuse i pugni, osservando le fiamme che si innalzavano da esse, l'espressione corrucciata.
"Ehi, ragazzini, vi siete dimenticati di me?" il grugnire del nemico ci riportò alla realtà, alzato lo sguardo ci ritrovammo il suo brutto pugno a pochi centimetri, riuscendo a schivarlo per un pelo. L'onda di vento ci colpì comunque, ma non abbastanza forte da darci troppi problemi.
"Ice cannon!" nelle mie mani si materializzò l'arma, grazie alla quale riuscì a colpire in pieno l'uomo che sparì in una nube gelata.
Kaito si era rifugiato dietro un albero, potevo a malapena vederlo trafficare con le mani. Speravo si muovesse.
La nube fredda si diradò e ci ritrovammo Shou che ci correva incontro.
Puntò alle nostre gambe costringendoci a saltare, l'onda causata dal colpo ci spinse in alto, e mentre ricadevamo verso terra Nashi preparò un attacco che non prevedeva nulla di buono.
Il corpo di Shou sembrava fatto di ferro, nessuno dei miei colpi era sopravvissuto all'impatto con esso. Temevo che un attacco diretto sarebbe solo terminato a nostro svantaggio.
"Karyu no Kagizume!" urlò la ragazza, mentre le fiamme avvolgevano la sua gamba e cadeva in picchiata verso il viso dell'armadio.
"Ferma!" urlai, ma era troppo tardi ora per interromperla a metà. Atterrai a qualche metro da loro, potendo così assistere ad una scena che probabilmente segnò l'inizio della nostra vittoria.
Nashi colpì in pieno l'uomo, che traballò e perse l'equilibrio cadendo a terra. La ragazza spinse sul suo viso dandosi lo slancio per saltare accanto a me. Osservai la sua guancia: quell'uomo che pareva fatto di ferro, inscalfibile, presentava un'ustione di un certo livello su buona parte della faccia.
Mentre lui imprecava rialzandosi io e la rosata ci guardammo. Io incredulo e lei soddisfatta."Sì, credo che le tue fiamme siano cambiate"
"L'ho detto io che un bel calcio in faccia é sempre la soluzione"Sorpresona :D
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Our Time [Fairy Tail Next generation]
FanficDa quando Acnologia e Zeref sono stati sconfitti, tutti i membri di Fairy Tail sono andati avanti, hanno combattuto per crearsi un futuro, hanno allargato la loro famiglia. La nuova generazione è nata in tempo di pace. I ragazzi sono cresciuti tra m...