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=>Nashi

Illusione. In che senso, illusione?

"Vi ucciderete a vicenda" rise l'uomo, le braccia spalancate che emanavano ondate di magia invisibile, non capivo cosa stesse succedendo, non riuscivo a comprendere quale fosse il suo piano o l'effetto della sua magia. Illusione, voleva dire tutto e niente, dannazione!

"Cosa diavolo significa?" strinsi i pugni, all'erta. Una strana sensazione mi pervase, mi sentivo isolata, come dentro una bolla dove la risata di Genso rimbombava, udibile solo alle mie orecchie. Udì anche un altra cosa, di cui non capì subito il senso.

"No! Nashi, ferma!" mi voltai di scatto verso Nova, la bionda teneva lo sguardo furioso a qualche metro da me, verso il nulla più assoluto. Storm, accanto a lei,fece uno scatto in avanti, bloccandosi a solo qualche centimetro da me ma senza dare alcun segno di vedermi. Cosa diavolo stava succedendo?

"Bastardo..." mormorò il corvino, immobile. Potevo vedere i muscoli tesi e pronti a scattare verso il nulla. Portai lo sguardo sul mio nemico, mentre piano piano le cose si chiarivano nella mia mente.

"Cosa hai fatto?" ringhiai, avventandomi su di lui, un pugno che riuscì a schivare venne seguito da altri, una raffica che questa volta non mancò il bersaglio, o almeno così credevo. In un istante la sagoma del mago scomparve da davanti ai miei occhi, un'illusione, come quella a cui stavano assistendo ora i miei amici. Feci un rapido giro su me stessa individuandolo giusto in tempo per evitare un raggio di pura energia. Il porcospino fluo incrociò le braccia al petto, sorridente.

"Posso dirti a cosa stanno assistendo, così capirai meglio ciò che succederà" mi morsi l'interno della guancia per trattenermi dal colpirlo di nuovo. Dovevo studiare le sue mosse, la sua magia e capire la sua mentalità per riuscire a neutralizzare le sue illusioni. Mi si avvicinò, girandomi intorno mentre io mantenevo lo sguardo fisso sui maghi di fronte a me. Ci fissavano, ma non ci vedevano davvero. La mano di Genso mi sfiorò il collo, proseguendo sulle spalle.

"Dunque...Ti sei lanciata contro di me, una mossa avventata, specialmente considerate le tue ferite" mi mormorò nell'orecchio, facendo scivolare la mano sulla mia schiena, dove il sangue si stava rapprendendo.

"Non sono niente" sibilai, scostandolo bruscamente e scatenando solo una sua risata.

"Oh, l'ho notato. Ma da quello che stanno vedendo loro, queste ferite sono la causa per cui sono riuscito a prenderti e a bloccarti, guarda...così" mi prese per i capelli, tirandomi indietro e posando una mano sulla mia schiena, probabilmente con l'intenzione di infierire sulle mie ferite, come un vero codardo. Avrei potuto liberarmi in otto modi diversi, ma decisi di aspettare, analizzai la sua forza, la sua idea malsana per raggiungere la vittoria.

"Potrei spezzarti la spina dorsale con un colpo solo"

"Non te lo lascerei fare"

"Oh, ma tu sei davvero in pessime condizioni, sai" ghignò, mollandomi i capelli e indicandomi i miei amici. Storm era pallido, troppo, mentre Nova si era circondata di fulmini, ma non poteva colpirlo, o avrebbe colpito anche me. Dove voleva arrivare?

"Ora arriva la mia parte preferita. Tu sei la prima, sei ferita, la preda perfetta, cacciata dai tuoi stessi compagni. Guarda, ora sei appena sparita nel nulla" fece un ampio gesto con la mano, mentre Storm urlava il mio nome e Nova caricava un attacco. C'era solo un problema, puntavano verso di me, la vera me.

"Ed ora, mia cara, tu sei me" non ebbi tempo di ragionare che fui costretta a schivare un fulmine che rischiava di friggermi sul posto. Io ero lui, loro mi vedevano come il nemico, il nemico che mi aveva appena fatta sparire. Merda. Saltavo e mi muovevo rapidamente, ma la velocità non era mai stato il mio punto forte. Feci lo slalom tra fulmini e stalattiti ma sapevo che quella storia non sarebbe durata a lungo. Atterrai in ginocchio dopo aver evitato per un soffio una lama di ghiaccio che mi aveva tagliato superficialmente il polpaccio. Osservai i miei amici. La mascella di Storm era rigida, il corpo in tensione e gli occhi luccicanti, stava iniziando a fare sul serio, mi si strinse il cuore a vedere l'espressione del suo viso, distorta dalla rabbia e indirizzata verso di me, mi guardava negli occhi senza vedermi davvero. Ero talmente concentrata su di lui che non mi resi conto del fulmine che Nova mi aveva scagliato contro, mi prese in pieno. Urlai, ogni fibra del mio corpo che veniva percossa da elettricità pura, furiosa come la maga che l'aveva invocata. Vidi tra la luce che mi circondava che il corvino, sie era distratto, si stava guardando intorno, come alla ricerca di qualcosa.

Quando la scarica finì riuscì nuovamente a ragionare lucidamente. Vedevo del fumo fuoriuscire dal mio corpo, la mia mano tremava per la scossa ricevuta, ma mi rialzai lo stesso in piedi. Forse mi avevano sentita. Ci dovevano essere dei limiti a quella magia. Mossi qualche passo verso di loro, inizialmente incerti e poi sempre più stabili e sicuri, finché non cominciai a correre. Volevo provare ad attaccarli, forse, se avessero provato la mia magia si sarebbero resi conto che qualcosa non quadrava. Il mio braccio si ricoprì di fiamme e mi scagliai verso Nova.

"Karyuu no tekken!" urlai, sferrando un pugno che venne prontamente schivato, mi sbilanciai in avanti e atterrai sulla mano facendo forza per spingermi nuovamente verso la bionda, con il piede a pochi centimetri dal suo viso, scagliai un altro attacco che questa volta andò a segno. Avevo sempre voluto prendere a calci Nova Dreyar.

Purtroppo la dragon slayer non sembrò notare nessuna stranezza nella magia che l'aveva colpita.

"Nova! Merda, ascolta la mia voce!"Imprecai, facendo una capriola per rimettermi in piedi. Vidi con la coda dell'occhio l'uomo seduto tranquillamente sulla fontana, mentre guardava sorridente la scena. Forse avrei dovuto colpire lui, sconfiggerlo per far sparire quell'illusione. Mi abbassai per schivare un pugno e saltai in aria, rischiando di finire infilzata da uno spuntone di ghiaccio. Ero veramente stufa di essere attaccata dai miei amici. Indirizzai il mio colpo verso Genso, ma dovetti deviare per sciogliere delle lance che rischiavano di infilzarmi. Mi ritrovai faccia a faccia con Storm, dovetti schivare un pugno dopo l'altro, ma la cosa più difficile era sostenere il suo sguardo carico d'odio. Quando combattevamo tra di noi non aveva mai quello sguardo e, nonostante sapessi non fosse direttamente indirizzato a me, non mi piaceva essere guardata così.

"Dove diavolo l'hai mandata?!" urlò, un calcio che mi mancò per pochissimo.

"Sono qui! Storm, dannazione, ascolta la mia voce!" sbraitai, bloccando la spada ghiacciata che aveva appena creato, con gli avambracci. Mi circondai di fiamme e la sciolsi, facendo un passo indietro. Lo vidi osservare confuso la spada, per poi posare lo sguardo su di me. Sperai davvero che avesse capito, ma purtroppo l'autore di quella magia non gli diede il tempo di elaborare la cosa.

"Qui stiamo andando un po' troppo per le lunghe, meglio dare una mano al ragazzo di ghiaccio" rise il mago, poggiando la mano sulla catena appesa alla giacca. Essa prese a brillare ed in un istante lui fu in piedi, brandendo una frusta che, attorcigliatasi attorno alle mie caviglie, mi ancorò al suolo. Non so cosa vide Storm né che cosa l'illusione disse, ma lo fece arrabbiare.

"Ora vuoi dirmi che nome devo far scrivere sulla tomba?" ghignò Genso, ora in piedi a qualche metro da me, nello stesso instante in cui del ghiaccio iniziava a formarsi sulle mie caviglie.

"O forse potrei inciderlo sulla statua di ghiaccio che diventerai"

Our Time [Fairy Tail Next generation] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora