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Siamo arrivati a casa, Tae è salito sopra per mettere a letto Chan e dopo 2 minuti mi raggiunge al piano di sotto.

Non riesco a provare niente se non ansia e paura. Senza rendermi conto comincio a piangere e Tae mi abbraccia.

"Tae, cosa devo fare? Ho paura" dico nel suo incavo del collo bagnandolo con le mie lacrime.

"Jiminah, stai tranquillo. Andrà tutto bene" dice accarezzando la mia schiena.

"No Tae, niente andrà bene. Appena mia madre scoprirà tutto questo, che sono gay e che aspetto pure un bambino, mi odierà perché sono un mostro. Niente andrà bene, mi butterà fuori casa, non mi amerà più, non potrò vedere più Chan e il mio bambino? Avrà una vita di merda solo perché è mio figlio. Non posso garantirgli una vita decente ma allo stesso tempo non riesco neanche a pensare di darlo in adozione. Sembrerei egoista ma non posso dare via il mio bambino" dico ormai piangendo a dirotto.

"No Jimin guardami" dice prendendo il mio viso tra le sue mani e costringendomi a guardarlo.

"Allora tua madre ti capirà, sei pur sempre suo figlio, non sei un mostro ma sei solo speciale. E poi Jungkook deve prendere la sua parte della responsabilità, è anche suo figlio quindi il più presto possibile cerca di parlare con lui e spiegagli la situazione, hmm? Ora non piangere sennò quando il mio nipotino nascerà mi prenderà a calci in culo per aver fatto piangere il suo bellissimo appa" dice facendomi ridere un po'

Forse ha ragione, è pur sempre mia eomma, non mi può odiare magari col tempo comincerà ad accettarmi e poi c'è il mio dilemma ovvero Jungkook. Lui non si ricorda neanche di quella sera, neanche mi crederà. Uff domani gli devo parlare.

🍑🍑

Esco dalla classe per prendere qualcosa alle macchinette e nel corridoio incontro Jungkook insieme alla sua banda dei idioti.
O ora o mai più.

Lascio perdere al cibo e mi dirigo verso Jungkook.

"Jungkook ti devo parlare"

"che vuoi frocetto?" ogni volta che mi chiama così mi sale un istinto omicidio ma cerco di contenermi.

"Ho da dirti una cosa"

"dimmi" dice guardandomi un po' schifato.

"In privato"

"Puoi dirlo anche qui" dice lui alzando le spalle.

"JUNGKOOK TI HO DETTO CHE TI DEVO PARLARE IN PRIVATO" dico ormai senza pazienza. Lui alza gli occhi al cielo e mi segue ed andiamo in palestra della scuola tanto a questa ora non c'è mai nessuno.

"Allora ascolta a quello che sto per dire senza ridere perché non sto scherzando in questo momento" lui annuisce

"I-io allora n-noi alla festa dell'inizio anno scolastico a-abbiamo fatto s-sesso" dico balbettando avendo paura della sua reazione. Lui scoppia a ridere e mi guarda male.

"I-io ho fatto sesso con te? AHAHAHHAHAHA bella questa" dice continuando a ridere.

"Jungkook non sto scherzando!" dico un po arrabbiato.

"Eravamo entrambi ubriachi ed è successo" dico tentando di farlo ricordare qualcosa.

"Ci devo credere? Ahahahah vabbè anche se fosse perché me lo stai dicendo solo ora e non due mesi fa?" chiede lui cercando di non ridere ma vedo anche un po' di nervosismo in lui.

"P-perché all'inizio neanche io volevo che ti ricordassi ma ora te lo devi ricordare per forza perché i-io..." non riesco a terminare la frase che mi viene un attacco di panico e cado per terra.

Lui si avvicina a me e mi prende per le spalle.

"Jimin respira non è niente, respira come faccio io. Ispira ed espira" cerco di imitarlo e dopo un po' riesco a calmarmi.

Jungkook sono incinto di te -Jikook-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora