I'm jealous

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Era rimasto alcuni istanti a osservare quella macchia d'acqua sulla sua camicia di jeans, sentendosi un completa idiota.

Si scompigliò nervosamente i capelli ripensando al viso di Rose segnato dalle lacrime.

Nemmeno lui sapeva perché si era comportato in quel modo, sapeva solo che da un secondo all'altro quella rabbia e quella gelosia avevano preso il sopravvento sulla sua parte razionale.
E il pensiero di lei stretta tra le braccia dell'amico lo aveva fatto scattare, come un'aquila che si avventa sulla preda.

Era stata fin troppo delicata: per il modo in cui le aveva parlato si sarebbe meritato tutte le recriminazioni del caso.
La cosa era ancora più stupida se si pensava che lui non aveva alcun diritto su di lei e sulle sue scelte.
Era libera di fare quello che più le andava, anche di andare a letto con Ryan.

Scosse la testa per allontanare quei pensieri che volente o nolente lo turbavano in maniera evidente e si decise a seguire Rose per pregarla di perdonare quel suo atteggiamento sessista.

Aveva ragione, lui non era affatto quel genere di persona.

Percorse a ritroso la strada fatta in precedenza, intercettando poco dopo la figura della ragazza.

«Rose...» mormorò afferrandole il polso per terminare quella sua fuga e riparando con l'ombrello il suo corpo ormai fradicio.

Lei si volse con un'espressione impaurita che rimase fintanto che i suoi occhi non incrociarono quelli di Bryan.

«Mi dispiace.»

«Bryan, lasciami andare... non voglio ascoltarti» disse, tentando di divincolarsi.

«Per favore stammi a sentire» insisté, stringendo ulteriormente la presa sul suo polso. «Non pensavo davvero quello che ho detto e mi dispiace per i toni che ho usato. Sai che non sono quel genere di persona.»

«Se lo hai detto probabilmente lo pensi. Non ti conosco abbastanza per sapere che tipo di persona sei» constatò con decisione.

«No, infatti. Evidentemente non mi conosci abbastanza, altrimenti avresti capito la ragione del mio darti addosso» sibilò, disturbato dalla sua ingenuità.

«La ragione? Non ci sono ragioni per discriminare una donna! Perché voi uomini siete sempre liberi di spassarvela con chi vi pare, mentre noi donne veniamo etichettate come quel tipo di ragazza

«È questo quello che volevi fare con Ryan? Spassartela?» la provocò Bryan con tono di scherno.

«Non è successo nulla tra me e Ryan!» confessò alla fine, esasperata dalle sue supposizioni.

Bryan si paralizzò all'instante.
Solo poco tempo prima si era detto sicuro che il mutismo della ragazza fosse un'ammissione; ora tutti i pensieri e le considerazioni che aveva fatto sembrarono cadere come un castello di carte.

Ci era cascato in pieno, era cascato in uno dei soliti giochi di Ryan.
Gli aveva volutamente messo quella pulce nell'orecchio per provocare in lui una reazione e quella sua gelosia che probabilmente aveva intuito prima di chiunque altro.
E lui come un idiota aveva perso la testa scagliandosi contro Rose e facendo tanto rumore per nulla.

«È stato Ryan a dirti che noi...» chiese, a disagio all'idea di dover completare la frase.

Quel noi pronunciato dalle sue labbra provocò nel ragazzo una tale morsa allo stomaco che per un momento pensò di mentire, di farle credere che era stato proprio Ryan a raccontargli della loro notte insieme.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora