Partner in crime

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Ryan si era sentito così ridicolo; solo poco tempo prima l'aveva scrutata così intensamente e pur avendo percorso con lo sguardo ogni sua forma non l'aveva minimamente riconosciuta.
Avrebbe potuto giustificarsi dicendo che non aveva avuto modo di vederne il volto e che molto probabilmente se fosse successo l'avrebbe subito riconosciuta.
Ma in verità non ne era poi così certo.

Quella ragazza seduta di fianco a lui non sembrava la Rose che aveva imparato a conoscere in quei giorni, perlomeno non all'esterno.
Era tutta un'altra persona.
Era la ragazza con quel passo sensuale che tanto l'aveva colpito, con quella mini che copriva ben poco e quel corpo formoso ben evidenziato da quella divisa fin troppo stretta per riuscire a coprire qualcosa.
Era il tipo di ragazza con cui si sarebbe volentieri voluto divertire.

Si volse verso di lei nella speranza di incrociare il suo sguardo e ritrovare in lei ancora qualcosa di conosciuto, ma lei sembrò non recepire quelle sue intenzioni.
I suoi occhi presero quindi a seguire una linea invisibile lungo il suo corpo; sorrise pensando alla difficoltà che avrebbe avuto a concentrarsi su altro.
Per un istante rimase turbato dal suo coinvolgimento e da quel suo desiderio di sfiorarla, anche solo per caso.
Aveva già avuto modo da parecchi giorni di conoscere i lineamenti del suo volto, ma non avrebbe mai potuto immaginare che dietro a quegli abiti informi si nascondesse anche un corpo del genere, il genere che gli faceva perdere la testa.
Sospirò avvertendo il suo profumo attraversargli le narici, un profumo dolce che le si addiceva molto.

Forse infastidita dal suo sguardo insistente, Rose si volse nella sua direzione permettendogli di scrutare i suoi occhi azzurri; erano sempre gli stessi, anche se più scoperti senza quei grossi occhiali.
Indugiò sulle sue labbra, decisamente più rosee, quasi più piene.
Se non ci fossero stati i suoi amici, se fosse stata una delle tante, se non ci fossero stati tutti quei se e ma, vi avrebbe appoggiato le sue in quell'istante, senza ripensamenti.
Rimase compiaciuto nel vedere le sue guance farsi più accese: aveva intuito la direzione dei suoi occhi e dei suoi pensieri? Sperò di sì.

Rose si era sentita i suoi occhi addosso per tutta la lezione, alla mercé di quello sguardo talmente intenso da farla sentire nuda.
Si era quindi voltata per accertarsi che quella sua sensazione corrispondesse al vero e nel caso, intimargli di smettere di fissarla.
Tuttavia si era persa nuovamente in quegli occhi policromatici; si era fatta disorientare dal quel loro vagare sui suoi lineamenti e da quella loro pausa sulle sue labbra.
Una scossa elettrica sembrò percorrerle il corpo, si sentì la febbre in un secondo, in quel secondo.
E il suo cuore, come al solito, iniziò a far festa nel suo petto.

«Come al solito non mi hai dato ascolto» bisbigliò Ryan all'improvviso.

Ancora una volta lo sguardo di Rose si tinse di smarrimento e perplessità di fronte a quelle parole dal fumoso significato.
Lui non continuò oltre la conversazione, distolse lo sguardo mantenendo un'espressione ambigua sul volto.
Le sembrò infastidito e indifferente allo stesso tempo.
Era così bravo a nascondere le sue emozioni in sua presenza, al contrario di lei che perdeva continuamente il controllo e più di una volta aveva tradito la sua razionalità.
Una punta di invidia e risentimento s'insinuò in lei al pensiero di avergli permesso di cogliere così tante cose sul proprio conto, per ritrovare invece un muro ogni qualvolta si trattava delle sue emozioni.
Si ripromise di provare a fare lo stesso d'ora in poi, perlomeno con lui.

▫️▫️▫️

Nella pausa pranzo, camminando per i corridoi, Rose ebbe modo più volte di cogliere la sorpresa e il giudizio dei vari studenti, attratti almeno in un primo momento dalla presenza dei cinque ragazzi in sua compagnia che continuavano a suscitare il clamore e l'entusiasmo generale.
Non si preoccupò molto della cosa, la compagnia dei ragazzi aveva il potere di distogliere l'attenzione la maggior parte del tempo e soprattutto di allontanare qualsiasi tentativo di derisione nei suoi confronti.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora