Trapped

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Ryan entrò in classe e, incurante del rumore provocato, appoggiò il banco al suo posto e lo trascinò per sistemarlo.
Non gli importò di disturbare la lezione, voleva che vedessero bene tutti che era tornato tutto al proprio posto.

Dopo essersi seduti Rose prese il libro dallo zaino e non vedendo il compagno fare lo stesso, lo spinse verso il mezzo per condividerlo.
Si imbarazzò quando dovette fissargli le labbra per cogliere il suo grazie appena accennato; spostò lo sguardo subito dopo per concentrarlo sulle pagine del libro, troppo distanti per poterle leggere.

Rimase tuttavia a debita distanza, conscia di quelle ingombranti sensazioni che lui solo sapeva accendere e che giorno dopo giorno la rendevano sempre più coinvolta.

Il ragazzo però sembrò pensarla diversamente.
Ryan allungò la mano verso la sua sedia e con forza la trascinò più vicino a sé.

«Se stai così distante non riuscirai a leggere nulla» le bisbigliò.

In un istante si ritrovarono talmente vicini da confondere i respiri e i battiti dei loro corpi.
Rose era quasi certa che il rumore del suo cuore avrebbe rubato la scena, talmente batteva all'impazzata nel suo petto.
La sua testa si fece ancora più leggera e le mani iniziarono a sudarle, sovraccaricate dal pensiero che il braccio di Ryan fosse abbandonato sullo schienale della sua sedia.

Si pietrificò e si fece sempre più piccola, sicura che se avesse fatto anche il più piccolo movimento la sua pelle sarebbe andata a contatto con la sua schiena.
Avrebbe sentito quel contatto anche attraverso quella massa informe di vestiti; così come sentiva il suo profumo ovunque intorno a sé, quel profumo che il suo olfatto aveva già imparato a riconoscere, quasi le fosse entrato dentro.
Tutto di lui le faceva uno strano effetto: la sua voce profonda, quegli occhi di diverso colore che la scrutavano continuamente, il suo contatto che la destabilizzava anche quando avveniva attraverso i vestiti.

Cercò di guardarlo il meno possibile, intimorita da quel suo sguardo indagatore che sembrava riconoscere in lei ogni emozione.
Finché la curiosità ebbe la meglio.
Sbirciò nella sua direzione per vedere cosa stesse facendo e in quel preciso istante desiderò non averlo mai fatto.
Avrebbe di gran lunga preferito rimanere all'oscuro, inconsapevole fino alla fine del fatto che Ryan l'avesse tenuta d'occhio fin dall'inizio, che avesse percepito ogni suo cambio di colore, ogni sua esitazione e ogni suo sospiro.

Quando si scontrò con il suo sorriso malizioso, Rose abbassò il viso nascondendolo tra i folti capelli castani desiderando solo di diventare completamente invisibile.

Il ragazzo, al contrario, continuò a osservarla con quel sorriso che si allargava a ogni occhiata; trovava quelle sue reazioni così carine e dolci, soprattutto perché era pienamente consapevole che era lui a suscitarle.
Ormai aveva capito che la ragazza cercava sempre di reprimere le sue emozioni ed era ancora più compiaciuto quando vedeva che non era in grado di farlo quando era vicino a lui.
Non si divertiva a tormentarla come avevano pensato tutti fin dall'inizio, gli piaceva semplicemente assistere alla spontaneità di quel suo imbarazzo e di quel disorientamento che lui stesso le procurava.

Senza contare che era indubbio che gradiva il suo coinvolgimento nei suoi confronti.
Era la prima volta nella sua vita che era attratto dai modi di fare e dalle espressioni di una ragazza piuttosto che dal suo aspetto fisico, e questo per lui era più destabilizzante di qualsiasi altra cosa.


Il suono della campanella sembrò permetterle finalmente di allontanarsi da quella scomoda posizione.
Rose si diresse in fretta e furia fuori dall'aula, alla ricerca di aria; qualunque luogo, perfino il bagno, sarebbe stato meglio che continuare a respirare quel suo profumo a due centimetri di distanza.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora