Exposed

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Cosa sei disposta a fare per me?, le aveva sussurrato Bryan con un'espressione indecifrabile.
E lei, presa alla sprovvista, si era ritrovata a cercare freneticamente una risposta tra la confusione dei suoi pensieri.

Si chiese tra sé se non avesse esagerato, se non si fosse spinta fin troppo oltre dato che era a conoscenza del suo debole per lei.
Solo in quell'istante si rese conto del suo passo falso, di come non avesse minimamente preso in considerazione i sentimenti dell'amico e di come avrebbe potuto sentirsi di fronte a quel suo gesto opportunistico.

«Scusami, è stato stupido» biascicò in imbarazzo circondandosi il corpo con le mani.

Il ragazzo si appoggiò al banco dietro di sé con quel sorriso sbieco sul volto.
La osservò qualche secondo senza mai riuscire a incontrare quei suoi occhi sfuggenti e quasi si sentì sollevato che avesse come al solito lanciato il sasso e nascosto la mano.

Se avesse continuato quella farsa era quasi sicuro che avrebbe ceduto all'impulso egoista di continuare quel suo finto ricatto pur di ottenere una giornata con lei, pur di rubarle del tempo con lui.

«Stupido? Direi più crudele» precisò, secco.
«Ma ripensandoci... non mi posso lamentare, non mi è dispiaciuto affatto» disse con un finto risolino.

«Se accetto di fare quello che mi chiedi, non dirai nulla a Ryan e agli altri?»

«E io che pensavo ti fossi tirata indietro» disse tra sé, abbassando un istante lo sguardo.

«Non voglio che Ryan lo sappia.»

Infastidito e turbato da quella sua determinazione, il ragazzo le afferrò il polso all'improvviso e l'attirò a sé.

«E se ti chiedessi di lasciarlo?»

Rose sgranò gli occhi non appena la sua mente combinò quelle parole alla lieve distanza tra loro.
In quel momento le sembrò tutto così evidente: la sua richiesta di mantenere il segreto e quel ricatto poco convincente di Bryan non avevano né capo né coda, lui non aveva mai avuto alcuna intenzione di dire nulla.

«Non lo farai» constatò guardandolo negli occhi.

«Perché no?»

«Ryan è il tuo migliore amico.»

«E tu sei la sua ragazza, ma non mi sembra che la prima volta questo mi abbia fermato» suggerì Bryan beffardamente.

«Se davvero non ti importasse più niente di lui non cercheresti di convincermi a raccontargli tutto. Anche tu sei preoccupato che possa rivivere il passato.»

«Sono anche preoccupato per te» confessò allentando la presa sul suo polso.

Un enorme sorriso fece capolino sul volto della ragazza, rincuorata dalla mancata negazione di quella sua supposizione che l'amico aveva appena confermato.
La speranza che aveva gelosamente custodito riprese a confortarla, insinuando in lei l'aspettativa di una futura riconciliazione tra lui e Ryan.

«Non guardarmi in quel modo o potrei non rispondere di me» continuò scompigliandole delicatamente i capelli.
Poi si alzò e superò la ragazza dirigendosi alla porta.

«Andiamo, ti accompagno a casa.»

«Bryan...» lo richiamò lei, voltandosi con un'espressione preoccupata.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora