The mark on her skin

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Nelle settimane successive Rose aveva pensato più volte di affrontare Ryan, sentire le sue spiegazioni, giustificazioni, scuse.
Ma poi la sua mente ferita ritrattava, temporeggiava e cambiava idea continuamente.
Si era detta che era finita, che la verità era alla fine era venuta a galla e non certo perché Ryan le aveva raccontato le cose di sua iniziativa.

Era convinta che se davvero lei fosse stata importante per lui avrebbe condiviso il suo passato e la sua sofferenza, o se non altro ci avrebbe provato.

In fondo era vero, non lo conosceva, non lo conosceva affatto.

Quelle settimane passate a ignorare e allontanarsi da Ryan senza volerlo la portarono ad avvicinarsi maggiormente a quel ragazzo biondo che per primo sembrava averle aperto gli occhi.

Le facevano piacere le attenzioni e le preoccupazioni di Bryan, ma le accettava sempre con qualche riserva; ancora non si dava pace per quel loro rapporto che giorno dopo giorno sembrava incrinarsi anche a causa sua.
E per quanto avesse apprezzato il suo tentativo di metterla in guardia, non aveva potuta non percepire una nota di rivalità in quel suo gesto.

Nonostante tutto Bryan stava però diventando il suo punto fermo, la sua quiete nella tempesta, una persona su cui poter contare in ogni situazione.
Per questo non voleva ferirlo e per questo era stata più che chiara, non avrebbe preso alcuna decisione.

Non sapeva cosa provasse, e in quel momento non aveva nemmeno alcun desidero di scoprirlo.

Erano ormai settimane che Ryan tentava di parlarle, se non altro di aver una qualche forma di confronto: era stanco di essere ignorato ed evitato senza una ragione plausibile.

Tutto ciò che aveva ricevuto in quelle settimane erano le imprecazioni di Bryan e un suo destro che non era riuscito a evitare, e che probabilmente meritava anche.
Aveva notato il segno che aveva lasciato sul collo di Rose ed era come esploso dalla rabbia; non lo biasimava affatto, probabilmente se fosse stato al suo posto avrebbe fatto lo stesso.

Il risultato era che ora entrambi sembravano evitarlo il più possibile.
La cosa lo faceva impazzire: tutto il tempo che Rose non passava con lui, lo passava con il suo miglior amico.

Molte volte era stato sul punto di perdere la testa nel vederli ridere insieme e nel notare la vicinanza che Bryan sembrava imporle.

«Cosa fai lì fermo alla finestra?» domandò Christopher, affiancando l'amico.

«Osservo» si limitò a dire.

Chris seguì il suo sguardo lungo una linea immaginaria, intercettando Rose e Bryan che fianco a fianco uscivano da scuola.

«Quindi ha preso la sua decisione?» chiese Christopher, scettico.

Ryan lo guardò perplesso: «E tu che ne sai?»

«So tutto Ryan, me ne ha parlato Rose» ammise scrutando il suo volto. «Avanti, non fare quella faccia, voi ne avete parlato con Erik e David. Anche lei aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.»

«E non ti ha detto che aveva le idee chiare? Perché guardando quello a me sembra che già le abbia» constatò indicando la scena al di là della finestra.

«A me non sembra che si tengano per mano e non vedo nemmeno chissà che bacio.»

«Non sei d'aiuto» mormorò Ryan, depresso.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora