What do you want from me?

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Ryan continuò a camminare, quasi non si trovasse in quel momento presente, ma fosse in una bolla sommerso da quelle mille domande che sembravano dargli il tormento.
Perché l'aveva trovata in quel locale, inerme tra le braccia di quel bastardo? Ma soprattutto perché aveva perso la testa, perché non era riuscito a controllarsi di fronte alla sola idea che qualcuno se la spassasse con Rose?
La sua mente non fece in tempo a elaborare delle risposte, o forse com'era più consueto, delle attenuanti plausibili.
Rose puntò i piedi in tutti i sensi per frenare quella sua marcia inarrestabile.
Solo allora fece caso a lei, quasi avesse dimenticato di averla trascinata con sé.
Osservò il suo viso e sentì la rabbia accrescere quelle mille domande che aveva in testa.

«Cosa diavolo facevi in braccio a quel bastardo» ringhiò verso di lei.

«Non lo so» rispose distrattamente mentre si massaggiava una tempia con la mano.

«Non lo sai? Come fai a non saperlo!» esclamò, contrariato.

La fulminò con lo sguardo quando un sospetto gli attraversò la mente. «Hai bevuto?»

«Solo un drink, o poco più» confessò.

«Adesso ti dai pure ai locali e all'alcol? Wow! Davvero un bel cambiamento!» la canzonò con amarezza.

«È stata un'idea di Matt fermarsi in quel locale. Io e Chris siamo stati costretti» tentò di giustificarsi.

Il ragazzo accennò un sorriso nervoso, per poi insinuare: «E immagino ti abbia anche costretto a ubriacarti e sederti sopra di lui.»

«Non sono ubriaca! E quello è stato un incidente... ho perso l'equilibrio e mi sono appoggiata a lui.»

«Oh, a quanto ho visto hai fatto più di quello.»
Distolse lo sguardo e sì scompigliò i capelli con le mani, quasi volesse concentrare altrove la sua frustrazione.

«Anzi sai che ti dico, quasi mi dispiace di averti disturbata. Probabilmente volevi solo spassartela, giusto?» aggiunse ritornando a guardarla.

Rose alzò il volto nella sua direzione, sconcertata dalle sue parole.
Ritrovò sempre gli stessi occhi di disprezzo che la pedinavano da ormai qualche settimana, ma si sorprese del suo coinvolgimento, della tensione sul suo viso e della mancanza di quel controllo e indifferenza che tanto aveva esibito in quei giorni.

«Che ti importa cosa faccio e con chi? Sono settimane che mi ignori e adesso ti senti in diritto di dirmi come comportarmi?» sbottò, pervasa da un coraggio di dubbia provenienza.

«Ti sei fatta tutta carina per questo? Per spassartela? Dopo tutto quello che ho fatto avresti almeno potuto farmi essere il primo della lista.»

Rose lo guardò sempre più disgustata; stentava davvero a credere che la persona di fronte a sé fosse il ragazzo gentile che l'aveva tirata fuori dai suoi problemi.

«Che ti è successo?» bisbigliò, turbata dall'acidità delle sue parole.

«Chiedi a me cosa mi è successo? Non fai altro che farti toccare da tutti. Prima Chris ed Erik, e ora anche quel bastardo di Matt. Sei assurda!» disse tutto d'un fiato lasciando risalire la sua recente frustrazione.

Rose lo fissò incredula, incapace di concepire che si potesse trattare di gelosia.
Lui geloso di lei?
Per lei non era una possibilità plausibile.

«Che cosa vuoi da me, Ryan?» si sentì rispondere con un filo di voce, troppo instabile mentalmente per via dell'alcol per riuscire a ragionare oltre.

«Maledizione, Rose. Ti avevo chiesto di non mostrarti agli altri.»

Rose lo fissò sempre più sconcertata: che voleva dire?
La testa continuava ad andare per conto suo, incapace di focalizzare e rendere più chiaro tutte quelle parole e quelle sue manifestazioni.
Si maledisse per aver bevuto, per aver annebbiato la sua capacità di razionalizzare ostacolando così quel tanto desiderato confronto con Ryan.
In quel momento di disorientamento completo sentì il suo corpo farsi sempre più debole e il suo equilibrio farsi sempre più incerto.
Sorpresa di non aver percepito dolore per la sua inevitabile caduta, aprì gli occhi in quell'istante scorgendo distrattamente le forti braccia di Ryan attorno al proprio corpo.
Poi più nulla.

▫️▫️▫️

L'ultima cosa che aveva visto era stata Rose trascinata via da un furioso Ryan.
Bryan pensò che quella potesse essere la piena conferma del suo particolare interesse per lei.
Con lui aveva sempre negato quel suo chiaro coinvolgimento emotivo; probabilmente era anche un modo per lasciarlo assopito dentro di sé, per evitare di renderlo evidente e soprattutto consapevole.
Ma i suoi gesti parlavano più di mille parole: la rabbia con cui si era scagliato contro Matt più che un segnale, era una dichiarazione.

«Niente ragazzi, Ryan continua a non rispondere» confermò, riponendo il telefono in tasca.

«Probabilmente è ancora impegnato» suggerì Erik, accennando un sorriso malizioso.
«Ora è tutto più chiaro. Chi avrebbe mai immaginato di assistere alla gelosia di Ryan» constatò David.

«Tu non sembri per niente sorpreso. Sospettavi già qualcosa?» chiese Erik rivolgendosi a Bryan.

«Sì, ma non ne ero sicuro.»

«Non siete preoccupati per Rose? In fondo si tratta di Ryan. Sappiamo bene che non è proprio un genio a gestire questo tipo di situazioni» proseguì David scontrandosi con il volto severo di Bryan.

«Scusa, non volevo aprire vecchie ferite» aggiunse, a disagio.

Bryan gli rivolse un sorriso di circostanza.

Certo che era preoccupato, Ryan davvero non sapeva gestire le ragazze.
Si era sempre e solo divertito con loro, e si era sempre tirato fuori quando le cose si facevano più complicate.
Non si rendeva conto di fare del male alle persone, ma lo faceva, il più delle volte senza controllo.
Ed era per questo che questa volta si sarebbe messo in mezzo, non avrebbe permesso che la storia si ripetesse, che Rose soffrisse come aveva sofferto lei a suo tempo.

Forse il rancore nei confronti dell'amico non era ancora passato, forse le sue intenzioni non erano ancora così chiare, ma non avrebbe permesso che la facesse soffrire quanto aveva fatto soffrire sua sorella.
Quella volta si era fermato, gli aveva concesso il beneficio del dubbio e gli aveva affidato la sua sorellina tanto fragile quanto ingenua, fidandosi delle sue azioni e del suo buon senso.

Non avrebbe commesso lo stesso errore una seconda volta.

Change of PLANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora