Capitolo 2

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Messico
Sono appena arrivata al Lux, scendo dalla macchina e mi avvio all'ingresso, spingo la porta ed entro.
-Buongiorno Rox!
Mi saluta Phil da dietro al bancone
-Ehi Phil, caffè.
Dico abbozzando un sorriso, lui ruota gli occhi al cielo scuotendo la testa
-Che c'è? Chiedo alzando una mano verso di lui
- Sorridi bambina, c'è il sole, c'è -
-Sono le 7:00! dico cantilenando come fa lui
-E quindi? Non devi avere la faccia di una che è incazzata perennemente, è bello sorridere, guarda si fa così..
Disse portandosi gli indici agli angoli della bocca e mostrando i denti bianchi.
Schioccai la lingua al palato mostrandogli il dito medio mentre mi giravo verso i tavoli.
Non avevo voglia di sorridere quella mattina, o meglio non ce l'avevo mai. D'altronde erano le sette del mattino! Io stavo in silenzio fino alle 11:00.
Quando Phil mise la tazzina sul piattino mi rigirai verso di lui
-Macchiamelo, per favore. Dissi
E lui prese del latte schiumoso e lo verso nel mio caffè.
-Grazie. Dissi godendomi il profumo del caffè
- Che programmi hai oggi?
Mi chiese il ragazzo sulla trentina pieno di tatuaggi sulle braccia. Phil era il mio migliore amico o quello che meglio mi sopporta da quando sono arrivata in Messico, quattro anni fa, quattro lunghi anni erano già passati da quando ho lasciato il Bronx.
- Parlo con te Rox!
Mi risveglio dai miei pensieri quando Phil schiocco le sue dita davanti ai miei occhi.
Bevvi l'ultima goccia di caffè e posai la tazzina fissandolo
- Vado, ammazzo e torno! Dissi seria e spietata
- Cazzo, smettila mi fai paura! Disse sospirando, mentre sul mio viso si formò un ghigno!
Mi sollevai dallo sgabello e portai le mani nel mio cappotto in cerca delle sigarette, me ne portai una alla bocca e continuando a fissare Phil mi diressi sul retro del bar.
- Ti odio! Urlò scherzoso
Accesi la mi sigaretta e aspirai profondamente quando uscii dalla porta sul retro, mi appoggiai allo stipite della porta portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
- Dovrai tagliarli prima o poi.
Mi girai verso la voce alle mie spalle con calma.
-Ti piacerebbe vero Nik. Dissi
Nik aveva cinquant'anni, alto palestrato ma non troppo barba lunga e capelli sale e pepe, portati indietro da un gel. Aveva una camicia bianca arrotolata fino si gomiti, pantaloni, scarpe e grembiule neri.
- Come stai? Mi chiese
- Bene grazie e tu ? Mi rispose con un occhiolino e annuendo leggermente. Chiusi la porta alle mie spalle,
- Beh, cosa c'è oggi? Chiesi incrociando le braccia e appoggiandomi al frigo bianco
- Più tardi mi chiamerà Andrew, ha detto che c'è qualcosa che ti può interessare.
Concluse riponendo delle birre in una cassetta
Gli feci cenno di porgermi la cassetta
-C'è la fai? Chiese
- Si. Risposi semplicemente mentre mi avviavo al bancone
-Tieni Phil. Dissi
- Sarei potuto andare a prenderla io
Mi rispose prendendo la cassa e poggiandola per terra.
-non mi hai ancora risposto
Continuò
- a cosa? Chiesi
- che farai oggi? Riprese
- Phil ho da fare qualche commissione, Nik ha detto che Andrew si farà sentire più tardi e poi vedrò che fare. Risposi girandomi verso la porta di entrata che era appena stata aperta.
- Mi porti con te?
Scattai verso di lui con lo sguardo
- NO! Dissi
- DAIIII piagnucolò
- Venerdì scorso è stata la prima e ultima volta. Dissi ripensando a quando urlò in macchina come una donna, facendomi quasi schiantare contro un palo durante una curva.
- Non urlerò più è a quello che stai pensando vero?
- Da cosa lo hai capito? Gli chiesi
- Da come hai sgranato leggermente gli occhi. Disse ridacchiando
- Appunto ancora non riesco a dimenticarlo, figurati riportarti in macchina. Dissi schioccando la lingua al palato
-Uffa! Disse
-Non ti impicciare Phil! Disse Nik sbucando alle sue spalle
- Non fa per te la velocità. Concluse pacato
- Cosa?!? Disse il biondino -Velocità??? Quella è una pazza da manicomio! - Disse indicandomi corrugando la fronte
- Sta zitto non urlare ! Lo ammonì Nik
Potrebbero entrare dei poliziotti.
- è pazza sul serio Nik tu non c'eri ma lei quando supera i 180 va in loop e continua a spingere l'acceleratore. Temevo rompesse il pedale! Concluse il biondo sussurrando
- Ti sento. Dissi trucidandolo
- è la verità! Disse stizzito
-Beh se lavori qui ben pagato è soprattutto grazie a lei, e per mantenere tutto quello che si è costruita non basteranno un paio di caffè.
Disse Nik ammutolendo Phil
Quello che mi ero costruita, ho investito su alcune nuove costruzioni intorno al Lux, quando Santos mi ha fatto conoscere Nik il bar stava per chiudere lui non c'è la faceva con le spese così mi ha fatto guadagnare alcuni soldi facendomi praticare quello che so fare meglio, cioè correre e poi ho rilevato io il bar l'ho rimodernato e dentro ci ho lasciato Nik e Phil esattamente come è sempre stato. Nik senza quel posto era perso.

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