Capitolo 66

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Sono quasi arrivata davanti a casa di Santos. Ma non ho intenzione di fermarmi. Non lo farò. Ha tenuto qualcosa che era mio, per se. La mia verità. E non ho nessuna intenzione di sentirlo dire che era per il mio bene.

Sono ferma al semaforo tra poco sarò in aeroporto, un'auto suona senza fermarsi mai, ripetutamente, mi giro per vedere chi è quel coglione che alle 8 del mattino suona così, e noto l'auto fare un sorpasso e affiancarmi. La riconosco

-Rox fermati!
-Trevis mi dispiace, ma devo tornare in Messico. Dico con voce ovattata dal casco.
-Vengo con te!
-Cosa?!
-Si Roxanne, io non rimarrò qui. Noi dobbiamo vedere come va a finire.
Non rispondo, scatta il verde riparto.
Arrivo finalmente all'aeroporto scendo dalla moto e prendo il mio borsone.
Invio un messaggio a Santos manderà qualcuno a prenderla.

-Prego?
-Un biglietto per Città del Messico. Dico prendendo i soldi
-Due! Una voce al mio fianco fa alzare lo sguardo dell'hostess.
-Uno! Dico io guardandola
-Signorina la prego faccia due biglietti. Dice calmo Trevis
-Ecco a voi. Dice porgendoceli
Io prendo il mio e vado a sedermi aspettando il volo.
-Nel messaggio non sono stata molto chiara a quanto pare.
-Beh se mi scrivi : torno a casa mia, ci rivedremo un giorno... no! Non sei stata chiara.
-Cosa non ti è chiaro esattamente? Chiedo irritata
-il motivo per cui scappi! Dice battendosi una mano sulla coscia.
-Io non scappo. Ribatto
-Ah no? E perché allora non mi hai chiesto cosa volessi fare?
-Io non posso chiederti di venire con me...
-Perché? Non ci hai nemmeno provato.
-Trevis sent-
-Si si Trevis la mia vita è pericolosa, non so fare la fidanzata e bla bla bla. Mi interrompe scimmiottandomi
Lo guardo negli occhi
-Basta escludermi, io voglio stare con te, anche se andassi in Lapponia, e ti assicuro che a me non piacerebbe andarci. Non so nemmeno come si chiamano gli abitanti.
Sorride appena.
-Roxanne fammi provare se mi va bene il tuo carattere. Mettiamola così, non sei tu che devi decidere, ma io. Se non mi piace questa situazione me ne torno a casa. Ma non intendo arrendermi.
-E le tue cose? Chiedo prendendo una sigaretta
-Io non ho niente qui, quello che ho e alla quale tengo al momento, ha in mano un biglietto per il Messico...
Si alza con me, mi prende la mano... e mi bacia stringendomi.
-Dovrò comprare un sombrero, per il caldo. O il mio cervello friggerà. Dice ridendo e io faccio lo stesso. Usciamo un'attimo fuori il tempo di una sigaretta.
1 ora dopo il nostro volo viene chiamato e noi ci avviamo.

• • •
-Ed eccoci arrivati... dissi scendendo dall'auto
-Lux? Sussurrò Trevis con il naso all'insù leggendo l'insegna
-Si, vieni. Lo presi per mano a quell'ora non c'era molta gente. Apri la porta e notai Phil di schiena mentre destreggiava con il cellulare. Sorrisi a Trevis e mi portai l'indice sul naso, per farlo stare in silenzio.
-Prego? Dice Phil ancora di schiena distratto dal telefono
-Un caffè, ma di quelli buoni perché se non ricordo male quello che facevi era schifoso!
Trevis scuoteva la testa trattenendosi dal ridere.
Phil si gira di scatto lascia cadere il cellulare per terra e quasi si lancia sopra al bancone per stritolarmi nel suo abbraccio
-Rox!!!! Urla
-Sono ancora tremendamente sexy per morire Phil.
-Mi sei mancata!!! Urla ancora
-Smettila di urlare.
-O si scusa.... poi inizia a saltarellare sui piedi sorrise a 32 denti, trattenendosi dall'urlare di nuovo. Io mi volto verso Trevis e anche Phil lo nota
-Ciao, sono le Phil. Disse porgendogli il pugno e cercando di essere più pauroso che poteva... davvero voleva intimidirlo? Volevo scoppiare dal ridere
-Ehm Trevis! Anche lui fece scontrare il pugno con quello di Phil.
Quest'ultimo corruga le sopracciglia
-Ah pensavo fossi il famoso Ryan, scusami. Caffè Rox?
Phil sorride tornando ad essere il solito coglione che ride sempre
-Si Phil, avvisa Nik del mio rientro... passo più tardi adesso dobbiamo riposare. Dissi
-Sai che voglio sapere tutto e quando dico tutto intendo TUTTO?!?! Mi porse la tazzina del caffè
-Quando ne avrò voglia. Dissi liquidandolo bevendo il mio caffè. Ne lasciai un po' per Trevis e bevve anche lui la bevanda degli dei, secondo me. Può andarti tutto storto ma con il caffè, tutto ti sembra più slow.
-Preparati, Andrew ti avrà cercata almeno una ventina di volte. Disse col lo sguardo di chi disapprovava la mia vita... secondo lui dovevo darmi una calmata...
-E riposati, anzi Trevis giusto? Cerca di farla dormire, lei è come un vampiro.
Trevis lo rassicurò io lo trucidai con lo sguardo.

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