Capitolo 10

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-Ehi tesoro te l'ho già detto che ci sei mancata?
Luke biascica le parole, troppo sbronzo per essere credibile, ma mi fa piacere che anche sbronzo pensi a me. Gli sorrido debolmente qualche schiamazzo poi,mi fa voltare verso il divano. Mi avvicino c'è una cerchia di ragazzi che parlano e si baciano

-Nemmeno a 15 anni, trovavo interessante il gioco della bottiglia! Sputo acida
-Ehi tesoro non vuoi fare un giro? Mi chiede un ragazzo dagli occhi color nocciola e la pelle mulatta
-No grazie, preferisco guardare. Dico poggiando i gomiti sulle ginocchia.

Il divano si sposta in maniera brusca e io rivolgo lo sguardo verso la persona in questione
-Cazzo per essere una ragazza sei un elefante. Dico con sguardo schifato
-Ma che vuoi? La voce stridula sovrasta la musica
Sto per andare via mi alzo di scatto
-Ryan amore vieni!

Basta una frazione di secondo per chiudere e riaprire gli occhi.
Con la stessa frazione di secondo i nostri occhi si trovano.

In mezzo al salone, tra ragazzi che si baciano e bevono e quella ragazza che continua a chiamarlo, ci siamo io e lui uno di fronte all'altro.

Nei suoi occhi, sorpresa, felicità,rabbia, tristezza.
Nei miei non lo so cosa ci vede ma, ho smesso di respirare da circa 3 minuti e temo che il cuore si possa vedere uscire dal torace.

La musica torna a risuonare quando la ragazza elefante lo prende per un braccio e io sbatto le palpebre corrugando le sopracciglia.

Lo sorpasso passandogli davanti continuando a mantenere il contatto visivo, con la coda dell'occhio noto che mi sta ancora guardando.

Ryan pov's
Se potessi descrivere il nostro incontro, sarebbe esattamente come quando incontri una ragazza per strada, e i suoi occhi ti rapissero.
Un giorno poi dopo 10 anni ti ricordi di quegli occhi... lo ricordi per sempre.. che ti piaccia o no.

È molto cambiata, se non l'avessi tenuta stretta a me 4 anni fa, avrei faticato a riconoscerla.
Fisico asciutto, seno prorompente, gambe lunghe e capelli lunghissimi.
Ci ho pensato, li ha lasciati crescere. Lo ha fatto per me, lo so. Lo spero.

Charlotte mi ha portato sul divano per un gioco stupito e demenziale come il gioco della bottiglia. Mi fa quasi rabbia che si sia permessa di distogliermi da quel turbinio di piacere che per anni mi è mancato.

-Ryan vieni qui tocca a me.. urla sovrastando la musica
Roger gira di nuovo la bottiglia e questa si ferma su un ragazzo biondo
-Bene Charlotte devi baciarlo con la lingua! Urla Sandra
Lei mi guarda come se da me volesse il permesso
-Cosa vuoi che me ne freghi Charlotte!
Mi alzo e me ne vado, mentre continua a chiamarmi.

Salgo al piano superiore, qui in quella stanza nessuno può venire, giro il pomello e entrando la vedo di spalle,con un braccio lungo il fianco e con l'altro si tiene il gomito.

Sussulta girandosi, mi guarda ma non dice niente. E torna a guardare la finestra.

L'ho lasciata apposta così, rotta, solo un cellophane ci divide dal vento caldo.
L'ho lasciata così, perché se un giorno fosse tornata, guardando quella finestra si sarebbe accorta di come ha lasciato che anche il mio cuore si lacerasse.

Il pezzo di plastica sbatte leggero emettendo il suono di mille pagine girate dal vento.

Il suo telefono ci interrompe, semmai stessimo realmente facendo qualcosa.

-Ehi Phil.. la sua voce non è molto cambiata, è dolce, sicura.
Si dirige in bagno, per non farmi sentire la conversazione, e chi cazzo è Phil. Che cazzo di nome è Phil, il nome di un postino ecco cosa!

Si è fatta un'altra vita, dopo 4 lunghi anni dovevo aspettarmelo. Ma lei non sembrava tipo da Phil! Lei era più tipo da Ryan con la quale faceva l'amore nella vasca sulla quale adesso, è seduta!
Stringo i pugni e la mandibola.

-Va bene ciao.. la sento dire,uscendo dal bagno

Sospiro, sospira

-C-ciao.
È a me? Per capirlo devo voltarmi, e lo faccio. La guardo, lei piega la testa da un lato.Fa ricadere i capelli dietro la spalla mostrando un piccolo tatuaggio. Da qui non lo vedo. Non aveva il tatuaggio quando è partita.

-Ciao! Esclamo senza far trasparire le mie emozioni, altrimenti manderei a puttane tutto quello che ho costruito in 4 anni.
Porta una mano sotto il seno, ha 4 anelli alle dita. Ha un tatuaggio indiano sulla mano. Tanti bracciali misti tra oro e cuoio sull'altro.

-Non ti stai divertendo? Mi chiede sorridendo appena. È questo che le preme, perché non mi chiede come sto!

-No. Secco, questo si merita
Lei annuisce e fa un passo verso di me.
Immediatamente associo quel gesto a quando litigavamo e lei faceva un passo verso di me per poi baciarmi. I suoi occhi blu sono cangianti.
Quando un fascio di luna li illumina diventano blu elettrico.Io spalanco gli occhi, sembra troppo confidenziale.

-Nemmeno io.
È secca anche lei, ne un sospiro, ne un decibel in meno nel tono.
Mi supera si siede sulla panca ai piedi del letto, la sfiora con i polpastrelli. I suoi capelli castani poggiano sulla panca. Lei si sfila un'elastico dal polso e li lega in una coda alta. Incrocia le braccia sotto al seno e distende le gambe incrociando i piedi. Guarda fuori.

-Aspettami qui. Mi dice alzandosi in fretta e andando fuori dalla stanza. Io ho il cuore a mille e né approfitto della sua assenza per riprendermi velocemente dall'attacco di panico che mi stava assalendo.
Pretende che sia io ad aspettare lei adesso! Non bastano 4 anni? Anche altri 5 minuti la devo aspettare?
Non esiste a passo svelto arrivo alla porta per uscire. Ma lei arriva prima di me, sempre così. Come 4 anni fa.

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