Capitolo 15

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La giornata è iniziata di merda.
E sta continuando così. Sto aspettando in un bar una mia vecchia conoscenza. Sono seduta al bancone è la 6 volta che mi strofino la mano sul viso senza togliere gli occhiali da sole.
Non è la gente che potrebbe riconoscermi, ma non voglio fare brutti incontri con quel coglione di poliziotto!
Sento bussare tre volte sul bancone incrocio le mani su di esso
-Ben tornata. La voce rauca e calda di Lewis mi fa sospirare..
-Si ciao hai qualcosa per me? Chiedo continuando a fissare il bancone di legno.
-Si al bunker c'è una bella scommessa stasera, qualcuno ha sparso la voce che sei tornata, e non vedono l'ora di scoprire se sei rimasta come tanto tempo fa..
-Chiudi le fogne dei cazzoni che parlano di me, non voglio rogne. La mia permanenza sarà breve.
-Si tranquilla gli sbirri sono sotto controllo, sopratutto quello sbirro. Dice assottigliando la voce.
Lo guardo sottecchi
-Voglio sapere tutto di quel bastardo, indirizzo, se ha famiglia, se ha vizi ecc tutto quello che un bravo poliziotto non dovrebbe avere, sono sicuro che lui li abbia! Sputo rancorosa
-ok metterò le mie cimici in giro, per quanto riguarda stasera, ci stai? Sono 5000.
-Ne voglio 10 altrimenti non mi presenterò.
-Uffa non ti va bene niente, sei appena tornata e già fai delle pretese. Non funziona così lo sai..
-10 o puoi fotterti. Dico alzandomi dal bancone
-Brad non deve sapere niente! Esclamo girandomi
-Lo so piccola, lo so.
Mi innervosisce quel nomignolo ma sono troppo scoglionata per reagire.
Esco e vado in hotel.
Trovo un sms di Brad
~Scusalo amore, comprendilo. Stasera dormi qui, ti prego.
E a me chi cazzo mi deve capire dico sospirando nervosa. Mi spoglio resto in mutande e canotta.
Mi lancio sul letto fisserò il soffitto fino a stasera!

• • •
Bussano alla mia porta sobbalzo accigliandomi.
Non ho chiamato Caroline , mi chiedo chi cazzo sia. Guardo l'ora sono le 19:00 bene ho saltato il pranzo.
Bussano ancora più forte, prendo da dentro al comodino la pistola, e mi dirigo alla porta. Non c'è un cazzo di spioncino su queste porte.
Apro di scatto la porta puntando l'arma al viso di chi,poi si rivela Luke
-CAZZO! Urla alzando le mani
Sospiro e gli faccio cenno con l'arma di entrare. Torno al comodino e ripongo l'arma
-Che cazzo ci fai con una calibro 9 in mano. Dice ancora sconvolto
-Sicurezza. Dico apatica mi rendo conto di essere impresentabile ma non mi frega un cazzo conosco Luke da quando avevamo 7 anni.
-hai almeno il porto d'armi? Chiede accigliandosi
-Si Luke si. Che ci fai qui?
-Da quando hai il porto d'armi? Chiede sbigottito -E Brad lo sa? Continua
-Ho un arsenale da quando ho compiuto 18 anni Luke e no Brad non lo sa. Quindi taci! Dico scocciata dalle tante domande
-Mio Dio... esclama pensando alle mie parole
-H-Hai un arsenale? Dove? Dice
-Su Luke che cazzo vuoi non farmi domande. Sbotto irritata alzando un piede sulla poltrona sulla quale sono seduta
-Io-Io sono venuto perché Brad non ha avuto risposta, e poi mi ha detto di passare a controllare. Dice velocemente
-Secondo te perché non posso stare nel mio hotel dove non pago un cazzo e devo venire a stare da Brad dove ci siete anche voi tre? Io non faccio la domestica a nessuno. Dico con faccia disgustata
-Avanti Rox non farai da domestica, ce l'abbiamo già.. dice sorridendo
-Vogliamo solo passare del tempo con te.
Sospiro e prendo il mio borsone butto dentro solo le cose che ho uscito, il resto è ancora in valigia, e a pensarci forse è meglio se la lascio qua... se vedessero l'altra pistola morirebbero d'infarto. Ma dentro ho anche degli indumenti così la porgo a Luke.
-Aspettami giu. Dico e lui sorridente se ne va
Mi rivesto noto un sms sconosciuto ma lascio stare sarà Lewis, leggero più tardi. Prendo il borsone di pelle nero e scendo in reception
-Caroline io me ne vado. Voglio che a tutte le porte venga messo uno spioncino. Dico lasciandole le chiavi della stanza
-Va bene signora chiamo subito un'esperto.. dice prendendo in mano la cornetta telefonica
-Cancella i video prima, e tu qui non mi hai vista. La guardo negli occhi e vedo un po' di paura
-Si signora. Lascia la cornetta e va sul retro verso i computer
Esco dall'hotel e mi dirigo nella macchina che Santos mi ha mandato ieri, una Mustangs grigia.Luke mi fa un cenno con la mano e io mi avvio a casa di Brad almeno quel rompi coglioni la smetterà di torturarmi.

Ryan pov's
Sono nella stanza di Rox da solo a smanettare con il telefono. Ripenso all'accaduto di oggi e mi sento quasi in colpa. Ma sono arrabbiato con lei. Questo è il punto.
Mi manca.

Vedo dei fari verso la finestra spegnersi e così mi affaccio, vedo Luke prendere una valigia e subito dopo una Mustangs, che non ho mai visto,parcheggiare al seguito. Poi vedo scendere una figura dall'auto è vestita tutta in nero e faccio fatica a capire chi è. Porta un borsone sempre nero sulla spalla.
Da come però rivolge lo sguardo alla finestra la riconosco. Ha deciso di stare qui.

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