Capitolo 68

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-Arriva...
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-Ops amico scusami... dico ad uno degli amici del mio obbiettivo, quando faccio finta di cadergli addosso.Gli altri continuano a parlare indisturbati superandoci appena.
-Non ti preoccupare, anzi scusami tu. Ti sei fatta male? Dice il ragazzo difronte a me
-No non è niente.
-Lasciati offrire una birra almeno.. insiste
-Sei con i tuoi amici, non mi sembra il caso..
dico facendo finta di essere imbarazzata
-Non badare a loro se la caveranno senza di me il tempo di una birra.
-ok.. accetto
- abbocca il pesce eh! La voce metallica di Luke mi fa sorridere.
Entriamo allo Zeus e veniamo invasi da fumo, musica alta e ragazze che ballano attorno a dei pali.
Ci avviciniamo al bancone, sorrido nervosamente.
Tengo d'occhio il mio obbiettivo è seduto a tre tavoli da me.
-Non mi sono presentato, sono Edward.
-Oh ciao s-sono Ally. Dico sistemandomi meglio sullo sgabello.
Ordina un paio di birre.
-Arrivo subito. Dice sorridendomi e avviandosi al gruppo
-Roxanne goditi la birra al tuo ultimo sorso, andrà via la luce. Ci vediamo a casa.
Mi acciglio per le sue ultime parole...
-Sc-Scusa non mi sono abituato ancora. Oh ti saluta Jad.
Dice velocemente e ricambio.
Per lavoro mi tengo in contatto con i ragazzi... ma non so di Brad.

Edward torna e insieme beviamo la birra, sono all'ultimo sorso e il mio obbiettivo va in bagno.

-Scusa arrivo subito...
Edward mi sorride annuendo fermamente
Mi alzo e arrivo nel bagno, faccio uscire un uomo e mi infilo nel bagno dei maschi, mi abbasso e noto le scarpe del mio obbiettivo. Fischietta.
-Adesso! Luke mi avvisa e la luce si spegne, indosso i miei occhiali infrarossi e apro con un calcio la porta del bagno
-Ma che cazz- si blocca quando mi vede con una pistola puntata verso di lui
-Ehi sta calma... ok...
-Sta zitto coglione, dove sono i file del R18? Chiedo
-Te-te li darò ma lasciami vivere
-Dove cazzo sono?!? Urlo
-Cassetta di sicurezza n^ 1489 a New York...
-Bravo. Sparo.
Mi avvio all'uscita del bagno, c'è agitazione nel locale. Il proprietario cerca di tranquillizzare tutti, dicendo che è un corto circuito. Mi avvio verso la porta di uscita quando sbatto contro uno dei ragazzi che proteggevano il mio obbiettivo.
Non dico niente, potrebbero riconoscermi io non so chi sono loro.
-Sta attenta! Sbotta il tizio, ma quella voce io la riconosco, alzo gli occhi velocemente su di lui.
-Ryan.. sussurro
-Che cazzo ci fa lì? Luke si sta facendo la mia stessa domanda, fortunatamente non credo mi abbia riconosciuta.
Esco velocemente mi infilo in macchina da Trevis.

-Amore, sei stata bravissima.
Mi bacia ancora con l'adrenalina nel corpo.
Io non riesco a fare altro che guardare un punto fisso davanti a me corrugando la fronte.

-Ehi tutto bene? Trevis mi risveglia dai pensieri
-Niente Trevis andiamo... lui parte senza fare più domande.

Ryan pov's
Non sono riuscito a togliermi quella ragazza dalla testa tutta la sera. Ultimamente scambio troppe ragazze per Rox. Fino a quando non ho visto Gary in bagno con un colpo al cuore. Mi ha incuriosito, lei ha tanti modi ma al cuore non è mai successo... almeno questo è quello che sono riuscito a scoprire prima di entrare in questo gruppo. Il mio primo lavoro, la mia nuova vita, e già lei è arrivata a me. Non ha parlato, allora mi avrà riconosciuto..
Ho scelto il Messico. O meglio loro lo hanno scelto per me, coincidenze? Sta di fatto che a poco più di un mese dal mio trasferimento ho già l'ombra del nostro passato addosso.

-Rilassati...
La voce di Daisy mi catapulta alla realtà, cerca di eccitarmi, ma non ci riesco. Strano... o forse no.
Sposto la ragazza dai capelli blu con punte verdi e pelle ambrata al lato.
-Vai, non è giornata. Dico chiudendomi in bagno
-Anche ieri era così... la sento urlare. Sto per riaprire la porta per urlarle contro quando sento Edward entrare in camera
-Ehi Daisy c'è da divertirsi di la che fai vieni?
-Certo, qui non ho più niente da fare.. sento chiudere la porta e il silenzio cala nella stanza.
Mi faccio una doccia per togliere tutte le tracce di quella puttana di dosso. E cercare di ricordare il profumo di Roxanne.

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