Dove sei?

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- Imperatrice, i vostri consiglieri chiedono udienza -.

Rey aprì gli occhi e si chiuse momentaneamente alla Forza. Si trovava nella sala del trono, ma ben distante da esso, seduta per terra a gambe incrociate mentre cercava di stabilire un contatto con la Forza, lo sguardo di Kylo Ren addosso.
Velocemente si alzò dal freddo pavimento di acciaio e lisciò le pieghe della veste, raddrizzò le spalle e fece qualche passo indietro.

Si sedette sul trono.
Il contatto tra la sua pelle ed il marmo di cui esso era fatto le provocò dei piccoli brividi.
Kylo Ren si trovava a poco più di un metro di distanza, in piedi, e con la sua statura, la maschera e la postura militare incuteva pura paura nel giovane stormtrooper che era entrato per annunciare i consiglieri.

- Falli entrare - disse Rey.

Il soldato annuì, teso come un arco prima che la freccia sia scoccata, e camminò frettolosamente indietro verso la porta. La aprì, fece un cenno a coloro che stavano dall'altra parte di essa, e uscì in tutta fretta.

A Kylo Ren non sfuggì il sorrisetto compiaciuto dell'Imperatrice. Le piaceva incutere timore, le piaceva avere il controllo sulle persone e spprattutto le piaceva il potere di cui godeva.
Il luccichio di soddisfazione negli occhi di lei era indice di un amore perverso verso il Lato Oscuro della Forza e soprattutto verso il potere che aveva acquisito grazie nell'oscurità di cui ora era pervasa.

Lentamente, con quell'accenno di timore reverenziale che caratterizza tutti coloro che si sentono inferiori, dalla porta fecero la loro apparizione i consiglieri imperiali.

Un anno prima, alla nascita del nuovo Impero, Rey aveva protestato contro la proposta di avere dei consiglieri.
Non spartirò il trono con nessuno, aveva pensato più di una volta.
Aveva accettato di istituire un consiglio privato con conseguenti assemblee unicamente per evitare che coloro che attualmente ricoprivano la carica di consiglieri provassero a destituirla dal potere.

Avere il controllo su tutto e tutti era ben presto diventata la sua ossessione, la sua malattia. E la sua paura più grande era perdere il trono. Aveva e avrebbe fatto di tutto per impedire di essere privata del suo potere, non importavano i mezzi o le vittime.

I consiglieri si inchinarono uno dopo l'altro.
Erano in tre, due uomini e una donna. I due mancanti li aveva uccisi Kylo Ren durante uno dei suoi numerosi scoppi d'ira.
Si vociferava tra i corridoi che l'Imperatrice fosse presente quando il Sith aveva ucciso i due, e che lei non avesse spiccicato parola al riguardo se non un: "Pulisci tutto" dopo essersi goduta la scena, e ciò faceva davvero imbestialire sia gli ufficiali che i soldati.
Altre voci invece dicevano che il motivo dell'omicidio fosse stato un litigio tra l'Imperatrice e Ren, e che poi quest'ultimo, poiché non sapeva esprimere le proprie emozioni se non con la violenza, aveva colpito a morte i due consiglieri e distrutto la sala delle assemblee.
Altri invece mormoravano che in realtà fosse stata l'Imperatrice stessa ad ucciderli, ma la motivazione non era nota - o forse non c'era e basta -, e che poi Ren avesse fatto ricadere la colpa su di sé avvalendosi delle sue continue manifestazioni violente d'ira.

Fatto sta che dei cinque consiglieri originali ne rimanevano ancora in vita tre, due dei quali fortemente convinti che l'Imperatrice non solo dovesse abdicare ma addirittura morire, e l'altro troppo spaventato per avere delle opinioni proprie.

-Imperatrice Palpatine, la ringrazio a nome di tutti noi per aver accettato quest'udienza senza un giusto preavviso - cominciò a dire uno dei tre, gesticolando ampiamente.
Era basso e robusto, con un principio di calvizie e delle sopracciglia sorprendentemente folte. Indossava la divisa da Generale, con le medaglie al valore che brillavano sul petto.

Rey fece un gesto con la mano per intimargli di sorvolare i convenevoli e passare direttamente al dunque.
L'uomo, che si chiamava Klept - nessuno lo chiamava per nome -, annuì nervoso e guardò gli altri due al suo fianco, facendo un segno con la testa.
Aveva imparato nel corso degli anni che a farsi carico di parlare a nome di un insieme di persone si vende cara la pelle il più delle volte. Nell'Impero, chi aveva il potere poteva uccidere, spregiudicatamente e senza rimorsi, a volte anche senza un motivo, e dunque l'unico modo per vivere era non prendersi alcuna responsabilità, dalle più incombenti alle più ridicole.

The Empress - ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora