Vendetta

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- Cerca di non muoverti, okay? -.

Poe Dameron aprì gli occhi e cercò con lo sguardo il suo interlocutore ma la vista era oscurata dal fumo. Inspirò a pieni polmoni per poi crollare in un attacco di tosse.

- Sta' fermo, diamine... -.

Quando esattamente aveva perso i sensi? Non lo ricordava. L'unica cosa di cui era certo era che la scarica di adrenalina precedente ora era scomparsa e delle fitte acute di dolore lo pervadevano.
Cercò di respirare più lentamente, ma ciò non alleviò per niente la pressione schiacciante che sentiva sulla cassa toracica e il bruciore dove il sangue prima caldo ora secco aveva lasciato delle ferite aperte. Aveva la gola secca, la lingua impastata di sangue e saliva e nelle narici il terribile odore di carne bruciata.
Ci volle molto affinché i suoi occhi si abituassero alla luce del sole, ora non più alto nel mezzogiorno ma splendente all'orizzonte.

- Ho del bacta da qualche parte sul mio speeder. Vado a prenderlo, tu intanto cerca di non muoverti -.

Quella voce apparteneva ad un uomo, il timbro e la pronuncia gli sembravano familiari, ma non aveva che l'ombra del suo interlocutore proiettata tra terra, sangue e resti dell'Ala-X a cui ricondurla. Questa volta però diede retta alle parole che gli erano state rivolte ed evitò anche il minimo movimento.
L'altro uomo non doveva essersi allontanato molto, perché Poe udiva chiaramente il suo affaccendarsi attorno al veicolo e anche qualche imprecazione. Fece ritorno dopo appena pochi secondi con passo sicuro e si inginocchiò di nuovo accanto a Poe ma in modo che quest'ultimo non potesse vederlo in faccia.

- Hai perso molto sangue - disse, - Sei fortunato ad essere ancora vivo -.

- Chi sei? - rantolò il pilota con un filo di voce. Lo sforzo gli causò un altro attacco di tosse e una nuova fitta di dolore all'addome.
- Nessuno - rispose l'altro uomo, - Ti aiuterò affinché tu sia in debito con me -.

La voce di quell'uomo era sicura, le parole che rivolgeva erano poche ma tra esse non traspariva nemmeno una minima emozione. Sembrava un droide, fermo e preciso. Però Poe non poté non notare che le mani dello sconosciuto tremavano incontrollabilmente mentre usava il bacta per curarlo.

- Riesci a parlare? - chiese l'uomo dopo un po'.
Poe aprì la bocca e pronunciò poche rauche parole, notando con stupore che ora gli era meno faticoso parlare.
- Grazie - disse.
- Risparmia queste parole inutili. Non lo sto facendo per te ma per me, chiaro? - fu la risposta che ricevette.

Poe annuì piano mentre sentiva chiaramente l'effetto del bacta sulle ferite. A mano a mano che il suo salvatore lo medicava sentiva l'aria farsi più leggera e respirare gli era meno faticoso. La vista ormai gli era tornata del tutto, e riusciva a sentire il proprio cuore battere ad un ritmo regolare. Probabilmente la scorta di bacta di quell'uomo non era sufficiente a rimetterlo in sesto del tutto, ma almeno avrebbe accelerato la coagulazione del sangue e avrebbe impedito un'infezione.

- Hai una lastra di metallo conficcata nella gamba - constatò lo sconosciuto. - Non è molto grande, ma non posso dire che non possa averti reciso un muscolo o dei vasi sanguigni. Non posso togliertelo, non così. Senti dolore? -.
- No, non sento niente - rispose Poe.
- Bene. Adesso ti medicherò le ustioni, poi mi aiuterai a togliere quel pezzo dalla tua gamba -.
Il pilota annuì nuovamente, poi girò la testa dall'altro lato per permettergli di procedere.

- Non mi hai chiesto come ho fatto a ridurmi così - osservò Poe mentre il freddo bacta gli veniva applicato sul collo e sulla spalla sinistra.
- Oh, lo so già. È diventata più potente e spietata di prima - rispose l'altro.

Poe smise di parlare o di ascoltare ciò che lo sconosciuto stava dicendo. Al pensiero di quanto gli era accaduto si sentì sprofondare, il cuore ora appesantito dalla consapevolezza di aver perso per sempre Rey.
Per oltre un anno aveva negato che la stessa persona che per lui rappresentava una famiglia aveva trovato conforto nel Lato Oscuro di propria spontanea volontà; aveva ignorato il fatto che si fosse unita al Primo Ordine per sterminare i ribelli e fondare un nuovo Impero; le aveva perdonato la morte di Finn e di Leia, e di tutti gli altri compagni; aveva continuato a sperare che ci fosse ancora una possibilità, anche se minima, di ritrovare la stessa Rey di Jakku che aveva rappresentato per lui un'amica e una sorella.

The Empress - ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora