Ombre

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Rey aprì gli occhi.
Mise a fuoco il soffitto dei suoi alloggi, sbattè le palpebre, lentamente, gustando quel po' di quel tepore che ancora le intorpidiva le membra.
Allungò una gamba, poi l'altra, si girò su un lato cercando di sbrogliare il proprio corpo dal groviglio di lenzuola.

Facendo leva su un braccio, si mise a sedere, mentre con la mano spostava le ciocche di capelli dal viso.
Poi scostò con un movimento rapido il lenzuolo, e scese dal letto. Il contatto tra i suoi piedi nudi ed il freddo pavimento di acciaio la fece rabbrividire.
Sentendosi ancora prigioniera del sonno, fece pochi passi lontano dal letto, alla ricerca di qualcosa con cui coprire il proprio corpo nudo.

Trovò una veste appallottolata sul pavimento, la prese e se la infilò alla bell' e meglio. Poi si diresse lentamente verso la grande vetrata davanti a lei.

L'edificio che ora ospitava la più grande base logistica dell' Impero, nonché gli alloggi dell' Imperatrice, si trovava sopraelevato rispetto alle distese di verde che circondavano la base da ogni lato. Rey aveva impedito il disboscamento totale dell'area, nonostante non fosse molto vantaggioso un luogo dove la natura regnava incontrastata e selvaggia, perché in questo modo le veniva più facile canalizzare la Forza e sentirla attraverso la vita dietro le cortecce.
Rey abbracciò con lo sguardo tutta la struttura sottostante: i magazzini degli armamenti, la struttura ospedaliera, la caserma degli stormtroopers, il terreno spianato ideato per gli atterraggi pieno di Caccia-TIE e trasporto-merci disposti su molteplici file.

L'Imperatrice Palpatine sospirò piano, osservando il vetro che si appannava ritmicamente ad ogni suo respiro.
Suo malgrado, quello sarebbe stato il suo ultimo giorno nella base logistica di Atzerri.
Purtroppo, in una base come quella - cioè ideata esclusivamente per dare cure mediche, supporti materiali e rifornimenti - non era disponibile una scorta militare efficiente. Inoltre, la posizione sopraelevata degli alloggi imperiali metteva in pericolo la vita stessa dell' Imperatrice nel caso in cui ci fosse un attacco.

Non tornerò mai più qui, pensò Rey, e la consapevolezza di essere nel vero la rattristì ulteriormente.

Lei alloggiava in una struttura sotterranea, nel cuore della foresta del medesimo pianeta, nascosta da una struttura rocciosa massiccia, lontano dal cielo e dalla vita.
Questa collocazione aveva come unico scopo quello di impedire che l'Imperatrice potesse essere ferita o uccisa da terroristi con ideologie anarchiche.
Onori e dolori, come si suol dire.

Sulla sua testa dondolava la spada di Damocle.

L'unica possibilità che aveva per vivere nella vita erano le visite di routine nelle basi dei pianeti del Nucleo.
Ma anche per queste visite vi era grande disappunto tra i suoi consiglieri.
Spesso Rey si meravigliava di quanto fossero bravi a fingere di tenere davvero a cuore la sua vita.

L'unica condizione che le imponevano affinché potesse recarsi personalmente nelle basi per un controllo di routine era che fosse scortata da un manipolo di soldati e da Lord Ren.

Rey sbuffò, si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si allontanò dalla vetrata.

Ripercorse all'indietro quei pochi passi fatti, ritornò verso il letto, vi si infilò dentro, e si girò sul lato destro.

Per un po' rimase a guardare l'uomo addormentato a pancia in giù nell'altra metà del letto.
I suoi occhi correvano famelici dai capelli spettinati, lungo il collo, sulle spalle muscolose, giù lungo la schiena, fino ad ogni centimentro di pelle che il lenzuolo lasciava scoperto.

Lentamente, cercando di non svegliarlo, la ragazza si avvicinò all'uomo. Quando con il braccio sfiorò involontariamente la pelle dell'altro, un brivido la attraversò da parte a parte e sentì un calore diffondersi al basso ventre.
Chiudendo gli occhi, sentì la Forza pervaderla, e lasciò che essa guidasse i suoi sensi per condurla dove voleva.

The Empress - ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora