Diade

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Sollevò la spada laser, chiuse gli occhi e colpì con forza.

Prima che sfiorasse il fianco scoperto di Rey, prima che la lama tagliasse e bruciasse la pelle, prima che il colpo fosse inferto, per un breve fugace istante l'Imperatrice si voltò. Fu una frazione di secondo, talmente effimera da poter non essere mai accaduta. Eppure i loro occhi si incrociarono.

E in quel momento Ben esitò.

Un errore imperdonabile, per il quale incolpare il suo cuore ancora legato a quello di Rey.

Ben si morse il labbro inferiore fino a sanguinare mentre delle scariche elettriche percorrevano tutto il suo corpo. Era doloroso, in modo indicibile, ma non quanto vedere Rey davanti a lui con un dolce sorriso in volto e gli occhi dei Sith.

Si piegò in due per il dolore e lasciò andare la presa dalla sua arma. Gli fischiavano le orecchie, aveva le membra doloranti e il punto in cui si era morso il labbro sanguinava riempiendogli la bocca di un sapore metallico.

- È questa la decisione che hai preso? - gli chiese Rey, ora interamente rivolta verso la sua preda piegata per terra. Lo guardava con lo stesso sguardo di un predatore famelico che osserva incuriosito una nuova preda prima di attaccare. I suoi passi erano lenti, i movimenti sicuri e la sua voce fredda come ghiaccio.

Ben non si mosse, lo sguardo fisso sulla terra e sui sassi che gli tagliavano i palmi delle mani. Il suo cuore batteva senza sosta, furioso, mentre tutto attorno i rumori della battaglia si facevano sempre più distanti.

Da un lato i ribelli, dall'altro gli imperiali.

Corpi che cadevano come birilli, che si rialzavano, che correvano e che si congelavano nella stretta della morte.

Qual era il senso in tutta quella distruzione, in tutto quel groviglio di corpi in lotta per la sopravvivenza al grido di un ideale comune, in quell'ammasso di arti, sangue, fiamme e grida?

- Guardati attorno, Ben - gli disse Rey.

Ma l'uomo tenne lo sguardo fisso a terra, impassibile.

Allora l'Imperatrice sollevò un braccio e ad un suo gesto Ben fu sollevato di pochi metri per la gola. L'uomo tossì e cercò di divincolarsi da quella presa, ma più cercava di sfuggirle più gli mancava ossigeno.

- Guardati attorno! -.

E Ben lo fece.

- Questa è la realtà, Ben - continuò Rey. - Uccidiamo per vivere, moriamo per rinascere: questo è quello che siamo. In questo mondo maledetto, l'unica cosa che può salvarci è una pace maledetta -.

Rey abbassò nuovamente il braccio e Ben cadde a terra sulle ginocchia, la bocca aperta che chiedeva ossigeno.

Vide Rey allontanarsi di pochi passi, ora ben poco interessata alla battaglia, afferrare con una mano l'elsa della sua spada per poi girarsi di nuovo verso di lui. Sentiva il suo sguardo addosso, e bastava quello a fargli mancare il respiro.

- Alzati - gli ordinò Rey.

Ben obbedì e lentamente si sollevò da terra, rifiutandosi tuttavia di incrociare lo sguardo con quello di lei. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare di esitare un'altra volta. Era consapevole del fatto che non solo il suo futuro ma quello della galassia intera dipendevano dalle scelte che avrebbe fatto. Ed era consapevole di non poter condannare la galassia alla tirannide insensata di Rey per salvare un amore che era destinato a sgretolarsi.

The Empress - ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora