Kylo Ren si piegò su se stesso.
Una fitta lancinante allo stomaco gli causò un breve lamento. Digrignando i denti, raddrizzò la schiena nonostante le fitte che gli attanagliavano il torace e provò a non perdere la concentrazione.Non posso fallire.
Sapeva che Rey si trovava nei suoi alloggi, incosciente e al sicuro, e ciò lo faceva sentire sollevato.
Ma doveva trovare un modo per impedirle di stabilire un contatto con il Lato Oscuro della Forza. Doveva impedire che lei permettesse all'oscurità di avere il sopravvento.Chiuse lentamente gli occhi e ispirò profondamente.
Gli avvenimenti di poche ore prima lo avevano turbato.
Il Lato Oscuro stava conducendo Rey ad una progressiva perdita di se stessa.L'oscurità la sta consumando.
Kylo Ren sapeva cosa fare per impedire ciò.
Ma non sapeva se ciò che aveva intenzione di fare avrebbe previsto la protezione di una persona fragile o la chiusura in una gabbia di un animale selvatico.Rilassando i muscoli tesi, Ren svuotò la mente di ogni minimo pensiero.
Aveva sentito l'amaro in bocca quando si era reso conto del destino di Rey, soprattutto con la consapevolezza di non avere la forza di fare nulla al riguardo.
Kylo Ren non può aiutarla, aveva pensato, ma Ben Solo potrebbe.Un brivido percorse la sua schiena quando percepì il Lato Chiaro della Forza invaderlo, valicando le barriere ormai messe da parte, circondandolo, abbracciandolo.
Era meno doloroso del previsto.
Come se avesse ritrovato dopo tanto tempo una cosa perduta.Non poteva allontanare da Rey l'oscurità servendosi della medesima.
Il pensiero di dover riabbracciare il Lato Chiaro non l'aveva reso affatto felice, e anzi una parte di lui avrebbe voluto manipolare l'oscurità anche a costo di pagare con la propria vita.
Ma il pensiero della clessidra che toglieva a Rey sempre più vita mano a mano che lei abbracciava sempre di più l'oscurità lo indusse a prendere quella decisione.
Forse non era il miglior modo, e di sicuro non il meno doloroso, ma la speranza di poterla salvare prevaleva sulla razionalità di Kylo Ren.Non appena la Forza si destò in lui, potente e familiare, l'uomo cercò di trovare la parte di sé che non aveva mai perso.
Ben Solo si identificò completamente con la Forza che lo circondava, vi si immerse, si aprì ad essa.
La Forza è con me, io sono con la Forza.Sospirò piano.
La Forza è con me, io sono con la Forza.
* * *
Rey aprì gli occhi, sbattè più volte le palpebre e mise a fuoco il soffitto dei suoi alloggi. Subito una fitta le attanagliò lo stomaco, costringendola a raggomitolarsi in mezzo al groviglio di lenzuola. La testa le faceva talmente tanto male che la ragazza pensò che stesse per esplodere. Aveva gli arti indolenziti, e non ricordava quasi nulla di quanto fosse successo quel giorno, o il giorno prima - nella base sotterranea, senza la luce naturale, era difficile stabilire lo scorrere del tempo.Si tirò su a fatica, respirando pesantemente, e con uno sforzo che le risultò sovrumano scese giù dal letto. Si trascinò fino al bagno, massaggiandosi le tempie nel vano tentativo di migliorare la sua situazione. Si posizionò davanti al lavandino poggiandosi con entrambe le mani ai bordi, e guardò il proprio riflesso allo specchio.
Non vi era nulla di vagamente umano nell'immagine che lo specchio le restituiva.
Rey strinse i denti, ignorò le fitte dolorose al torace e si sciacquò il volto. L'acqua fresca che scivolava sulla sua pelle ebbe un effetto di refrigerio per qualche secondo. Si sforzò di ricordare cosa l'avesse ridotta in quello stato, ma i pochi sprazzi di ricordi che aveva sembravano svanire quanto più lei cercava di afferrarli. La ragazza si lasciò sfuggire un lamento quando una fitta, più dolorosa delle precedenti, la costrinse a piegarsi in due. Aiutandosi con le mani, riuscì ad alzarsi e ad uscire dal bagno.
Aveva la gola secca ed il respiro pesante, e anche la paura di stare per morire.
Che stupidaggine, pensò.
Si trascinò fino al centro della stanza e si sedette per terra a gambe incrociate. Nonostante il dolore, respirò profondamente e liberò la mente. Sondava tutto ciò che la circondava, l'equilibrio esistente in ogni cosa, per cercare di stabilire un contatto con la Forza. Di solito le bastavano pochi secondi poiché era la Forza a cercarla, e lei abbracciava il Lato Oscuro, permetteva all'oscurità di guidare i suoi passi e aprire i suoi occhi. Ma in quel momento non riusciva a stabilire un contatto con la Forza.
Lo sentiva, il Lato Oscuro, potente e così vicino che sembrava di poterlo afferrare tra le dita. Eppure Rey non riusciva ad aprirsi all'oscurità. Sembrava come se fosse stata inglobata all'interno di una bolla protettiva, e privata della possibilità di manipolare la Forza.
Rey aprì gli occhi e imprecò sottovoce, battendo un pugno per terra.
Non le era mai accaduto prima di allora di non riuscire a stabilire un contatto con la Forza, e dubitava fermamente che il motivo fosse la condizione in cui si trovava. Cercò di rialzarsi mentre nella sua testa si formavano mille pensieri confusi, si diresse verso il letto e cercò qualcosa dietro il materasso. Una volta trovato ciò che stava cercando, lo afferrò con dita trepidanti e lo cacciò fuori dal suo nascondiglio. Rey rimase ad osservare l'impugnatura della sua spada laser, l'acciaio che rifletteva il suo volto. Raramente l'aveva impugnata durante quell'anno in cui l'Impero era rinato, e ora che la stringeva tra le dita sentì un calore diffondersi nel petto.
Rigirò l'arma tra le dita, e poi l'accese.
La lama nera sibilò minacciosa, rompendo il silenzio nella stanza. Anche senza l'ausilio della Forza, Rey riusciva a percepire l'instabilità del cristallo Kyber al suo interno, e sentiva un'affinità inesplicabile verso l'arma. Fece roteare la lama davanti a sé, guardando con occhi famelici la pericolosità della spada. Sembrava come se l'arma la stesse chiamando e la stesse invitando a trovare una vittima in cui affondare la lama.
Rey rispose a quel richiamo.
Sapeva esattamente chi avrebbe saggiato la potenza di quella spada.
All'improvviso una voce dietro di lei pronunciò il suo nome. Suonava come un richiamo da parte di una persona troppo lontana, ma anche come la richiesta di una certezza.
- Rey? -.
Quella voce.
Per quello che parve un secolo Rey rimase come pietrificata. Era sicura che non avrebbe mai più sentito quella voce. Eppure, eccola lì, che chiamava il suo nome.
La ragazza sbarrò gli occhi e per un attimo si dimenticò come si respira.- Rey? -.
Di nuovo quella voce.
Non poteva essere reale. Eppure lo era, talmente irreale da essere vero.
La ragazza ritrasse la lama della spada. Le sembrava di vivere dentro un sogno senza fine.
Lentamente, ancora attonita, si voltò nella direzione da cui era giunta la voce.Rimase a fissare l'uomo davanti a lei, senza riuscire a spiccicare parola.
Com'é possibile?
Non riusciva a muoversi, a parlare, né tanto meno a pensare. Rabbrividì.Dopo quelli che parvero minuti interminabili, si riscosse dal suo stato di trance.
- Non pensavo che ti avrei rivista, Rey- disse l'uomo, facendo un passo in avanti.
- Nemmeno io, Finn -.
Rey guardava quell'uomo, quel volto, quegli occhi così buoni da farla impazzire.
La ragazza avrebbe preferito mille volte degli occhi cattivi, arrabbiati, accusatori. Era un supplizio ricambiare quello sguardo e non trovarvi del rancore, o dell'odio, o qualunque altra cosa che lei meritasse di ricevere.Non fece nemmeno in tempo a dire qualcosa, qualsiasi cosa, che la figura di Finn si dissolse davanti ai suoi occhi nell'esatto momento in cui la porta si spalancava per far entrare un Hux molto agitato.
Rey si voltò di scatto, puntando la spada contro l'intruso che sobbalzò spaventato.- Imperatrice Palpatine - disse Hux posizionandosi ad una certa distanza dalla lama nera. - Spero di non disturbare ma... -.
Rey ritrasse la spada.
- Mia signora - riprese a dire Hux, - ho ragione di credere che Lord Ren stia complottando contro di lei -.
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The Empress - Reylo
FanfictionEstratto: - E' ora che ciò che è vecchio muoia - le rispose Kylo Ren. Non era ancora finita. - Snoke, Skywalker...- continuò, accennando pochi passi verso Rey, - I Sith, i Jedi, i ribelli, che tutto muoia -. Ora era così vicino che Rey poteva perce...