La notte degli intrighi

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Poco tempo prima.
Notte, 23:48.
Base Imperiale Alpha.
Alloggi del Generale Hux.

Armitage Hux fissava il soffitto dei suoi alloggi, sovrappensiero.
Steso dentro il letto, con un braccio attorno alle spalle di Camila Vren, respirava piano e pensava, del tutto indifferente ad una possibile notte di insonnia.

Era riuscito ad origliare, poche ore prima, la discussione tra Kylo Ren e l'Imperatrice, e ora la sua mente vagava alla ricerca di un modo per sfruttare quanto appreso dalle parole di Ren.
Voleva l'Imperatrice morta e desiderava anche incastrare Lord Ren in un complotto ma una escludeva l'altra.

Se avesse aspettato troppo tempo probabilmente il Sith avrebbe vuotato il sacco con la Palpatine e avrebbero trovato un modo per evitare l' autodistruzione dall'Imperatrice.
Se invece avesse dichiarato Ren colpevole di aver nascosto una verità così cruciale all'Imperatrice, il Sith sarebbe stato eliminato ma Rey sarebbe sopravvissuta.

E così aveva optato per l'eliminazione dai giochi di Kylo Ren.
Gli sarebbe bastato dire che il Sith aveva nascosto il fatto che l'oscurità avrebbe consumato l'Imperatrice fino a farla morire, poi le paranoie di quest'ultima avrebbero fatto il resto.
Era sicuro poi di poter contare, dopo l'eliminazione di Kylo Ren, sull'incapacità di autocontrollo dell'Imperatrice che l'avrebbe uccisa.

Un effetto domino interessante.
E la parte migliore era che nessuno avrebbe mai potuto ricondurre tutto ciò a lui.

E poi c'era un altro fattore importante da considerare: Camila.
Ammettere che lei fosse essenziale per la buona riuscita del suo piano veniva molto difficile ad Hux.

Per lui Camila Vren era del tutto inutile e totamente sacrificabile, ma il caso voleva che facesse parte del consiglio imperiale, che nutrisse un'ammirazione particolare nei suoi confronti e che fosse straordinariamente manipolabile.
Grazie a lei Armitage era venuto a conoscenza del fatto che uno degli altri due consiglieri, Zal Branner, aveva in mente un colpo di Stato.

Per essere del tutto sincero, Hux non avrebbe mai sospettato di Branner, e difficilmente riusciva a capacitarsene. Ma aveva il timore che il consigliere potesse riuscire a prendere il potere prima di lui, e non poteva permettere che ciò accadesse.

Mentre rimuginava su tutto ciò, la donna al suo fianco aprì gli occhi e si lasciò sfuggire uno sbadiglio impressionante.
- Non riesci a dormire? - gli chiese allungano un braccio per attirarlo a sé.
Hux a malavoglia prese la mano di Camila tra le sue e vi posò un bacio, nascondendo una smorfia.

La donna sorrise tra sé e sé, poi fece leva su un gomito e poggiò il peso sull'avambraccio per guardarlo in volto.

- Come potrei dormire - disse Armitage - dopo una giornata del genere? -.
- Pensi ancora a quello che ha detto Lord Ren? -.
- Non chiamarlo Lord quando sei con me. Non merita un tale titolo -.
- Giusto - assecondò l'altra giocherellando con una ciocca di capelli.

- Ovvio che ci penso ancora, Camila. Tu non faresti lo stesso? - le chiese.
- Non saprei. Sei sicuro di quello che hai sentito? -.
- Sì, mia cara -. Hux cercò in tutti i modi di non far sembrare quelle parole velenose come le aveva pensate.

- Quindi se l'Imperatrice Palpatine continua a permettere al Lato Oscuro di prevalere sulla sua coscienza... - iniziò a dire Camila.
- Prima o poi morirà -.
- Perfetto -.
- Già -.
- Quindi dobbiamo solo aspettare? -.
- No -.

Camila lo guardò confusa e per un attimo smise di attorcigliarsi attorno alle dita ciocche di capelli.

- Kylo Ren - e Hux disse quel nome con tale disprezzo che lo stesso se ne soprese, - prima o poi glielo dirà, e allora lei smetterà di usare la Forza o qualsiasi cosa faccia -.
- Capisco - mormorò Camila
Non si direbbe, penso Hux.

The Empress - ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora