La figlia segreta di Gellert Grindelwald.|Sospesa|

Capitolo 26.

Alzo lo sguardo ed era Daniel. Per fortuna. Gli faccio un segno di entrare in camera mia.

-Allora.. dico per cominciare un discorso

-Ho sentito tutto,ti ricordo che sono un insegnante. Ho i miei segreti dice asciugandomi la lacrima dagli occhi.

-Che dovrei fare? dico buttandomi a peso morto sul letto.

-Fatti guidare dal tuo cuore. dice Daniel.

-Uhm..okay. Comunque voglio chiedere a mio padre quando inizieremo a fare fuori i no-mag o babbani.

-Okay... io vado nella tua libreria. dice Daniel

-Se vuoi la puoi affittare, 100 euro all'ora dico ridendo e scappando.

Corro via per non essere presa da Daniel ma inciampo nelle scale e rotolo fino ad arrivare nella braccia morbide di Draco.

-Grazie... dico alzandomi

-Di niente,tutto okay?

-Si dico facendogli un sorriso.

Vidi mio padre alla finestra e mi avvicinai.

-Papà

-Dimmi piccola

-Quando inizieremo la...uhm? disinfestazione? dico ridendo

-Oggi,precisamente ora. ribatte subito

-Non potevo sentire notizia migliore. Come siamo divisi? dico

-Ci saremo solo io,te e Draco.

-Ma...Tom?

-Tom,se ne sta andando come è già successo. dice ridendo.

-Cosa?!??! dov'è?? urlo

-In cima alla fortezza.

Mi teletrasporto e vedo lui che se ne sta per andare.

-TOM.

-Vai pure da Draco. dice offeso

-Ma Tom... dico senza scusa

-Non poteva funzionare tra noi. Sono troppo invidioso del potere di tuo padre e di te. dice spostando il suo sguardo su di me.

-Io... aspetta cosa...??? dico confondendomi

-Tu devi essere mia...ora. dice avvicinandosi.

Si avvicina e mi bacia non era un bacio voluto. Io ero costretta. Inizia a toccarmi ovunque.

-T-tom smettila...

-So che mi vuoi.. e mi avrai dice continuando.

-Basta. dico

Non si fermava e mi teneva stretta.

-AVADAAA KEDRAVA.

Senti questa frase e una 2 luci verdi coprirono interamente Tom che scomparì. Io caddi a terra.

Mi girai ed erano mio padre e Draco. Quest ultimo corse da me e vide che avevo un pò la maglia strappata.

Si tolse la giacca e me la mise sulle spalle. Mi aiuto ad alzarmi. Ero scandalizzata.

-Me lo dovevi dire prima! urlò mio padre.

-Io...scusa..non pensavo che...se ne stava andando... scusami... dissi piangendo.

Quasi caddi a terra,ma Draco mi prese a sposa e mi porto in camera mia. Mi tenevo stretta al lui...era così bello.

Mi poggiò delicatamente sul letto.

-Mi dispiace,dovevo proteggerti...sapendo contro che rischio andavi... dice Draco

-è tutto okay...

-no...non me lo perdonerò mai ribatte

Mi dispiaceva vederlo così ma non ero brava a consolarlo, non in questa situazione. Quindi poggio le mie mani delicatamente sul suo viso mi avvicino e gli lascio un bacio.

Mi guarda attentamente con quei suoi occhi chiari. Si avvicina e continua a baciarmi. Lo volevo ma ero ancora sconcertata quindi mi stacco delicatamente.

Bussano,entra mio padre che chiede a Draco di uscire e si siede sul letto.

-Mi dispiace aver alzato la voce.. dice

-okay.. dico non guardandolo.

Lui mi poggia la sua mano sulla spalla e rimane affascinato.

-cosa? dico guardandolo

-i tuoi occhi sono così belli quando sono uguali ai miei.

-perchè quando non lo sono no? dico ridendo e offendendomi

Lui ride.

-Se non vuoi venire puoi stare qui tranquillamente. dice

-Nono.Voglio venire. dico determinata

Lui esce e io mi cambio. Dopodiché esco dalla camera e mi avvicino a Draco e mio padre.

-Tu e Draco andrete vicino al teatro. Dobbiamo uccidere i babbani meno visibili okay? dice mio padre

-Si. dico

Io e Draco ci teletrasportiamo. Vediamo dei babbani mezzi ubriachi.

-Mi fate schifo.. dico guardandoli

Faccio un cenno a Draco e li uccidiamo. È stato così bello. Poi ci spostammo e vidimo un ragazzino piccolo solo.

-Ti sei perso? dice Draco abbassandosi.

-Chi sei Tizio. Io non parlo con gli sconosciuti. dice il piccolo cercando di di colpire Draco ma io lo blocco.

-Stupido ragazzino no-mag. Dico e gli punto la bacchetta.

-Possiamo evitarlo... oppure no. dice Draco.

-Dai scappa dico togliendo la bacchetta.

Il bambino corre a gambe elevate. Avevamo finito di fare quelli più esposti.