Mi sveglio a causa del troppo freddo e inizio a tossire.
Jimin dorme indisturbato accanto a me e cercando di non svegliarlo prendo il termometro dal comodino per misurare l febbre: 39.50 è salita invece di abbassarsi, cavolo.Mi libero dalla sua presa e scendo barcollante in sala per avvicinarmi al mobile dove teniamo le medicine. Ne prendo una e poi vado in cucina per prendere un bicchiere d'acqua per mandare giù la pasticca. Una volta fatto ritorno in camera e fortunatamente Jimin dorme, mi ridarà io accanto a lui e resto per un periodo indeterminato a guardarlo, a guardare le sue labbra piene, i suoi lineamenti perfetti e delicati che ti attraggono, i capelli castani che gli si schiacciano sulla fronte e sorrido alla vista. Cerco di attaccare nel migliore modo possibile il mio corpo al suo per sentire calore e lui non perde tempo per ripigliare la sua mano intorno i miei fianchi e stringermi a me "Ti avevo detto di chiamarmi se ti fosse servito qualcosa." dice con ancora gli occhi chiusi.
"Non volevo svegliarti." dico "E comunque sto bene quindi tranquillo."
Non dice più nulla, si limita a sospirare e stringermi ancora a lui.
Stando qui, ora con Jimin non mi viene per nulla in mente Soo. Ormai ne ho quasi la certezza : Soo sta sparendo dalla mia vita mentre Jimin sta cominciando a farne parte in un modo differente risposto a prima.
Sorrido e poggio il viso sul suo petto "Grazie oppa." sussurro con voce flebile prima di cadere in un sonno profondo.
Mi sveglio poche ore dopo e sono da sola nel letto. Inizio a tossire continuamente e per poco non sputo fuori anche l'anima.
Jimin entra in camera per controllare e quando mi trova sveglia si siede accanto a me "Come va?""Meglio..." dico "Però mi è venuta anche la tosse."
Senza dire nulla Jimin prende il termometro per controllare a quanto stia la febbre "Si è abbassata, ora è a 38" non rispondo e mi limito a chiudere gli occhi "Vuoi qualcosa da mangiare?" chiede ed io annuisco.
Se ne va per poi ritornare poco dopo con un vassoio con sopra un cornetto, un succo d'arancia e la medicina.
"Hai già fatto colazione?" chiedo io.
"Sono le undici, io mi sono svegliato alle nove."
"Ah ok...Jimin..."
"Si...?"
"Non preferisci andare a scuola e stare con la tua ragazza invece che rimanere qui?" chiedo addentando il cornetto.
"No che non lo preferisco! E poi ho lasciato Jennie."
"Davvero?!"
"Si...ormai non c'era più nulla tra di noi." spiega e io sospiro.
Perchè mi sento rilassata dal fatto che lui abbia lasciato Jennie?
"Allora oggi abbiamo tante cose da fare." dice sfregando le mani.
"Ovvero?"
"Giocheremo a carte, a qualche gioco da tavolo...non devi annoiarti!" dice sorridente.
"E se ti dicessi che voglio solo rimanere sdraiata nel letto tranquillamente?"
"Che barba che sei!" sbuffa.
"Jimin capisco che tu voglia tirarmi su, ma proprio non ce la faccio. Per poco la testa non mi scoppia, per vari motivi." sussurro quest'ultima frase ma lui mi ha sentita.
"Quali sono i motivi?"
"Il mal di testa e i tanti pensieri." dico poggiando il vassoio sul comodino e sdraiandomi.
"Che tipo di pensieri?" chiede con un ghigno.
"Non sono affari tuoi." sentenzio "Ora se non ti dispiace ho bisogno di silenzio."
STAI LEGGENDO
My best friend
Fanfiction[COMPLETATA]Tre migliori amiche hanno un'appartamento vicino la loro università...ma se si trovassero indietro con le spese e ricevessero lo sfratto? Il loro migliore amico sarebbe disposto ad ospitarle a casa sua? E se oltre a loro ci fossero altri...