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Ieri ho passato tutta la giornata con Jimin tranne quando è andato ad allenarsi per la partita con la squadra.

Anche prima passavo molto tempo con lui ma negli ultimi giorni c'è tutt'altra atmosfera. Sono numeroso le volte dove ci ritroviamo a fissarci e tante altre sono le volte dove stiamo quasi per baciarci ma in un modo o nell'altro Jimin fa sempre in modo di evitato e io ancora non capisco se ne sono sollevata o delusa.

Soo mi ha chiamato due volte nell'arco della giornata e quelle sue conversazioni sono state corte e fredde.

Ora mi sto lavando i denti mentre cerco di non sputare tutto il dentifricio a causa di Jimin che continua a farmi il solletico, nonostante le numerose gomitate che gli lascio sui fianchi.
Appena mi sciacquo la bocca inizio a dargli dei piccoli pugni sul braccio e lui mi carica sulle spalle per poi buttarmi sul letto e continuare a farmi il solletico "Ti prego ba-basta!" dico mentre mi dimeno per cercare di liberarmi dalla sua presa. Lo sento ridere di gusto e poi blocca i miei polsi sopra la mia testa e il suo viso è ancora una volta a pochi centimetri dal mio, mi sposto di poco e gli bacio una guancia per poi mordergliela per farlo ridere "Togliti." non risponde e continua a guardarmi fissa negli occhi "Jimin togliti o faremo tardi." dico cercando di opporre resistenza alla sua presa.
Si alza da sopra di me e mi tende una mano per aiutarmi ad alzarmi "Vado io in bagno tu cambiato qui." dico ancora e dopo aver preso i vestiti entro in bagno.

Mi cambio e indosso una semplice maglia nera con sopra un giubotto dello stesso colore e dei Jeans blu scuro a vita alta che tendo fermi con una cinta dalla cinghia oro, ai piedi metto un paio di scarpe bianche e lascio ricadere i miei capelli scalati lungo le mie spalle.

"Pronto?" chiedo uscendo dal bagno.

"Da una vita! Sei tu che ci metti troppo." dice prendendo lo zaino, gli faccio una pernacchia e scendo di sotto dove poi con gli altri usciamo di casa e ci dirigiamo a scuola.

"Ci vediamo direttamente oggi a casa ragazzi." lo salutiamo io e le ragazze.

"Ciao." insieme si allontanano e ci dividiamo per arrivare alle nostre classi "Jo!" sento una voce chiamarmi.

"Oh Soo." dico girandomi.

"Come mai non mi hai aspettato all'entrata?" chiede.

"Oh scusa..."

"Tranquilla." dice sorridendo e poi suona la campanella della prima lezione "Vado in classe, a dopo." mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va mentre io mi dirigo nella mia classe e mi siedo sempre al solito posto.

Il professore inizia subito a spiegare e io non seguo per nulla la lezione.

Oggi ancora una volta oggi io e Jimin ci siamo ritrovati faccia a faccia e io ho provato più sensazioni nel trovarmi a cinque centimetri dal viso del mio migliore amico che in un bacio dato dal mio ragazzo. Come ho già detto io penso proprio che il mio cuore abbia scelto ma la mia testa proprio non vuole, si rifiuta di lasciare Soo, di farlo soffrire, lui ci tiene a me ma evidentemente io non tengo a lui quanto lui tiene a me. Quello che lui prova nei miei confronti io li provo verso Jimin. Non posso continuare a prendere in giro me stessa e Soo. Devo riuscire a trovare un modo per lasciarlo, ma alla fine non c'è un modo per lasciare una persona.

"Jo sbrigati!" mi urla contro Ilary.

"Ecco arrivo." posso il cellulare bello zaino e le seguo verso la fermata dell'autobus per poi andare al bar per lavorare, chissà se come tutti i giorni Jimin verrà a prendere il solito cappuccino.

Arrivate inizia la solita routine, Lyla e Ilary per i tavoli e io dietro il bancone.

Le ore passano ed è quasi ora di chiusura, evidentemente Jimin avrà avuto parecchi impegni.

Oppure non gliene importa nulla.

Mi rigo dalla parte opposta del bancone, dove si posizionano i clienti e inizio a pulire quando due mani si posizionano sui miei occhi. Un sorriso si fa strada sul mio volto e subito mi volto per abbracciare la persona a cui appartengono quelle mani "Hey, che hai?" chiede ridendo "Non ci vediamo da poche ore mica da una vita." dice accarezzandomi i capelli.

"S-Si hai ragione." dico allontanandomi "Perchè sei venuto ora? Tra poco chiudiamo."

"Perchè stasera io e te usciamo." dice contento.

"E dove andiamo?" chiedo "E poi devo anche andare a casa per cambiarmi."

"Non c'è n'è bisogno, non è nessuno posto particolarmente stravagante."

"Dove andiamo?" chiedo ancora.

"Lo vedrai, puoi lasciare il lavoro poco prima?" chiede.

"Non lo so i-"

"Si può. Ci pensiamo noi qui." si intromette Lyla "Andate."

"Sicure?" chiedo per accertarmi.

"Si tranquilla. A casa lo portiamo noi il tuo zaino." risponde sorridente.

"Grazie." sorrido "Vado a posare il grembiule e arrivo." mi rivolgo a Jimin.

Entro nello spogliatoio e mi tolgo il grembiule per poi tornare da Jimin "Andiamo."

"Perfetto, ciao ragazze." saluta e anche io le saluto.

Andiamo in macchina e inizia a guidare mentre io cerco un possibile cartello o qualcosa di familiare che mi faccia capire dove stiamo andando, fino a quando non noto un cartello "Stiamo andando al bowling!" dico sorridente.

"Esatto." risponde.

"Non vedo l'ora." sorrido ancora "Ti batterò." dico sicura e lui non controbatte.

Da quando insieme ci siamo trasferiti in questa città venivamo quasi sempre qui, poi però abbiamo perso l'abitudine di venirci. Sono contenta che ora ci stiamo andando.

Quando arriviamo scendiamo dall'auto ed entriamo nella struttura per poi prendere le scarpe apposite e posizionarci davanti una pista "Allora..." inizia "Facciamo uno scommessa."

"Va bene." acconsento "Se vinco io sarai il mio schiavo per una settimana."

"Ci sto, il mio invece lo saprai poi." dice con un ghigno e io non so se essere impaurita o meno.

"Occhio a quello che fai." dico allungando la mano "Tranquilla." dice afferrando la mia mano e facendomi un'occhiolino.

"Che la sfida abbia inizio." diciamo insieme e poi iniziando a giocare.

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Spazio autrice:
In che cosa consiste il premio di Jimin?
Lascio il tutto alla vostra immaginazione. Grazie per aver letto anche questo capitolo, se vi fa piacere lasciare una stellina e commentate, grazie a tutti/e♥️.

My best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora