<< Sp-spogliati bambola >>. << Scordatelo, lasciami andare brutto maniaco >> tentai di sorpassare lo sconosciuto, ma la testa prese a girarmi e solo allora capii che mi aveva sicuramente messo della droga nel bicchiere, prima. << Fallo e basta >> mi intimò, l'alito gli puzzava di whisky. << Ho detto di no! >> urlai cercando di divincolarmi, ma fu questione di un attimo: la sua mano mi colpì con forza il viso causandomi un dolore lancinante.
Driiin - Driiin
Mi svegliai di soprassalto e allungai la mano verso il comò per spegnere la sveglia. Era una di quelle tradizionali perché con quelle più tranquille avevo provato, ma ogni volta finivo per riaddormentarmi senza nemmeno disattivarle. Mi strofinai la faccia dirigendomi verso il bagno, allo specchio il mio riflesso era orribile: avevo delle profonde occhiaie, i capelli castani arruffati e il volto pallido. << Fantastico >> borbottai mentre attivavo il getto della doccia. << Tesoro sei sveglia? Per le dieci devi essere pronta >> la mia famiglia è sempre stata fortemente credente, per cui ogni domenica ci incontravamo tutti in chiesa. << Si mamma, sono in bagno! >> le urlai di rimando prima di immergermi sotto l'acqua bollente.
...
Dopo la messa, i nonni, gli zii e mia cugina sono venuti a pranzo da noi ed io mi sentivo a mio agio come al solito. Lucia spesso si lamentava delle lunghe giornate in cui era costretta a stare in famiglia, diceva di annoiarsi, io invece lo trovavo magnifico. << Sai cara Diana, quando avevo la tua età i ragazzi mi facevano la corte, ma io li rifiutavo tutti! >> mi disse la zia Ludmilla che amava raccontare aneddoti. << Ah si? >>, << Si, però vedevo le mie coetanee quando soffrivano dopo aver litigato con il proprio fidanzato e come erano a pezzi se venivano scaricate per un'altra >> mi spiegò. << Si, lo sappiamo mamma. Avevi paura, ma quando incontrasti papà fu amore a prima vista >> la interruppe mia cugina alzando gli occhi al cielo. << Amanda cara, non hai idea di cosa provai quando lo vidi per la prima volta! >> queste parole mi provocarono una stretta allo stomaco e le immagini del giorno precedente mi balenarono in mente. << Meraviglioso, sul serio. Io sono sazia, Diana ti va di farci una passeggiata? >> mia cugina mi stava supplicando con lo sguardo, per cui trattenni una risata e annuii.
<< Grazie mille Diana! >> mi disse una volta fuori casa, << di nulla, so quanto ti stomachino le sdolcinatezze >> dissi ridendo. << Non schifo l'amore, sia chiaro, ma siamo nel ventunesimo secolo e se un ragazzo ti piace al massimo gli chiedi il numero. Non è più come prima >> mi parve di sentire una leggera nota di malinconia nella sua voce. Io scrollai le spalle mentre iniziai ad attraversare la strada, << che devo dirti? Non ci capisco molto di ragazzi >>, << Diana attenta! >> mi urlò mia cugina ancora ferma sul marciapiede e quando mi voltai vidi una macchina che correva spedita nella mia direzione e cacciai un urlo chiudendo gli occhi. L'impatto però non arrivò, perché qualcuno mi afferrò prima che il veicolo potesse investirmi, scaraventandomi a terra. Riaprii gli occhi notando che l'uomo che avevo scorso al volante non si era nemmeno fermato, anzi mi sfrecciò accanto come nulla fosse. Avvertii una particolare fragranza speziata e non appena mi voltai sentii mancarmi il respiro. Il ragazzo moro che avevo visto ieri era accanto a me, mi accorsi che da vicino il suo viso era ancora più bello. Mi teneva ancora stretta a sé. << Diana stai bene?! >> mi rialzai voltandomi verso Amanda. << Si, l'impatto con il pavimento non è stato brusco, a proposito graz... >> ma appena mi rigirai mi accorsi che il mio nuovo vicino di casa era sparito. << Chi era quel gran figo? >> mi chiese sconvolta mia cugina. << Torniamo a casa, ma ti prego non dire nulla agli altri, si preoccuperebbero inutilmente >> le dissi evitando di rispondere alla domanda. << Solo se mi prometti che la prossima volta guarderai meglio prima di attraversare >>. << Ma io avevo guardato! Quella macchina è spuntata dal nulla >> protestai. Amanda sbuffò, << dai andiamo >>.
...
Nel pomeriggio i parenti se ne andarono ed io passai in rassegna i pochi compiti che mi mancavano per la prossima settimana. Blup. Afferrai il telefono e vidi un nuovo messaggio da parte della mia compagna di classe: posso chiamarti? Stavo per risponderle con la solita scusa, ma poi mi dissi che sarebbe stato da maleducata, certo. Meno di dieci secondi dopo il telefono suonò, << Pronto Lucia? >>, << Ei ciao! Che fai? >> ma perché si sforzava di dialogare con me? << Studio, hai bisogno di qualcosa? >> mamma, sembravo scocciata, << Cioè, come va? >>. << Tutto bene, sai mi stavo chiedendo... domani dopo scuola ti va di andare a fare shopping insieme? >> come facevo a dirle che odiavo andare per negozi perché qualsiasi cosa indossassi sembrava starmi male? << Ecco, in realtà ho dei gusti complicati >>. << Oh, non fa niente non dobbiamo per forza comprare qualcosa! Possiamo anche prenderci soltanto un gelato >> sentivo che era carica di speranza, ma come faceva dopo i miei mille rifiuti? << Ti farò sapere >> avrei pensato più tardi a una possibile scusa da rifilarle. << Grandioso! >> calò un silenzio imbarazzante, era per questo che non avevo amici, non ero una con la battuta pronta, temevo di risultare noiosa e l'unica volta che ho provato ad andare ad una festa... << Allora a domani >> mi salutò amichevolmente, come me a corto di parole. << A domani >> stavo per chiudere ma poi lei aggiunse: << Per favore, dammela una chance. Se poi ti starò ancora antipatica lascerò perdere >>. Stavo per ribattere che il problema non era lei, ma non feci in tempo e attaccò. Mi sentivo uno schifo, non potevo continuare così, prima o poi sarei dovuta uscire dal guscio, in fondo anche se trovare un'amica vera era raro in questo modo non avrei mai potuto trovarne neanche una.
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Scommetti che non mi innamoro?
ParanormalDiana Cooper è una ragazza insicura di se, tormentata da un passato al quanto turbolento. Anela tranquillità, sente il disperato bisogno di scappare dai suoi incubi peggiori: i ricordi. Di certo non vuole persone intorno, in particolar modo il suo n...