Mi svegliai di soprassalto.
Non avevo praticamente chiuso occhio, ero stata tutta la notte a rimuginare e chiedermi cosa ci facessi nel regno degli hole.
Mi ero addormentata solo alle prime luci dell'alba - almeno credevo, dalla mia postazione non arrivava granché.
L'odore di topo morto giunse alle mie narici e mi lasciai andare a un lungo sospiro.
La mamma stava bene? Mi augurai di sì, non sapevo cosa sarei stata disposta a fare nel caso in cui le fosse successo qualcosa.
<< Vedo che ti sei svegliata, finalmente >> l'hole di ieri ricomparve e il battito cardiaco accelerò.
<< Sei in orario, il capo vuole vederti >> disse aprendo la cella e facendo un inchino per prendermi in giro.
Sbuffai mentre lo sorpassavo, ma lui mi afferrò di colpo, << non osare avere un atteggiamento del genere con noi, sporca umana >> sibilò e mi pentii di averlo sottovalutato.
Con le unghie conficcate nel mio braccio destro camminai a passo svelto, quasi trascinata, in un lungo corridoio buio, pieno di ombre che ricordavano un film horror.
Mentre proseguivo udii dei mormorii indistinti, poi guardando davanti a me notai un muro e arrancai.
L'hole scosse la testa, come a sottolineare la mia ingenuità e premette su un mattone, ritraendolo.
Si aprì un varco, entrammo senza dire una parole e repressi un urlo nel momento in cui sentii mancarmi la terra sotto i piedi.
Caddi in avanti, le mani protese verso il viso.
Intorno a me si levarono fragorose risate e alzando lo sguardo, il cuore a mille, vidi mille mostri diversi fissarmi come fossi il loro pranzo.
Mi trovavo in una stanza ampia, per niente simile alla piccola cella in cui avevo pernottato, ma con lo stesso identico tanfo che mi pizzicava le narici.
Mi rialzai ansimante tentando di non perdere la lucidità, per trovare una via di fuga.
<< Finalmente ci rincontriamo Ruben >> voltai la testa e ciò che vidi mi fece tremare: una donna, dai lunghi capelli grigi, gli occhi vitrei e spenti, contornati da occhiaie profonde e rughe che segnavano il passare del tempo.
<< Non ti ricordi di me? >> Chiese in tono canzonatorio, scese da alcuni gradini e mi si avvicinò a passo lento, lanciandomi occhiate inquisitorie.
<< Non sei cambiata per niente >> mormorò allungando una mano al mio viso, era raggrinzita, le unghie lunghe e affilate, si poteva intravedere lo sporco formatosi all'interno.
Rabbrividendo feci un passo indietro, ma l'hole di prima mi spinse in avanti e barcollai.
La donna rise mostrando i denti gialli e scheggiati.
<< Davvero non ti ricordi? >> Iniziò a girarmi intorno, << su, non è possibile che tu non sappia niente >> si fermò all'improvviso, << a meno che... >> schioccò le dita.
<< Guardie! >> Grosse api si avvicinarono a noi ed io mi sentii svenire, << fatele un controllo, devo vedere cos'è rimasto >> sbiancai quando le vidi voltarsi verso di me.
Mi circondarono mentre un hole mi teneva ferma stringendomi i polsi.
Sentii gli enormi e minacciosi pungiglioni sfiorare la mia pelle, setacciandola, cercando un punto preciso.
Un brivido mi percorse e mi piegai in due buttando fuori quel poco cibo che mi era rimasto in corpo dal giorno precedente, poi un dolore lancinante mi colpì, forte come uno schiaffo in pieno viso e peggio di una scossa elettrica.
Le forze mi abbandonarono, tutto intorno a me divenne offuscato, udii vagamente delle parole confuse, << mente >>, << controllo >>, << vendetta >>.
Non mi sentivo più gambe e braccia, come anestetizzate, non capivo se stessi ancora in piedi o a terra.
Era come se stessi dormendo e stessi facendo il più orribile degli incubi.
Vidi la mia immagine su un grande schermo, poi un cervello e ciò che conteneva.
Capii che si trattava del mio, alcuni codici comparsero, numeri in ordine sparso, ricordi che riaffioravano.
Vidi un immagine, un abito da sposa.
Infine crollai....
<< " Il principe resterà sicuramente incantato " abbozzo un sorriso, sforzandomi di sembrare contenta, nonostante stia per sposare l'uomo che mi ha mentito e spezzato il cuore due volte.
" Sicura? " Chiedo fissandomi allo specchio, la complessa ma accurata acconciatura, il vestito prescelto, gli ornamenti, il trucco fiabesco... È tutto perfetto, eccetto lo sposo.
" Certamente cara, vedrai che andrà tutto bene " mia madre mi accarezza e si asciuga una lacrima sfuggente, " oh, ora dovrò farmi sistemare il trucco. È che sei così bella... Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato " dice sorridendomi commossa.
La abbraccio per non mostrarle la sofferenza sul mio volto.
" Ora ti lascio sola, scaccia ogni paura e finisci di prepararti ".
Sono pronta e lo sa anche lei, ma esce senza aggiungere una parola e mi abbandono ai pensieri >>....
Mi risvegliai intontita, ero ancora lì, nel mondo degli hole, davanti a quella donna austera e inquietante.
<< Dunque >> esordì come non fossi appena svenuta, << qualcosa ricordi, ben presto capirai ogni cosa >> sorrise come se fosse del tutto innocente, arrivai a chiedermi se fosse la stessa di prima.
Poi le si formò un ghigno, << darò una leggera spinta alla tua memoria.
Io lo volevo, lo amavo con tutto il cuore e tu neanche eri sicura del tuo futuro, dei tuoi sentimenti.
Provai a farlo ragionare, ma niente, lui desiderava te >> sputò con disprezzo.
<< Al vostro matrimonio, ci fu un'esplosione >> ora sembrava soddisfatta, << ma di cosa sta' parlando? >> la interruppi, la testa che mi girava.
<< Di Alexander White naturalmente >> mi coprii la bocca collegando i pezzi.
Il libro.
La storia.
I personaggi.
Li aveva collegati a me, non ne capivo il motivo.
<< Ci deve essere un malinteso, quello a cui si riferisce è soltanto una vecchia storia, le persone sono tutte morte >> spiegai sperando che mi credesse.
Rise, << quanto sei stupida! Nessuno di noi è morto, siamo soltanto finiti in questo universo parallelo a causa tua >> mi sentii vorticare e mi accorsi che era lei a farlo.
<< Alexander stava per baciarti, stava per sposarti e rivelarti tutto, come uno stupido.
Il perché c'era lui al posto del principe di Svezia, il perché ti aveva mentito sulla sua identità e bla bla bla >> mi accorsi di tremare, avevo paura che fossi io quella che aveva le idee confuse.
Lei parlava in modo limpido e chiaro, con rancore e rimorso.
Poteva essere solo una squilibrata, o avere anche ragione, in ogni caso ero un topo in trappola, una trappola che poteva essere mortale.
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Scommetti che non mi innamoro?
ParanormalDiana Cooper è una ragazza insicura di se, tormentata da un passato al quanto turbolento. Anela tranquillità, sente il disperato bisogno di scappare dai suoi incubi peggiori: i ricordi. Di certo non vuole persone intorno, in particolar modo il suo n...