<< Blake! >> gli urlai dietro inseguendolo, mi ignorò imperterrito. << Aspetta, tanto so dove abiti >> blaterai e lui rise fermandosi, finalmente. << Che vuoi sapientona? >> mi rivolse il suo solito sorrisetto arrogante che mi faceva venir voglia di prenderlo a calci. << I-intanto non chiamarmi così >> si avvicinò di un passo a me, << difficile ascoltarti se balbetti >> fu come ricevere uno schiaffo. << Sai cosa? Non mi importa se mi tratti male, perché so che nascondi qualcosa, non sei semplicemente bipolare. Mascheri qualcosa che io porterò allo scoperto >> dissi seria. << E sentiamo, come faresti? >> sussurrò divertito, << oh, quindi ammetti che c'è qualcosa >> nonostante il rossore che sentii venirmi alle guance, gli feci un occhiolino e me ne andai soddisfatta.
<< Una lama tagliente che ti penetra nel petto mi avrebbe fatto meno male delle sue parole. " Non possiamo continuare a vederci " sono scoppiata a piangere, tra tutte le persone che conoscevo, mai mi sarei aspettata un abbandono da lui. " Mi dispiace, ma credo sia meglio guardare avanti. Insomma, si, è stato bello ma tu hai un principe che ti aspetta ed io " ha fatto spallucce, " non puoi dire sul serio, noi troveremo un modo " ho promesso tra i mille singhiozzi. Ha emesso una risata amara scuotendo la testa, poi mi ha lasciato un delicato bacio sulla guancia e sussurrato " quanto avrei voluto che fossi mia ", gli ho buttato le braccia al collo, " e infatti lo sono ". " No " ha ribadito staccandosi da me, " non lo sei mai stata ". Il mio cuore ora è lacerato, non credo di poter amare qualcun altro, perché si, rimangio qualunque cosa avessi affermato nelle pagine precedenti di questo diario, che probabilmente nessuno leggerà mai. Io lo amo. L'ho sempre amato e il pacchetto di fazzoletti consumato ne è la conferma. >>.
<< Diana >> mi chiamò la mamma da sotto e mi asciugai la lacrima solitaria che mi era appena uscita dall'occhio. Non c'era film che riuscisse a scatenare in me tante emozioni. I libri si invece e soprattutto questo << Diana! Per l'amor del cielo, ci vuole tanto ad arrivare in cucina quando tua madre ti chiama? Ce l'hai fatta vedo, sbrigati ad aiutarmi, in macchina ci sono le altre >> disse con due buste della spesa in mano. << Ma quanta roba hai comprato? >> chiesi senza ricevere risposta. Uscii e raggiunsi il bagagliaio, afferrai le ultime due buste e lo richiusi sbattendolo. Successe tutto in fretta: un forte vento si scagliò tra gli alberi facendone volare via le foglie, si udì un ringhio forse animale e si levò un lampo nel cielo. Sarei dovuta correre in casa, lo so, ma qualcosa mi diceva che non si trattava di casuale mal tempo, mi avvicinai al cancello per vedere se Blake era a casa e quello che mi si presentò davanti mi insospettì: Cassandra litigava animatamente con i suoi genitori indicando il punto da cui c'era stato il lampo. Una domanda mi sorse spontanea: dov'è il mio insopportabile vicino di casa? Entrai in casa e posai le buste della spesa, poi senza farmi notare riuscii in giardino e superai la cancellata, dirigendomi verso destra, verso il mistero, l'ignoto. << Ahh! >> un urlo disumano mi rimbombò nelle orecchie e il cuore iniziò a martellarmi nel petto mentre correvo a raffica, ansimando. << Non mi sfuggirai questa volta >> sentii sussurrare da una voce che mi fece venire i brividi, era fin troppo vicina. Poi calò il silenzio, un secondo dopo due zampe nere giganti mi circondavano la vita e le gambe, avevo il cuore in gola e una paura matta di voltarmi, ma lo feci comunque. Per poco non vomitai: uno scarafaggio di dimensioni enormi era a pochi centimetri dal mio viso, provai ribrezzo. << Vedo che mi hai condotto qui uno spuntino >> disse e tentai di convincermi che fosse solo un brutto sogno. << Lei non puoi toccarla >> avrei riconosciuto quella voce ovunque: alzai la testa e finalmente lo vidi. Per poco non mi cadde la mascella a terra: Blake era sospeso in aria, il corpo completamente immerso in un bagliore blu, gli occhi blocchi di ghiaccio che brillavano di un giallo intenso, i capelli completamente bianchi dritti verso l'alto. Dalle mani uscivano e entravano fasci di luce di ogni colore e quando incontrai i suoi occhi mi parve di vedere il solito verde-dorato di sempre, per un attimo mi dimenticai dello scarafaggio gigante. << Uh tra voi c'è qualcosa >> constatò l'insetto, << ucciderla renderà tutto più elettrizzante >> aggiunse poi e rafforzò la stretta sul mio corpo. Un odore nauseabondo mi investì le narici e dovetti farmi forza per non dare di matto mentre il mostro mi sfiorava il viso con il suo. Sempre che possa definirsi tale. Una luce accecante, violetta, si diffuse intorno a noi mentre ruotavamo in aria e lo scarafaggio urlò di nuovo, stavolta facendomi drizzare i peli sulla nuca e di riflesso mi morse, provocandomi un dolore lancinante alla spalla. Un fulmine si scagliò nel cielo e finì dritto sulla testa del mostro, che mi lasciò immediatamente, facendomi cadere a terra con un tonfo. Lo scarafaggio si riprese e si fiondò su di me afferrandomi con una zampa e lanciandomi addosso ad un albero, la vita mi passò davanti e mi sembrò davvero la fine, ma poi un energia improvvisa mi trattenne e rimasi sospesa con il viso a un millimetro dalla dura corteccia. Dei rumori provenivano dalle mie spalle e io pregai che non mi succedesse nulla, che Blake vincesse. Udii un rombo e l'energia mi lasciò, facendomi finire nuovamente a terra. Mi sollevai pensando che fosse finita, ma quando mi voltai il mostro era a un passo da me, senza testa e allora non riuscii più a evitarlo: gli vomitai addosso. Una nuova energia lo circondò facendolo rimpicciolire, poi ingrandire, facendogli sparire una zampa, poi un'altra. Alla fine si udii uno scoppiettio e lo scarafaggio finì in mille parti che si distrussero una volta toccata terra. Blake smise di fluttuare e in un secondo era accanto a me, in sembianze umane. Mi mancava il fiato, mi passò una mano sul viso, poi sulle braccia e sulla vita e un torpore mi circondò. << C-cosa mi hai fatto? >> sussurrai incapace di dire altro, << ti ho guarita, niente più lividi né ferite >> rispose come fosse normale e scontato. << B-beh, allora grazie >> arrossii ancora scossa da ciò che era appena successo. << Di nulla >> disse sorridendomi divertito, probabilmente a queste cose ci era abituato. << Quindi non avevo avuto le allucinazioni quel giorno >> constatai, ma non ottenni risposta, << Blake Anderson >> trovai il coraggio di guardarlo negli occhi, ora di un verde chiarissimo, << cosa sei? >> avvertii un groppo in gola. Rimase in silenzio, per un attimo si udirono soltanto i nostri respiri, << soltanto un sogno Diana, soltanto un sogno >> una nuvola nera si elevò nell'aria ed io capii ciò che mi stava facendo. << N-non... non ci cascherò stavolta >> affermai in uno sbadiglio. << Dormi >> mi disse, ma tentai di allontanarmi, << no! Voglio conoscere la verità, me lo merito >>. << Io parlerò e anche se non mi crederebbe nessuno dirò ciò che ho visto alle autorità, ai medici, a... >> non riuscii a terminare la frase che crollai.
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Scommetti che non mi innamoro?
ParanormalDiana Cooper è una ragazza insicura di se, tormentata da un passato al quanto turbolento. Anela tranquillità, sente il disperato bisogno di scappare dai suoi incubi peggiori: i ricordi. Di certo non vuole persone intorno, in particolar modo il suo n...