19.

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In poco tempo la mia mente si era incasinata, così come il mio cuore pulsava forte ogni volta che Blake Anderson entrava in classe, o quando lo incrociavo nei corridoi. Ieri ad esempio, mi stavo dirigendo al bar della scuola quando l'ho visto: camminava nella direzione opposta alla mia, con l'andatura di chi è sicuro di se e lo sguardo fastidiosamente indecifrabile. I capelli come al solito erano scompigliati, un ciuffo ribelle gli ricadeva sul viso, aveva un filo di barba e gli occhi verdi erano così luminosi che mi ci persi. Successe una cosa strana: nel momento in cui si accorse della mia presenza sembrò andare tutto a rilento, l'occhiata che mi lanciò mi percosse provocandomi una fitta allo stomaco, mi bloccai di colpo incapace di muovermi e si fermò anche lui. Lo squadrai accorgendomi che portava una camicia a maniche corte, come se dopo avesse un appuntamento, i jeans non erano aderenti come al solito, sembravano ricadergli sui lati e non erano strappati. Si avvicinò a me di un solo passo ma sembrò che fosse a pochi centimetri, gli guardai le labbra carnose: come d'istinto se le mordicchiò e rialzai velocemente lo sguardo scacciando immagini irreali di baci tra noi, potevo quasi percepire il suo sapore. << Domani ti porto in un posto >> disse solo, poi si allontanò e tornai con i piedi per terra scuotendo vivacemente la testa. << Signorina Cooper? >> la prof di chimica mi distolse dai miei ricordi e la vidi imponente davanti a me, con le braccia incrociate e lo sguardo vitreo. << Le spiacerebbe ripetere cosa ho detto? >> chiese facendomi avvampare, non ero mai stata impreparata o distratta durante le lezioni. Gli amminoacidi sentii nella mia mente, aggrottai le sopracciglia, << allora? >>. Nota imminente << Gli amminoacidi. Stava introducendo l'argomento >> risposi quasi col fiatone, non comprendendone il motivo. Lei mi fissò scettica, << mh okay, chiuderò un occhio per stavolta considerando che è sempre attenta, ma che non si ripeta più >> annuii sapendo che quando voleva sapeva essere parecchio severa e mi chiesi cosa stesse succedendo.

<< Pronta? >> saltai al suono della sua voce e mi voltai imbronciata, << non puoi piombarmi alle spalle all'improvviso >> mi guardò beffardo, << l'ho appena fatto >> sottolineò sorridendo, << su, seguimi >>. Irritata salii sulla sua moto e di colpo mi sentii osservata, << non farci caso >> mi disse lui mettendo in moto, << tutto ciò che è mistero li attira >> e partì. << E cosa c'è di misterioso in questo? >> urlai sopra il rombo, << tutto. Sei sempre stata una sulle tue, non parlavi con nessuno e ora improvvisamente esci col ragazzo nuovo >> arrossii stringendomi automaticamente al suo busto. << Non usciamo in quel senso, sei soltanto il mio protettore e mi devi delle risposte >> puntualizzai. << Ti do ragione solo su due delle cose che hai affermato >>.

Una volta scesi riprese a parlare, << puoi mentire a tutti Diana, anche a te stessa, ma non a me >> si diresse verso un sentiero, << mi hai portata in un bosco per uccidermi e seppellire il cadavere? E comunque non sto mentendo su niente >> lo seguii facendomi spazio tra i rami spinosi e insetti vari, almeno questi di dimensioni naturali. << Mi dici dove siamo? >> alla vista di un alveare posizionato proprio vicino alla mia testa repressi il disgusto che le api mi provocavano e proseguii. << Vedi, quando gli hole ti hanno ingannata, ti hanno condotta direttamente nella loro terra >> spiegò, << ora sei nella mia >>. Rimasi incantata dalla curiosa direzione che prendevano le foglie degli alberi e dei fiori colorati da varie sfumature, << oggi scoprirai qualcosa di noi >> aggiunse. Noi. << Perfetto >> dissi solo, poi calò il silenzio e mi persi ad osservare la radura intorno a me: l'andatura delle pianticelle era irregolare, alcune sembravano appena tagliate, altre erano più alte di me. Allargai le braccia ed inspirai l'aria fresca, improvvisamente felice, << questo è il giardino degli incanti, è diffusa una polvere magica che trasmette positività a chi lo attraversa >> mi spiegò Blake. Nel frattempo una farfalla bianca mi svolazzò accanto e andò a posarsi sul mio indice destro, era meravigliosa. << Non la tratterrei a lungo se fossi in te >> mi consigliò, << perché? Non vedi quant'è carina? >>, << si e anche velenosa >> automaticamente cacciai un urlo e scossi la mano come se mi fossi scottata. << Potevi anche avvertirmi prima >> misi su un'aria imbronciata mentre si prendeva gioco di me ridendo, << e perdermi la tua reazione? >>. Proseguimmo ancora per quelli che saranno stati dieci minuti, poi attraversammo un ponte, << eccoci arrivati >> mi disse, lo sorpassai in fretta. Di fronte a me c'era un'enorme spiaggia, la brezza marina mi accarezzava dolcemente il viso e l'odore di mare mi invadeva le narici, sorrisi: << sono ancora sotto l'incantesimo della gioia? >> venne scosso da una leggera risata, << no >>. Onde infinite si infrangevano contro la sabbia e più a destra contro diverse rocce, non c'era nessuno, l'acqua era limpida e visibilmente pulita, il sole spiccava all'orizzonte. << Vogliamo scendere? >> annuii in risposta e in meno di un secondo mi ritrovai tra le braccia possenti del mio protettore. << Ma cosa? >> ignorò la mia domanda e il suo odore speziato si fece più forte, iniziò a brillare e mi persi ad ammirarlo, poi successe l'impensabile: due grandi ali d'orate gli apparirono alle spalle e prese il volo. Mi mancò il fiato, sembrava di stare sulle montagne russe più spericolate, di quelle che ti lasciano il ricordo per mesi e ti imprimono la voglia di tornarci. Blake mi mise giù, << wow >> non sapevo cos'altro aggiungere, << voglio mostrarti tutto di me >> disse, << le ho sempre avute, ma decido io chi può vederle o toccarle >> mi chiesi come sarebbe stato. << Tu puoi >> specificò. Con mano tremante mi avvicinai a lui e gliele sfiorai, erano calde e morbide al tatto, sorrisi per l'ennesima volta, << sembri un angelo >> arrossii ammettendolo. Mi accarezzò una guancia provocandomi la solita scossa, << tu lo sei sempre stata >> sussurrò, poi il silenzio, si udivano solo i nostri cuori che battevano all'unisono e la dolce melodia della natura. << Io ti sorveglio da quando sei piccola. A ciascun protettore viene assegnato un'umano quando raggiunge la maggior età ed io l'ho compiuta da un po' >>. Deglutii, << qua-quanti anni hai? >> chiesi tutto d'un fiato, << è meglio se non te lo dica per ora >>. << No, voglio sapere se ho desiderato baciare un vecchio >> mi accorsi di ciò che avevo pronunciato e indietreggiai all'istante. << Sta' tranquilla, la tua attrazione nei miei riguardi non mi è per nulla nuova >>. << No-non cambiare discorso, da quanto tempo sei un protettore? Hai sorvegliato altri umani prima? >> avevo bisogno di saperlo. << Sei la prima e unica, non essere gelosa >>. << Io non sono... >> non mi lasciò finire che in un secondo mi aveva già caricata in spalla e si stava dirigendo verso l'acqua.

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