17.

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Gli Anderson non vivevano in una casa: da fuori lo sembrava, ma all'interno il tetto non c'era, al contrario si poteva ammirare un cielo buio, colorato di stelle e sul terreno diversi alberelli, salici piangenti e fiori di tutti i tipi. L'aria era umida, di mobili non ce ne era neanche l'ombra e mi chiesi che strana follia fosse mai questa, se non ci fosse stata ancora la porta socchiusa dietro di me, avrei pensato di star immaginando tutto. << Benvenuta >> mi disse la donna, ora al suo vero aspetto naturale, così come anche il marito: avevano entrambi la pelle contornata da cerchi di luce, gli occhi blu come la notte che mettevano i brividi, sembravano due pozzi senza fine e i loro capelli lunghi svolazzavano per aria. << Co-cosa siete e dove mi trovo? >> chiesi impaurita e incantata allo stesso tempo, << siamo protettori, esattamente come Blake e Cassandra e il nostro compito è sorvegliarli mentre svolgono i rispettivi incarichi >> mi rispose l'uomo. << Quindi vengo tenuta sott'occhio da tutti voi? >> risero all'unisono, in maniera inquietante, << solo da Blake, Cassandra deve controllare un ragazzo della tua scuola >> ripensai al moro con cui l'avevo vista, adesso mi diveniva tutto chiaro. << Vieni cara, seguici >> mi invitò lei guidandomi verso destra, mentre camminavo mi accorsi che il terriccio sotto di me era stranamente morbido ma non osai abbassare lo sguardo. Notai una specie di alveare gigante e mi chiesi cosa fosse, << non avvicinarti, le api non ne sarebbero felici >> mi ammonì l'uomo e proprio in quel momento ne uscì una, era così grande che un brivido mi percorse la schiena e iniziai a sudare freddo. Volevo tornare a casa mia, non mi fidavo di questi due, tuttavia, mi rassicurai dicendomi che Blake era lì per proteggermi, non avrebbero potuto farmi niente. << Cos'è questo odore? >> chiesi percependo un aroma, era forte, lo avevo già sentito ma... dove? << Non farci caso >> mi dissero solo, ma non li ascoltai per niente e mi guardai intorno cercandone la fonte. << Eccoci, siamo giunti >> annunciò la donna e aggrottai la fronte vedendo un enorme vortice sospeso sotto di me. << Dobbiamo buttarci? >> domandai sperando di no, << si >> sentii invece. << Posso sapere per quale motivo? >> ero scettica, incrociai le braccia al petto e fissai la coppia in attesa. << Devi conoscere delle persone >> mi scappò una risata, non li avrei definiti proprio "persone ", << mi spiace, ma non voglio. Me ne to-torno a casa >> esitai, poi mi voltai per tornare indietro. Di colpo non riuscii più a muovermi, mi sentivo congelata, << tu verrai invece, ci hai già creato abbastanza problemi >> cosa? << Non capisco di cosa state parlando, lasciatemi andare! >> tentai di dimenarmi, ma non riuscivo a spostarmi. Sentii un'energia avvolgermi, poi venni sollevata in aria e condotta verso il buco nero, << No! Mettetemi giù, siete dei mostri! >> protestai invano, quelli sorrisero e mi spinsero giù.

Trattenni il fiato mentre venivo risucchiata e chiusi gli occhi, << ti voglio bene mamma >> sussurrai preparandomi a morire. Ma non accadde, al contrario qualcosa di frizzante mi solleticò la faccia e riaprii gli occhi sbattendo le palpebre, che dovetti richiudere a causa dell'imponente luce rossastra che mi abbagliava. << Finalmente >> sentii dire, << secondo te ricorda? >>, << la facciamo subito fuori? >> il cuore iniziò a martellarmi nel petto e l'ansia a crescermi dentro. Un forte odore mi entrò nelle narici e strizzai gli occhi, mentre sentii mettermi qualcosa addosso, << ora puoi aprirli >> lo feci e vidi Cassandra fulminarmi con lo sguardo, aveva gli occhi di fuoco, le braccia gialle che emanavano qualcosa, luce o calore, i capelli erano più lunghi del normale e toccavano il suolo. << Capo, cosa ne faccio di lei? >> chiese e la risposta non tardò ad arrivare: << uccidila, poi torna sulla terra e simula un incidente stradale >> la voce era maschile, familiare in una maniera inquietante, ma non ebbi tempo per pensarci, perché Cassandra alzò una mano in aria, pronta a colpirmi. Un'energia mi circondò provocando un dolore a partire da una gamba e poi diffondendosi in tutto il corpo. Le lacrime scesero irrefrenabili e sperai che questa tortura finisse il prima possibile mentre la gente intorno a me rideva della mia sofferenza. Mi concessi di osservarli prima di perdere del tutto i sensi: erano diversi tra loro, ognuno con caratteristiche strane ma affascinanti. Ciò che stonava erano i loro volti, cattivi e vuoti e le loro intenzioni che di colpo mi furono nitide: c'era qualcosa in più del voler semplicemente nascondere il loro segreto agli umani. Delle voci mi iniziarono a riempire la mente: << perché non è ancora stesa a terra? >>, <<, << le sue abilità sono calate ultimamente >>, << questa volta non riuscirà a fermarci >>. Poi successe: i vetri della stanza si ruppero, le persone saltarono in aria e Cassandra si incenerì davanti ai miei occhi, urlai dallo spavento nell'instante in cui Blake Anderson mi caricò in spalla per poi spiccare il volo. Era successo tutto così velocemente, non riuscivo a capacitarmene, temetti di essere morta ma sentivo da come il cuore mi pulsava nel petto che non era così. Di colpo mi mise giù su una poltrona, davanti a me il volto dell'uomo che mi aveva appena salvata... dei suoi genitori e di Cassandra. << Ma non eravate morti?! >> aggrottai la fronte confusa e spaventata, << sta' tranquilla, è tutto apposto ora >> mi disse la stessa donna che mi aveva buttata nel vortice poco prima. << Quelli che prima hai visto non eravamo noi >> mi spiegò Cassandra, << per quanto tu non mi stia simpatica, non ti ucciderei mai sapendo cosa significhi per mio fratello >>. << Sentite, io non vi conosco okay? No-non so spiegarmi cosa sia appena successo ma vorrei solo essere lasciata in pace >. << Diana >> mi chiamò Blake venendosi a sedere vicino a me, << so che sei scossa, ma ti spiegherò ogni cosa >> mi rivolse uno sguardo triste, poi si schiarì la voce: << da adesso in poi dovrai stare sempre vicino a noi, soprattutto a me, chiaro? >> no che non lo era, << vorrei capire cosa sta succedendo >> ammisi esausta. << Quelli erano hole >> lo fissai sbalordita, quei mostri avevano preso sembianze umane? << Volevano ucciderti Diana >>, << fin qui ci ero arrivata >> lo interruppi irritata << e mi è chiaro che il motivo sia che so cosa siete >> aggiunsi incrociando le braccia al petto. << In realtà è un po' più complicato di così >> ammise il padre grattandosi la testa con fare imbarazzato. << A proposito, io sono Will e lei è mia moglie Corinne >> titubante strinsi la mano ad entrambi. << C'è dell'altro quindi? >> domandai timorosa, << si, ma prima dimmi >>Blake si avvicinò a me facendo sfiorare le nostre braccia, una scossa mi percorse e mi allontanai arrossendo. << Che ci facevi qui Cooper? >>.

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